Bracciano è un comune di 18.159 abitanti della provincia di Roma, a circa 40 km a nord della Capitale in posizione dominante sull'omonimo lago, detto anche Lago Sabatino.
Sulle origini di Bracciano non si hanno notizie certe; probabilmente le origini dell’insediamento urbano di risalgono al decimo secolo. Dalla fine del nono i saraceni iniziarono le loro incursioni nel territorio territorio, saccheggiando e diffondendo insicurezza e paura tra le popolazioni. I grandi proprietari terrieri costruirono fortificazioni e castelli e molti contadini trasferirono la loro residenza all’interno delle aree fortificate, chiamate castrum. I proprietari diventarono di fatto i signori dei borghi che andavano formandosi. Il nome "Castrum Brachiani", che risulta nei documenti fino al XV secolo, evidenzia l'origine fortificata del luogo. Verso la fine dell'XI secolo il territorio di Bracciano divenne proprietà della famiglia dei Prefetti di Vico, che trasformò la preesistente torre in una rocca e realizzò nuove fortificazioni. Nel 1419 papa Martino V cedette il feudo per un triennio in vicariato ad un ramo della famiglia Orsini, quello di Tagliacozzo. Da allora il modesto borgo di pescatori ed agricoltori legò il suo destino ad una più potenti famiglie baronali del tempo, trasformandosi in una fiorente cittadina. Il castello, una delle più mirabili opere di architettura militare dell'epoca che è tuttavia anche uno splendido palazzo, è diventato il più caratteristico simbolo di Bracciano. Sull'omonimo lago si affacciano altri due paesi (Anguillara e Trevignano). Una legenda narra che sotto le acque del lago di origine vulcanica esista una parte della città sommersa; la parte emersa sarebbe stata denominata Bracciano in seguito alla forma presa.
La trasformazione della rocca dei Vico in quello che diverrà il
maestoso castello attuale fu voluta da Napoleone Orsini nel 1470 e
da suo figlio, Virginio.
Nel 1481 il castello ospitò papa Sisto IV, in fuga dalla peste che
devastava la città di Roma. Nel 1485 le truppe
papali guidate da Prospero Colonna devastarono e saccheggiarono il
castello. Risalgono ali anni '90 del Quattrocento gli affreschi del
castello realizzati dalla scuola di Antoniazzo Romano. Nel 1548 il
dominio degli Orsini si estese fino ad Anguillara.
Per difendere la città gli Orsini fecero costruire, probabilmente
intorno al 1480, una nuova cinta muraria intorno al borgo, ancora
oggi in gran parte esistente, nella quale fu compreso il convento
di Santa Maria Novella (posto allora fuori porta). Si accedeva alla
città da due porte principali dotate di ponte levatoio.
Nel 1494 il castello offrì ospitalità al re di Francia Carlo VIII ed alle sue truppe in marcia verso Napoli. Tale circostanza comportò la scomunica di Gentil Virginio Orsini, che era uno dei capi delle truppe aragonesi alleate del papa contro i francesi. Il papa Alessandro VI Borgia mosse guerra allo stato Orsini assediando nel 1496 anche Bracciano. Fu in quell'occasione che fu edificato al margine est delle mura un nuovo bastione, detto della sentinella, divenuto oggi un panoramico belvedere sul lago e sui monti circostanti. L'assedio delle truppe pontificie non poté nulla contro le mirabili fortificazioni del castello e del borgo; dopo qualche mese di assedio le truppe papali lasciarono Bracciano per spostarsi nel viterbese, sui monti Cimini, dove furono definitivamente sconfitte dagli Orsini nella battaglia di Soriano.
Nel 1560 si celebrarono le nozze fra Paolo Giordano I Orsini e Isabella De' Medici, filia del duca di Firenze Cosimo I. Per ingraziarsi la famiglia della sposa il papa elevò Bracciano a ducato, sottomettendogli nuovi territori: ciò comportò per Paolo Giordano I nuove disponibilità economiche. Bracciano conobbe in tale periodo un forte sviluppo economico a seguito delle nuopve attività economiche impiantate dal duca, come la lavorazione del ferro e dello zolfo e la lavorazione degli arazzi (da cui la via dell'Arazzeria, nel borgo medievale), rese possibili grazie all'abbondante disponibilità di acqua che proveniva da un acquedotto fatto costruire nel 1573-75 dal duca. L'acquedotto attingeva dalle sorgenti della Fiora; sulla sorgente all'origine dell'acquedotto fu edificata una cappella, Santa Maria della Fiora, ancora esistente allo stato di rudere. Bracciano, grazie allo sviluppo economico, aveva nel 1575 settecento famiglie, quindi presumibilmente 3.000-3.500 abitanti.
Le nozze di Paolo Giordano I finirono, secondo alcuni storici ottocenteschi, nel modo più tragico: egli fece uccidere sua moglie per infedeltà. Secondo tali leggende Isabella avrebbe avuto molti amanti, regolarmente fatti sparire, al mattino, in una botola nel pavimento della sua stanza nel castello di Bracciano che dava all'interno di un profondo pozzo armato di picche affilate e pieno di calce viva. In realtà i documenti d'archivio (ed in particolare la fitta corrispndenza tra i due sposi mai interrotta nel corso di 22 anni di matrimonio) provano che Isabella non ha mai vissuto a Bracciano, se non per periodi molto brevi, e che i due sposi si sono amati fino alla morte di lei, avvenuta per cause naturali. Alla fine del Cinquecento l'espansione di Bracciano entro le mura rinascimentali era completa ed il paese iniziò a svilupparsi al di fuori verso i due assi che diverrano poi l'attuale via Agostino Fausti e via Principe di Napoli.
