Il castello di Shuri (首里城 Shurijō), sui ugusiku nella lingua di Okinawa, è un castello medievale situato nella città di Naha (in passato chiamata Shuri), capitale e maggiore città della Prefettura di Okinawa (Giappone). La struttura fu la residenza reale del regno delle Ryukyu, quindi centro di governo, ed inoltre la sede religiosa del paese. Il complesso di edifici fortificati sorge sulle colline ad est del centro urbano, a circa 120-130 m slm, da cui domina il porto.
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Il castello di Shuri (首里城 Shurijō), sui ugusiku nella lingua di Okinawa, è un castello medievale situato nella città di Naha (in passato chiamata Shuri), capitale e maggiore città della Prefettura di Okinawa (Giappone). La struttura fu la residenza reale del regno delle Ryukyu, quindi centro di governo, ed inoltre la sede religiosa del paese. Il complesso di edifici fortificati sorge sulle colline ad est del centro urbano, a circa 120-130 m slm, da cui domina il porto.
nel cortile del castello di Shuri, 1938.]] La data esatta di costruzione del castello è sconosciuta, sebbene recenti scavi facciano risalire le rovine più antiche alla fine del XIV secolo. Si ritiene pertanto che il maniero sia stato in origine un gusuku (fortezza), completato prima del 1427, come peraltro testimoniato da una lapide celebrativa della creazione dei giardini esterni, custodita nel museo della Prefettura di Okinawa.
In base agli annali storici, il castello di Shuri fu distrutto dalle fiamme per ben quattro volte, compresa la battaglia di Okinawa dell'ultimo conflitto mondiale, e sempre ricostruito. Il primo incendio avvenne nel 1453, in seguito alla lotta tra fazioni per il trono dell'isola (la cosiddetta rivolta di Shiro e Furi). Nel 1660 il castello fu raso al suolo dalle fiamme in maniera accidentale. La ricostruzione fu ritardata a causa di problemi economici. Per merito di Sho Shoken (Haneji Choshu), un nuovo castello fu realizzato dieci anni dopo. Nel 1709 il castello Shurijo fu distrutto da un incendio non doloso ed il suo recupero si protrasse sino al 1715.
In seguito alla creazione della Prefettura di Okinawa, il castello divenne sede di un distaccamento della guarnigione di Kumamoto e fu utilizzato come caserma. Successivamente ospitò le aule di una scuola elementare e di una scuola professionale femminile sino al 1945.
Nel 1923 la forte pressione fiscale spinse l'amministrazione di Naha a decidere la demolizione del castello, a causa delle pessime condizioni in cui versava. Un movimento guidato da Kamakura Yoshitaro e Ito Chuta salvarono la fortezza dal triste destino. Nel 1925 furono emanate delle speciali misure di conservazione e nel 1929 il castello Shurijo fu dichiarato tesoro nazionale. Durante la battaglia di Okinawa, il castello fu ridotto in macerie dai bombardamenti americani, poiché nel suo sottosuolo erano stati allocati il quartier generale ed i rifugi antiaerei della XXXIIª Armata dell'esercito giapponese.
Nel dopoguerra, il governo d'occupazione statunitense decise di insediare l'Università delle Ryukyu sul sito originario del castello. Ciò rese difficoltoso il restauro totale di tutti gli edifici fortificati, si giunse pertanto alla sistemazione dell'ateneo presso un altro sito, con conseguente recupero del monumento, che fu ultimato nel 1992.
Nel 2000 il castello Shurijo, insieme ad altri gusuku delle Ryukyu, è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Il castello Shurijo può ritenersi composto da tre aree principali, separate in base alla funzione: l'area amministrativa era concentrata nel piazzale principale e negli edifici prospicienti (il Seiden, il complesso Nanden/Bandokoro, Hokuden, ecc.). I numerosi siti religiosi presenti intorno alla struttura, tra cui spicca il Kyo-no-Uchi, davano corpo all'area religiosa. Infine gli appartamenti della famiglia reale, detti Ouchibara, costituivano l'area privata. Tra gli elementi architettonici significativi insiti nel complesso di edifici, bisogna ricordare: -1555), recante l'iscrizione «Shurei-no-kuni», ossia "Il paese delle buone maniere".]]
ca.), eretta sulle mura interne del castello. La sorgente, non visibile nella foto, è posta nell'ansa laterale in basso a destra.]]
-1526) in un dipinto di 向元湖 (Sho Genko, 1748-1841) del 1796.]]
Il palazzo principale, Seiden, detto anche palazzo di stato e Momourasoe Udun, era la seconda struttura in legno per dimensioni nel regno delle Ryukyu. Tale edificio simboleggiava la sovranità regale su ogni angolo del paese.
