Alberobello (in dialetto Iarubèdd) è un comune italiano di 11.040 abitanti della provincia di Bari, in Puglia.
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default Progetto:Amministrazioni/Comuni italiani desc none</imagemap> Alberobello |
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Panorama di Alberobello | |||||||||
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Stato: | bandiera Italia | ||||||||
Regione: | Stemma Puglia | ||||||||
Provincia: | stemma Bari | ||||||||
Coordinate: | Coordinate: | ||||||||
Altitudine: | 416 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 40 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 271 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Coreggia, Pantanelli, San Leonardo | ||||||||
Comuni contigui: | Castellana Grotte, Fasano (BR), Locorotondo, Martina Franca (TA), Monopoli, Mottola (TA), Noci, Putignano | ||||||||
CAP: | 70011 | ||||||||
Pref. telefonico: | 080 | ||||||||
Codice ISTAT: | 072003 | ||||||||
Codice catasto: | A149 | ||||||||
Class. sismica: | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||||||
Class. climatica: | zona D, 1644 GG | ||||||||
Nome abitanti: | alberobellesi | ||||||||
Santo patrono: | Santi Cosma e Damiano | ||||||||
Giorno festivo: | 27 settembre | ||||||||
Il comune si trova qui
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Sito istituzionale | |||||||||
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Alberobello (in dialetto Iarubèdd) è un comune italiano di 11.040 abitanti della provincia di Bari, in Puglia. Celebre per le sue caratteristiche abitazioni, chiamate trulli, dichiarati patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1996<ref>Шаблон:Cita web</ref>, fa parte della Valle d'Itria.
20px | Per approfondire, vedi la voce Storia della Puglia. |
In alcuni diplomi del XIV secolo il sito di Alberobello viene riportato col termine "Silva Arboris Belli", in riferimento d una zona ricca di una fitta vegetazione, ma priva di insediamenti abitati stabilmente. Una prima antropizzazione dell'area prese avvio solo nei primi anni del XVI secolo su impulso del conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d'Aragona, figlio del celebre conte Giulio Antonio Acquaviva, caduto nel 1481 presso Otranto nella guerra contro i Turchi. Il conte Andrea Matteo introdusse dal feudo di Noci una quarantina di famiglie di contadini per bonificare e coltivare le terre, con l'obbligo di consegnargli la decima dei raccolti. Un suo successore, il potente conte Giangirolamo II detto il Guercio delle Puglie (1600-1665), che aveva eretto una casina di caccia ed una locanda in loco, iniziò la vera urbanizzazione della selva con la costruzione di un agglomerato di case. L'abbondanza di materiale sedimentario calcareo e l'autorizzazione del conte a costruire case solo con muri a secco senza l'uso di malta, che sono i caratteristici trulli, contribuì all'espansione dell'agglomerato urbano. Tale obbligo di far costruire case solo con pietre a secco fu un espediente del conte per evitare il pagamento dei tributi al Viceré spagnolo del Regno di Napoli secondo la Pragmatica de Baronibus,legge in vigore fino al 1700 secondo la quale la costruzione di un nuovo centro abitato comportava in primo luogo il Regio assenso e il consecutivo pagamento dei tributi da parte del Barone alla Regia Corte. Infatti nel 1644,in seguito di denuncia fatta dal duca Caracciolo di Martina Franca fu ordinata una ispezione regia. Per prevenirne gli effetti il conte Giangirolamo ordinò ai coloni di demolire le abitazioni e allontanarsi temporaneamente dall'area. Ciò avvenne in una sola notte, cosicché gli ispettori regi trovassero solo pietre sparse.
Alberobello rimase feudo degli Acquaviva d'Aragona per diverse generazioni di conti, fino al 27 maggio 1797, quando il re Ferdinando IV di Borbone accolse l'istanza degli alberobellesi ed emanò un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a città regia, liberandola dalla servitù feudale.
20px | Per approfondire, vedi la voce Trullo. |
La storia di questi edifici molto particolari è legata ad un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva ad un tributo ogni nuovo insediamento urbano. I conti di Conversano, proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello, imposero allora ai contadini inviati in queste terre di edificare a secco, senza utilizzare malta, le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie, di facile demolizione. Coperture dei trulli Il Trullo siamese
Dovendo quindi utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono nella forma rotonda con tetto a cupola autoportante, composto di cerchi di pietre sovrapposti, la configurazione più semplice e solida. I tetti a cupola dei trulli sono abbelliti con pinnacoli decorativi, la cui forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi.
Essi erano realizzati dalla maestranza assunta per la costruzione del trullo e ne identificavano l'artigiano. In base alla qualità della fattura del pinnacolo si poteva dunque identificare non solo la destrezza artigianale del costruttore, ma anche il valore della costruzione. Una maggiore spesa nella costruzione del trullo permetteva di individuare pertanto, le famiglie più abbienti da quelle meno facoltose.
Per quanto riguarda i simboli dipinti sopra i tetti dei trulli spesso assumono un significato religioso; talvolta possono rappresentare segni dello zodiaco. Pinnacolo e simbolo dipinto insieme formavano una sorta di identificativo civico, in quanto per lungo tempo Alberobello ha visto negarsi un riconoscimento ufficiale da parte dei conti di Conversano. Retro del Trullo Sovrano
Il trullo più grande del paese è chiamato Trullo Sovrano. Fatto costruire dalla famiglia Perta nella metà del Settecento, questo edificio a due piani è adibito a museo ed è possibile visitarne l'interno, arredato secondo il gusto d'epoca, ricostruito tramite le testimonianze dei più anziani abitanti alberobellesi. Durante il periodo estivo, il Trullo Sovrano ospita manifestazioni quali spettacoli teatrali, concerti di piccole orchestre o formazioni Jazz, serate di cultura e poesia.