Le difficoltà economiche della famiglia Orsini, già evidenti al tempo di Paolo Giordano I, portarono alla vendita del ducato di Bracciano, che fu acquistato nel 1696 dalla famiglia Odescalchi, alla quale tuttora appartiene il castello. Questa famiglia, al pari degli Orsini, incrementò lo sviluppo della cittadina. Tra il 1700 ed il 1729 fu costruito un acquedotto, forse sulle tracce di quello della fine del '500, che dava forza motrice ad una cartiera, sei ferriere,una mola ad olio ed una a grano. Tracce di questo acquedotto sono ancora visibili su via principe di Napoli. La cartiera di Bracciano produceva carte pregiate tra cui la filigrana, con la quale venivano fabbricate le cedole bancarie. Le ferriere producevano tre tipi di ferro commerciale ed i chiodi.
Verso la fine del XVIII secolo anche la famiglia Odescalchi si trovò in difficoltà economiche e fu costretta a vendere il ducato, che fu acquistato dalla famiglia Torlonia nel 1803. Il contrato di vendita fu però stipulato dagli Odescalchi con la clausola "jus redimendi", cioè con la possibilità di ricomprarlo. Ciò avvenne nel 1848 a seguito del matrimonio di Livio III Odescalchi con la ricchissima principessa polacca Sofia Branicka, che portò alla famiglia una dote consistente. Nel corso del dominio Torlonia vennero dismesse le attività relative alle ferriere ed alla cartiera.
Nel 1894 venne inaugurata la ferrovia Roma-Viterbo, che passa per Bracciano.
Per il suo bellissimo castello e per l'omonimo lago e per i dintorni di particolare bellezza, Bracciano è frequentata meta di escursioni e vacanze. La visita della cittadina può iniziare dalla centrale Piazza Primo Maggio 1945 (anticamente "piazza del Ponte"), dalla quale dipartono cinque strade. Seguendo la via Principe di Napoli si raggiunge Piazza IV Novembre, chiusa al traffico, sulla quale sorgono una fontana ed il monumento ai caduti, ed il palazzo comunale. Riprendendo la via Principe di Napoli in salita si giunge, attraversata la SS.493, alla piccola chiesa di s. Lucia degli Agricoltori, annessa al convento dei cappuccini, risalente al 1700; all'interno è custodita una tela raffigurante la Vergine fra s. Lucia e s. Francesco, sullo sfondo è una veduta del castello e del borgo nel XVIII secolo.
Dalla P. Primo Maggio 1945, opposta alla via Principe di Napoli, parte via Umberto I sulla quale si affaccia, sulla sx salendo, la chiesa di s. Maria Novella (stile tardo-barocco) e subito a fianco il Chiostro degli Agostiniani, dove ha sede il Museo Civico. Il museo conserva numerosi reperti archeologici ed opere d'arte che testimoniano la vita istituzionale e religiosa della cittadina dall'epoca tardo antica al XIX secolo; tra di essi ha un posto di rilievo la mirabile scultura di Cristoforo Stati, Venere e Adone, del XVII secolo. Proseguendo lungo la via si giunge alla Piazza Mazzini dominata dall'imponente mole del Castello Orsini - Odescalchi. L'ingresso al castello è in fondo alla piazza, a fianco della biglietteria. Dalle torri del castello si può avere un formidabile colpo d'occhio su tutto il lago, data l'eccezionale posizione dell'edificio. L'interno del castello è visitabile con una guida e vi si possono ammirare numerosi arredi d'epoca, armature, armi, e diverse opere d'arte; in particolare si segnalano diversi affreschi e decori di Antoniazzo Romano, due busti, Paolo Giordano I Orsini e Isabella De' Medici, del Bernini ed una serie di reperti archeologici etruschi provenienti dagli scavi di Caere Vetus e da Alsium. La visita guidata è completata dal giro delle torri, dall'incomparabile panorama. Ritornati sulla Piazza Mazzini si prosegue all'interno del borgo medievale salendo fino al duomo di s. Stefano con interno barocco. Sempre da Piazza Primo Maggio 1945 una strada scende fino al lago.
Lungo la strada che conduce a Trevignano Romano, a circa 3 km da Bracciano si trova la piccola chiesa di San Liberato (IX secolo), sorta su quello che era l'antico insediamento romano di Forum Clodii - Il complesso, privato, fa parte della Tenuta di San Liberato, Bracciano è circondato da un interessante giardino botanico. In prossimità di Trevignano è inoltre presente un sito particolarmente adatto al volo in parpendio sullo splendido panorama del lago. Proseguendo lungo la strada per Trevignano si giunge in località Vicarello poco dopo il quale sono i ruderi delle Aquae Apollinares, stabilimenti termali molto noti nell'antica Roma. Da Bracciano, prendendo la circumlacuale nella direzione opposta si arriva in località Vigna di Valle, dove sorge il Museo Storico dell'Aeronautica Militare dove sono restaurati e conservati numerosi apparecchi che hanno fatto la storia dell'aviazione italiana.
Lo scautismo a Bracciano è presente dal 1943, con l'Associazione Scouts Cattolici Italiani (ASCI) e l'Associazione Guide Italiane (AGI), e poi dal 1974 con l'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI). Il Gruppo Bracciano I ha la sede presso l'oratorio parrocchiale Innocenzo XI. A Bracciano c'è anche la Base nazionale dell'AGESCI, dove si svolge ogni anno il consiglio generale dell'associazione, oltre a numerosi campi di vario genere.