Il Monte Nebo, (ebraicoהַר נְבוֹ, Har Nəvō, Шаблон:Arabo, è una cresta montuosa alta circa 817 metri s.l.m., in quella che è attualmente la Giordania occidentale. La vista dalla sua sommità permette di godere del panorama della Terra Santa e, a settentrione, una più limitata visuale della valle del Giordano. La città cisgiordanica di Gerico è normalmente visibile dalla vetta, come pure Gerusalemme nelle giornate nitide.
Secondo il capitolo conclusivo del Deuteronomio, il Monte Nebo è quello sul quale il profeta ebraico Mosè ebbe la visione della Terra Promessa che Dio aveva destinato al Suo Popolo Eletto. Шаблон:Quote.
Secondo le tradizioni ebraico-cristiane, Mosè fu sepolto su questa montagna dallo stesso Dio, ma il sito rimase sconosciuto. Gli studiosi seguitano a discettare se la montagna attualmente nota come Nebo sia la stessa montagna cui ci si riferisce nella Torah.
Sul punto più elevato della montagna, Syagha, sono stati scoperti nel 1933 i resti di una chiesa e di un monastero. La chiesa fu costruita una prima volta nella seconda metà del IV secolo per commemorare il posto in cui Mosè morì. La chiesa rispetta la pianta tipica della basilica. Essa fu ampliata nel tardo V secolo e ricostruita del 597. La chiesa è ricordata per la prima volta in un resoconto di pellegrinaggio compiuto da una dama di nome Egeria nel 394. Sei tombe sono state scoperte incavate nella roccia naturale al di sotto del pavimento a mosaico della chiesa. Nella cappella moderna un presbiterio edificato per proteggere il sito e per provvedere uno spazio per le devozioni, si possono vedere i resti de mosaici floreali costruiti in diversi periodo storici. Il più antico di essi è un pannello con una finta croce, ora collocato a est, sul muro meridionale. La maggior parte dei reperti scoperti è stata opera della lunga campagna di scavi condotta da padre Michele Piccirillo
Il 9 marzo 2000, Papa Giovanni Paolo II visitò il sito durante il suo pellegrinaggio in Terrasanta (il Monte Nebo è uno dei più importanti siti cristiani in Giordania). Durante la sua visita egli ha piantato un albero di ulivo a fianco della cappella bizantina come simbolo di pace.
La scultura cruciforme con serpenti di rame intrecciati sopra il Monte Nebo è stata creata dall'artista italiano Giovanni Fantoni. Ricorda il Nehushtan, il serpente di rame creato da Mosè
e, allo stesso tempo, la croce sopra la quale fu crocifisso Gesù Cristo (Giovanni, 3:14).