La Barriera di separazione di Ceuta e Melilla (in spagnolo Valla de Ceuta y Melilla) è una barriera fisica di separazione tra il Marocco e le città autonome spagnole di Ceuta e Melilla. Il suo proposito è quello di ostacolare od impedire l'immigrazione illegale e il contrabbando.
Progettata e costruita dalla Spagna, è costituita da filo spinato. Il prezzo, di 30 milioni di euro, è stato pagato dalla Comunità Europea. Consiste in barriere parallele di 3 metri di altezza, con posti di vigilanza alternati e camminamenti per il passaggio di veicoli adibiti alla sicurezza. Cavi posti sul terreno connettono una rete di sensori elettronici acustici e visivi. È dotata di un'illuminazione ad alta intensità, di un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso e strumenti per la visione notturna. Al momento, è in atto un'opera di ulteriore innalzamento della barriera, che la porterà fino a 6 metri di altezza, con il beneplacito del programma europeo Frontex.
Nel settembre 2005, si registrò un tentativo massiccio di migrazione verso l'Europa, che causò la morte di molti immigranti sotto i colpi di arma da fuoco della polizia marocchina.
Il Marocco si è opposto alla costruzione della barriera, visto che considera Ceuta parte del proprio territorio occupato, motivo per il quale, dal 1975 ha richiesto la sua annessione. Coloro i quali si dichiarano contrari alla barriera denunciano che la sua esistenza ha provocato la morte di almeno 4.000 persone, annegate nel tentativo di attraversare lo Stretto di Gibilterra ed entrare illegalmente in Spagna.