In una zona centrale dell'abitato compresa fra il quartiere Aia Piccola e piazza del Popolo sorge il più grande complesso di trulli contigui e comunicanti (quindici) visitabili ad Alberobello, i più antichi dei quali risalgono al XVIII secolo. Tale complesso abitativo, identificato come Casa Pezzolla dal nome degli ultimi proprietari, nel 1986 è stato acquistato dal Comune di Alberobello e tra il 1993 e il 1997 è stato interamente restaurato.
Nel complesso a trulli si distinguono due tipi di tessuto edilizio: uno più recente che si affaccia interamente su piazza XXVII Maggio e, con un effetto prospettico monumentale, si sviluppa su due piani , con facciata alta e stretta sormontata da un timpano triangolare che evidenzia la sezione del tetto a due falde, coperto da chiancarelle. L'altro tessuto rappresenta la parte più antica e risente dell'influenza della zona monumentale dell'Aia Piccola.
Chiesa di Sant'Antonio
Edificata tra il 1926 e il 1927 su un terreno sommità del rione Monti, donato da una cittadina di Alberobello ai sacerdoti Guanelliani, la chiesa di Sant'Antonio riproduce le fattezze delle abitazioni del rione. Su una pianta a croce greca si innesta una cupola alta 21 metri a forma di trullo, che si integra perfettamente con gli edifici circostanti. La chiesa ha subito un completo restauro nel 2004.
Abitanti censiti <timeline> Colors= id:lightgrey value:gray(0.9) id:darkgrey value:gray(0.7) id:sfondo value:rgb(1,1,1) id:barra value:rgb(0.6,0.7,0.8)
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Il Museo del Territorio, ospitato nel complesso di Casa Pezzolla, nasce dalla volontà di conservare e narrare la storia dell'area territoriale del comprensorio dei trulli, riconosciuta dall'UNESCO nel 1996 quale patrimonio artistico d'interesse mondiale. Il museo è pensato come contenitore per le esposizioni di attrezzi, di reperti e di testimonianze relative alla storia, alle tradizioni ed al folklore del territorio della Murgia dei Trulli, oltre ad essere sede ospitante di mostre ed esposizioni temporanee di arti figurative. La proposta culturale del Museo si completa con il Centro di Documentazione "Gianpiero De Santis", un contenitore culturale multimediale a favore di tutte le associazioni culturali della città presente in rete con il portale [alberobellocultura.it][1], organo ufficiale dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Alberobello.
Alberobello è stata più volte scelta come set cinematografici, soprattutto per la peculiarità dei trulli. Già fra il 1930 e il 1931 venne girato Idillio Infranto, uno degli ultimi film muti del cinema italiano, diretto da Nello Mauri e interpretato da Ida Mantovani e altri attori dilettanti.
Nell’immediato dopoguerra fu allestito ad Alberobello un campo-profughi, dove venivano raccolte donne di diverse nazionalità. Nel 1950 un regista ungherese, Geza von Radvanyi, narrò le vicende di una giovane vedova della Jugoslavia, in attesa di un bambino (insieme con episodi di altre donne provenienti da vari paesi dell’Europa) in “Donne Senza Nome – Le Indesiderabili” con Simone Simon, Gino Cervi e Vivi Gioi. In bianco/nero, durata 90 minuti. La scelta della cittadina pugliese fu dettata da esigenze di ambientazione reale, tipiche del cinema neorealista. <ref>Apulia Film Commission - Vito Attolini</ref>
Il regista Lucio Giordano, nel 2005, ha girato il film "Le Bande", con Massimo Giordano e Federica Gomma. Poi Siddharth Anand, (India), nel 2008, ha diretto ed ambientato ad Alberobello il film "Belle ragazze attente", (Titolo originale: "Bachna Ae Haseeno"), con Minissha Lamba. Ranbir Kapoor, il protagonista, è un attore-cantante amato dal pubblico indiano: tra i luoghi in cui è ambientata la sua giovinezza, fuori dell’India, c’è proprio Alberobello.
Infine il regista Franco Salvia, sempre nell'anno 2008, ha girato in paese "Il sottile fascino del peccato", con Nino Castelnuovo e Milena Miconi.
Diversi i prodotti ed i lavori dell'artigianato locale: si va dalla lavorazione del ferro alla fattura di cesti in legno d'ulivo; dalla lavorazione della pietra alla produzione del tipico vino novello e dell'olio. Baluardo artigianale è altresì l'arte gastronomica che vede la produzione di tipiche specialità locali: i dolci di mandorle, le pettole, le cartellate e gli amaretti. Inoltre gli abitanti del luogo sono noti per l'abilità nell'arte tessile, tuttora è possibile acquistare capi in lino nelle botteghe situate tra i trulli.
Alberobello è collegata al resto della Puglia tramite una stazione delle Ferrovie del Sud Est. Le stazioni attigue sono Locorotondo e Noci.
Sindaco: Bruno De Luca (L'Ulivo) dal 29/05/2007 (2º
mandato)
Centralino del comune: 080 4325829
Posta elettronica: [email protected]
L'Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio Alberobello milita nella Promozione Pugliese, Girone B.
UNESCO · Patrimoni dell'umanità in Italia | |
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