Il castello di Blois è uno dei principali castelli della Loira; la città da cui prende il nome, Blois, è il capoluogo del dipartimento francese di Loir-et-Cher e si trova lungo il fianco di una collina sulla riva destra della Loira. È stato la residenza di numerosi sovrani francesi e Giovanna d'Arco vi fu benedetta dall'arcivescovo di Reims prima della spedizione destinata a liberare Orléans dall'assedio.
Il castello, che si trova nel cuore della città, è un insieme di costruzioni eterogenee risalenti ad epoche diverse, che vanno dal XIII al XVII secolo.
La fortezza medievale dei conti di Blois divenne la residenza principale del re Luigi XII. All'inizio del Cinquecento, questi ne intraprese una prima ricostruzione e la messa a dimora di un giardino rinascimentale (scomparso nel 1890 per la costruzione dell'Avenue Victor-Hugo).
Con l'avvento al trono di Francesco I la moglie Claudia avviò il rinnovo dell'arredamento del castello con l'intenzione di trasferirvi la corte, che si trovava allora presso il Castello di Amboise. Francesco primo intraprese la costruzione di una nuova ala del castello e vi fondò una tra le più importanti biblioteche dell'epoca. Dopo la morte di Claudia, nel 1524, egli abbandonò tuttavia il castello di Blois preferendogli quello di Fontainebleau, dove trasferì anche la pregevole collezione di libri che darà origine alla Bibliothèque nationale de France.
Enrico III, che aveva abbandonato Parigi nel periodo delle guerre di religione, risiedette a Blois e vi convocò gli Stati generali nel 1576 e nel 1588. In quest'ultima occasione ebbe luogo l'assassino del rivale del Re, il duca di Guisa, commissionato dal sovrano.
In seguito il castello fu dimora di Enrico IV e alla morte di questi divenne il luogo d'esilio della sua vedova Maria de' Medici.
Nel 1626 Luigi XIII ne fece dono al fratello Gastone d'Orléans in occasione delle sue nozze. Un nuovo tentativo di ampliamento del castello ebbe luogo a partire dal 1635, con la realizzazione di una nuova ala progettata da François Mansart. I lavori vennnero però interrotti nel 1638 a causa di difficoltà finanziarie, costringendo Gastone ad occupare l'ala Francesco I. Alla sua morte, avvenuta nel 1660, il castello venne abbandonato.
Nel periodo della Rivoluzione francese il palazzo era ormai disabitato da 130 anni e i rivoluzionari, ansiosi di cancellare ogni traccia della monarchia, ne saccheggiarono gli ambienti disperdendo mobilio, statue ed accessori. La rovina fu tale da valutare anche la demolizione totale del castello, che venne salvato dalla scomparsa solo grazie alla sua riconversione in caserma.
Nel 1841, sotto il regno di Luigi Filippo, il castello venne riconosciuto come monumento storico grazie all'impegno di Prosper Mérimée, quindi restaurato e trasformato in museo. Le attività di restauro sono ancor oggi in corso, e il sito è di proprietà dell'amministrazione comunale.
Nella sua conformazione attuale, il Castello è costituito principalmente da tre ali che presentano una commistione di stili gotico, rinascimentale e barocco.
L'accesso al Castello avviene attraverso l'ala Lugi XII, dalla struttura policroma in pietra e mattoni;le modanature, le trifore e i pinnacoli degli abbaini sono tutti elementi che testimoniano la prevalenza di uno stile gotico, ma si trovano anche alcuni elementi rinascimentali quale un piccolo candelabro. L'ingresso è sormontato da una statua equestre del sovrano.
Nell'ala intitolata a Francesco I sia lo stile architettonico che quello decorativo sono influenzati da temi italiani; l'elemento centrale è costituito dallo scalone a chiocciola monumentale, esterno al corpo principale, ricoperto di fini sculture e con ampie aperture verso il cortile del Castello. Sul lato opposto si trova la facciata delle Logge, caratterizzata da una serie di nicchie non comunicanti.
La realizzazione dell'ala che porta il nome di Gastone d'Orléans fu affidata all'architetto François Mansart. Essa si trova sul fondo del cortile, dirimpetto all'ala Luigi XII. L'anticorpo centrale si sviluppa su tre ordini di arcate, caratterizzati dalla sovrapposizione degli ordini dorico, ionico e corinzio.