L'abbazia di Quedlinburg fu un'abbazia tedesca con sede nell'omonima città.
Storia
L'abbazia venne fondata nel 936 su un territorio di proprietà
della Regina Matilde, passato poi a suo figlio Ottone I, divenuto
imperatore ed essa comprendeva il castello di e la montagna di
Quedlinburg. Fu
probabilmente questa origine come monastero istituito dalla
famiglia imperiale che fece sì che l'abbazia crescesse velocemente
ed in breve tempo, godendo di molte ricchezze.
All'abbazia venne concesso il titolo di abbazia imperiale e di
lei si sa che era sede di una comunità di figlie non maritate
dell'aristocrazia tedesca anche se non viene indicato l'ordine di
appartenenza. Esistevano già a quel tempo altre grandi abbazie
femminili in Germania come quella di Herford o di Gandersheim, ma
la stessa regina Matilde volle privilegiare questa struttura
divenendone badessa alla morte del marito.
L'abbazia divenne nota nel medioevo per i numerosi prodotti
d'artigianato che si sviluppavano qui grazie appunto alle monache
che vi risiedevano. Dopo alcune discussioni tra la città di
Quedlinburg e la
locale Diocesi di Halberstadt, il vescovo di quest'ultima decise di
concedere alla casata reale di Sassonia il patrocinio su questa
abbazia, grazie anche all'influenza della badessa di quel tempo,
Edvige, sorella di Ernesto ed Alberto di Sassonia, reggenti di
quelle terre (1477).
Nel 1697 queste terre, comprensive dell'abbazia, passarono sotto
il dominio del Brandeburgo e dal 30 gennaio del 1698 passarono alla
Prussia.
Dopo la secolarizzazione, tra il 1802 ed il 1803, l'abbazia
entrò nei possedimenti del Principato di Quedlinburg, creato dalla
Prussia, per poi passare dal 1807 al 1814 al Regno di Vestfalia, di
stampo napoleonico. Successivamente fece ritorno entro i confini
del Regno di Prussia.
La chiesa abbaziale, dedicata ai Santi Dionigi e Servazio, è
ancora oggi presente e si slancia come un'architettura di stampo
romanico e venne costruita a partire dal 997, per poi essere
terminata nel 1021.
A partire dal 1540 l'abbazia assunse i connotati di un luogo di
culto luterano. L'ultima badessa fu Sofia Albertina, principessa di
Svezia.
Badesse
di Quedlinburg
- Regina Matilde (936-966) Badessa formale
- Matilde (966-999), figlia di Ottone I
- Adelaide I (999-1045), figlia di Ottone II
- Beatrice (1045-1062), figlia di Enrico III
- Adelaide II (1062-1095), figlia di Enrico III
- Eilica (1095-1110)
- Agnese I (1110-1126)
- Geuberga von Kappenberg (1126-1137)
- Beatrice II von Winzenburg (1137-1160)
- Meregarda (1160-1161)
- Adelaide III von Sommerschenburg (1161-1184)
- Agnese II von Meißen (1184-1203)
- Sofia I von Brehna (1203-1226)
- Bertrade I von Krosigk (1226-1230)
- Kunigunde von Kranichfeld und Kirchberg (1230-1231)
- Osterlinde von Falkenstein (1231-1233)
- Gertrud von Amfurt o von Querfurt (1233-1270)
- Bertrade II (1270-1308)
- Jutta von Kranichfeld (1308-1347)
- Luitgard zu Stolberg (1347-1353)
- Agnese III von Schraplau (1354-1362)
- Elisabeth I von Hakeborn (1362-1375)
- Margarete von Schraplau (1376-1379), sorella di Agnese III
- Irmgard von Kirchberg (1379-1405)
- Adelaide IV di Isenburg (1405-1435)
- Anna I Reuß von Plauen (1435-1458)
- Edvige di Sassonia (1458-1511)
- Maddalena di Anhalt-Köthen-Zerbst (1511-1515)
- Anna II di Stolberg (1515-1540)
trasformazione dell'abbazia secondo il credo evangelico
- Anna II di Stolberg (1540-1574), convertita
- Elisabetta di Regenstein-Blankenburg (1574-1584)
- Anna III di Stolberg (1584-1601)
- Maria di Sassonia-Weimar (1601-1610)
- Dorotea di Sassonia (1610-1617)
- Dorotea Sofia di Sassonia-Altenburg (1617-1645)
- Anna Sofia I del Palatinato-Birkenfeld (1645-1680)
- Anna Sofia II d'Assia-Darmstadt (1681-1683)
- Anna Dorotea di Sassonia-Weimar (1684-1704)
- Aurora von Königsmarck, (1704-1718), reggente in "sede
vacante"
- Maria Elisabetta di Schleswig-Holstein-Gottorp (1718-1755)
- Anna Amalia di Prussia (1756-1787)
- Sofia Albertina di Svezia (1787-1803)
Bibliografia
- Hans-Erich Weirauch: Die Güterpolitik des Stiftes
Quedlinburg im Mittelalter, in: Sachsen und Anhalt, Bd. 13,
Magdeburg 1937, S. 117-181.
- Hans-Erich Weirauch: Der Grundbesitz des Stiftes Quedlinburg
im Mittelalter, in: Sachsen und Anhalt, Bd. 14, Magdeburg 1938,
S.203-295.
- Jan Gerchow (Hrsg.): Essen und die sächsischen Frauenstifte
im Frühmittelalter, Essener Forschungen zum Frauenstift 2,
Essen 2003.
- Anton Ulrich v. Erath: Codex diplomaticus
Quedlinburgensis, Frankfurt/M. 1764.
- Barbara Pätzold: Stift und Stadt Quedlinburg, in:
Abhandlungen zur Handels- und Sozialgeschichte, Bd. 26, Weimar
1989, S. 171-192.
- Walter Breywisch: Quedlinburgs Säkularisation und seine
ersten Jahre unter preußischer Herrschaft 1802-1806, in:
Sachsen und Anhalt, Bd. 4, Magdeburg 1928; S. 207-249.
- Bernd Feicke: Zur politischen Vorgeschichte des
Reichsdeputationshauptschlusses 1803 und seine Ergebnisse für
Kursachsen und Preußen im Ostharz unter besonderer Beachtung der
1780 einverleibten Grafschaft Mansfeld, der Reichsstadt und des
Reichsstiftes Nordhausen sowie des Reichsstiftes Quedlinburg,
in: Beiträge zur Regional- und Landeskultur Sachsen-Anhalts, H. 29,
Halle 2004, S. 4-29.
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