Basilica di San Vitale (Ravenna)

La basilica di San Vitale è una delle chiese più famose di Ravenna, esemplare capolavoro dell'arte paleocristiana e bizantina.

La storia

Iniziato da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio nel 525, vivente ancora Teodorico, e consacrato nel 547 dall'arcivescovo Massimiano, quando Ravenna era ormai da sette anni sotto il dominio bizantino, questo edificio, summa dell'architettura ravennate, elabora e trasforma precedenti occidentali e orientali portando alle estreme conclusioni il discorso artistico iniziato poco dopo l'editto di Costantino del 313. Fu completato grazie anche alla cospicua donazione del banchiere Giuliano l'Argentario che offrì 26 mila soldi e che oggi è raffigurato nei mosaici dell'abside nel corteo di dignitari di Giustiniano, tra l'Imperatore e il vescovo.

L'esterno

La chiesa segna un distacco dalle tipiche basiliche longitudinali di Ravenna e, nella pianta a base centrale (ottagonale), ricorda la chiesa dei Santi Sergio e Bacco a Costantinopoli, più o meno coeva, secondo alcuni addirittura opera dello stesso architetto, o altri coevi martyrium.

Ottagonale (l'otto era simbolo di Resurrezione perché era sette, il tempo, più uno, Dio), con cupola inglobata e nascosta dal tiburio, si presenta all'esterno in laterizio, con la consueta semplicità disadorna. Ogni faccia è collegata con quella attigua mediante contrafforti e, a sua volta, si suddivide in settori per mezzo di paraste e di una sottile cornice dentellata. Dalla forma geometrica del nucleo principale emergono altri corpi altrettanto rigorosamente definiti: il tiburio sopraelevato, ugualmente ottagonale, e l'abside, che, secondo l'uso locale, è poligonale all'esterno, semicircolare all'interno e affiancata da due piccoli ambienti (detti pastoforia, pròthesis e diacònicon). Si accede all'interno attraverso due porte: l'una in asse, l'altra, invece, obliqua rispetto all'abside. Di conseguenza anche l'ardica (o nartece o esonartece), invece di essere tangente al lato frontale dell'ottagono, si dispone obliquamente toccando un angolo del perimetro. Viene così a mancare quel rapporto rettilineo fra ingresso e abside, che rende evidente la forma dell'edificio.

L'interno

La pianta è apparentemente semplice: un deambulatorio ottagonale a due piani, che racchiude un ambiente centrale dello stesso disegno, posti fra loro in rapporto aureo. Ma nel passaggio dall'uno all'altro si trovano delle esedre, traforate da un doppio ordine di arcatelle e racchiuse entro grandi archi sostenuti da pilastri angolari, che producono un'espansione radiale pluridirezionale. Su di questi si imposta la cupola, che è di elevazione maggiore a quelle di simili chiese orientali.

Il complesso, già straordinariamente mosso e leggero per il ripetersi degli archi, doveva esserlo in misura maggiore quando non era ancora parzialmente interrato e le colonne poggiavano su alte basi a gradini. Del resto tutto contribuisce ad alleggerire il peso delle masse strutturali: i pulvini che staccano l'arco, quasi sollevandolo e sospingendolo in alto, e soprattutto i capitelli, scolpiti a Bisanzio, i quali, persa la forma classica greco-romana, assumono quella di cesti, traforati come se fossero fragili trine marmoree sulle quali non gravi alcun peso. Oltre ai celeberrimi mosaici, completano la decorazione interna i marmi policromi, gli stucchi e le balaustre del matroneo, traforate finemente. Sui pulvini sono raffigurate figure zoomorfe e la Croce.

Grande protagonista è la luce, che penetrando da diverse angolazioni determina un gioco luministico che appare imprevedibile. Questo effetto doveva moltiplicarsi all'infinito quando la basilica era ricoperta di mosaici.

Lo sfarzo, sottolineato dalla particolare pianta che necessita di essere percorsa per fare esperienza degli innumerevoli scorci, crea un effetto di sfavillio che sembra annullare il peso della costruzione in una dimensione quasi soprannaturale. Ciò è tipico della corte imperiale bizantina, mentre altri elementi, come la cupola alleggerita da tubi fittili, sono frutto dell'esperienza italiane, per cui si presume che alla basilica lavorarono maestranze sia locali che venute da oriente.

I mosaici

Il punto focale è situato nell'abside, dove due angeli in volo a mosaico reggono il simbolo della croce, similmente alla calotta dell'abside dove quattro angeli tengono un medaglione con l'Agnello sacrificale sullo sfondo azzurro punteggiato da fiori stilizzati. I mosaici più famosi sono collocati ai lati dell'altare e presentano i due celebri pannelli in posizione speculare dell'Imperatore Giustiniano e di Teodora circondati dalle rispettive corti in tutto lo sfarzo che richiedeva il loro status politico e religioso. Le figure sono ritratte formalmente, secondo una rigida gerarchia di corte, con al centro gli augusti, circondati da dignitari e da guardie. Accanto a Giustiniano è presente il vescovo Massimiano, l'unico segnato da iscrizione, per cui può darsi che fosse anche il sovrintendente dei lavori, dopo essere stato nominato primo arcivescovo di Ravenna.

I corpi sono assolutamente bidimensionali e stereotipati, e solo nei volti regali si nota uno sforzo verso il realismo, nonostante l'idealizzato ruolo semidivino sottolineato dalle aureole. Non esiste prospettiva spaziale, tanto che i vari personaggi sono su un unico piano, hanno gli orli delle vesti piatti e sembrano pestarsi i piedi l'un l'altro.

Altri due pannelli, più in alto, con il Sacrificio di Abramo e il vescovo Ecclesio che dona un modello della basilica risalgono invece ancora al periodo ostrogoto e mostrano ancora i tentativi di organizzare nello spazio le figure, che non hanno ancora la monumentalità dell'arte bizantina.

Bibliografia

  • Charles Diehl, Figure bizantine, introduzione di Silvia Ronchey, 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4

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Consigli e suggerimenti
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Cleber Fregatto
30 september 2020
Worth the visit! Impressive mosaic bizantine basilica. Painting in the done is beautifully preserved as for the altar mosaics
Torzin S
11 march 2018
Stunning mosaics, the color is still remarkable despite of its old ages. Truly a masterpiece and a must see of Italy.
mariskaleh
5 july 2012
So glad we made the trip to Ravenna. The basilica and mausoleum are my favorite religious sights so far in Italy. We are even coming back here again in a few days.
Pamir Arıcan
13 agosto 2016
Spectacular mosaics from the byzantine empire. A UNESCO site. It is really nice to see that they kept everything in a perfect condition until today.
Bahareh T.
1 aprile 2017
Mosaics are stunning. A total different kind of art from the catholics. Worth to see this UNESCO site
Luis Urea
31 october 2020
Precioso sitio y el nivel de detalle de los mosaicos es espectacular
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