Agilkia è un'isola ed un sito archeologico egiziano, distante a 500 metri dall'isola di File, a 117 metri s.l.m..
L'isola è incastonata in un largo e lucido specchio d'acqua (il
Lago Nasser),
punteggiato da altri isolotti come Biga (o Bigae,
Bige, ma anticamente denominato pure Senmet) - oggi
parzialmente sommerso, si credeva che vi si trovasse la vera tomba
di Osiride -, Hesa (o Hasa, El-Heisa, Geziret el
Atik), File ed altri più piccoli, tra cui Konosso e Sehel (o
Seheil), altri due importanti siti di graffiti
geroglifici.
Per interessamento dell'Unesco, il Gruppo Iri/Iritecna, tramite le
società Condotte Acque di Roma e la Mazzi Estero di
Verona (in seguito
riunite sotto la sigla Condotte-Mazzi Estero S.p.A.), è
stato l'attuatore, nel quinquennio 1975-1980, di un'opera
straordinaria: il salvataggio, con relativo trasferimento, dei
santuari dell'isola di File, in Egitto, nella vicina
isola di Agilkia.
Il complesso monumentale dei templi di Abu Simbel,
edificato su ordine di vari faraoni succedutisi nel tempo, in onore
delle diverse divinità adorate nei secoli, era soggetto a
periodiche inondazioni delle acque del fiume Nilo, provocate dalle
aperture della Diga di Assuan
nel 1902, poi sopraelevata (1912 e 1930), infine la Grande
Diga (1960-1970), nonché dalle cicliche piene dell'artificiale
Lago di Nasser.
Progetto di proporzioni grandiose, lo sviluppo e il livellamento
dell'isola di Agilkia, che ha permesso di ricreare esattamente la
topografia di File, isola pianeggiante, più in alto di 12,40 metri,
ha richiesto l'uso di 150 tonnellate di dinamite per far saltare
900
000 tonnellate di roccia.
Con il nome Agilkia è stata denominato lo spazio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko dove è atterrato il lander Philae.