Il palazzo principale, a tre piani, con il tetto a doppio strato, decorato con colonne a forma di drago, rappresenta una peculiarità dell'architettura delle Ryukyu, che non ha eguali in Cina ed in Giappone. Il tetto in particolare, richiama il Gran Palazzo della Pace presso il palazzo imperiale di Pechino ed il palazzo del governo presso palazzo Gyeongbok di Seul, rappresentando un'austera versione di edificio in stile cinese. Il drago, simbolo del re, appariva spesso nelle opere e negli edifici in qualità di tutelare del paese. Il Seiden, secondo i documenti storici, bruciò e fu ricostruito quattro volte. Il palazzo era decorato con draghi in pietra cesellati e con sculture in legno. L'attuale versione è una riproduzione di quella eretta nel 1712, che sopravvisse fino alla seconda guerra mondiale.
Il primo piano del palazzo, chiamato Shichagui, vedeva lo svolgimento di importanti cerimonie e conferenze, tenute dal re e dai funzionari più anziani. In esso si trovavano l'Usasuka (lo scranno reale), l'Hirausasuka (delle piattaforme per i figli ed i nipoti del sovrano) e l'Ochokui (la scala posta dietro il trono, nascosta da una parete scorrevole, utilizzata esclusivamente dal monarca).
Il secondo piano era detto Ufugui. Qui vi si svolgevano delle cerimonie reali. Il piano conteneva l'Usasuka, il trono regale, che richiamava per fattezze lo Shamidan, ossia il piedistallo su cui è posizionata la statua di Buddha nei templi Zen. Il soffitto alto serviva a conferire al luogo un'atmosfera austera. Sempre nel secondo piano si trovava il Karahafu, una stanzetta di fronte al trono, che si apriva sul piazzale principale (Una). Da qui, il primo giorno dell'anno, il re passava in rassegna i funzionari governativi allineati nel cortile.
L'Hokuden, cioè il palazzo nord, in origine chiamato Nishi-no-udun ovvero Giseiden, fu costruito intorno al 1506-1521. Fu distrutto con gran parte del castello a causa di un incendio nel 1709 e quindi ricostruito nel 1712. Il palazzo fungeva da struttura amministrativa per il governo del paese: qui i ministri (Omote Jugonin-Shu) e funzionari (Hissha e Satunushi) svolgevano le proprie attività. L'Hokuden serviva inoltre per ricevere gli inviati cinesi per la cerimonia dell'investitura. Questa consisteva in una formalità, mediante la quale i re venivano incoronati in nome dell'imperatore cinese. Gli inviati cinesi compivano due cerimonie: il rituale del passaggio (Yusai), in cui veniva reso omaggio al defunto re, e la cerimonia dell'investitura, in cui un nuovo re veniva incoronato. I dignitari cinesi giungevano su un vascello detto ukansin oppure houshu, che vuol dire “nave che porta la corona”. Nella cerimonia infatti era d'uso regalare una corona adornata con oro e gioielli. Il nuovo re inviava delegati e regali all'imperatore cinese per esprimergli lealtà. In questo edificio fu ricevuto lo statunitense commodoro Perry, quando visitò il castello.
Ouchibara erano gli appartamenti privati del castello Shurijo, ove il re e la sua famiglia vivevano. In questo luogo le antiche usanze e le tradizioni erano strettamente osservate da un'organizzazione composta da personale femminile, dipendente dalla regina. Soltanto il re e pochi privilegiati potevano accedere qui. I trasgressori erano puniti con l'esilio ed alla stessa sorte erano condannate le guardie che non avevano vigilato.
Kugani-udun erano gli appartamenti privati del re, di sua madre e della regina. Era l'edificio centrale nell'area dell'Ouchibara, collegato al Seiden ed al Nike-udun. L'edificio a due piani, aveva un tetto spiovente in tegole. Al primo piano vi era la porta Saekimon ed i corridoi, al secondo le stanze principali. Secondo i documenti storici, vi era una stanza chiamata Suzuhiki-no-ma ("stanza della campana che suona"), posta tra il Kugani-udun ed il Kinju-tsumesho (posto della servitù), dove vi era una corda collegata ad una campana, la quale veniva tirata allorquando vi era bisogno di parlare con il re.
Yuinchi era il luogo dove veniva preparato quotidianamente il cibo per il sovrano e la sua famiglia. L'edificio, stretto e lungo, era collegato al Kugani-udun. Yosoe-udun era l'edificio che sovrintendeva all'intera area Ouchibara ed era inoltre la residenza della consorte del re. Si trovava dietro il Seiden e comunicava tramite un corridoio al Yuinchi ed al Yohokoriden. Quest'ultimo era il luogo ove si svolgeva la cerimonia di insediamento del nuovo sovrano. Secondo le usanze, il principe ereditario entrava nel castello attraverso la porta Keisemon, oltrepassava la Bifukomon e quindi giungeva all'edificio. Nello Yohokoriden vi erano inoltre gli appartamenti delle principesse ancora nubili.
L'edificio si trova al lato est dei giardini interni del castello ed era considerato il più sacro di tutta l'area. Circondato da barriere di pietra, la struttura fungeva da camera ardente per il corpo del sovrano. Un fitto boschetto tutto intorno allo Shinbyouden, filtrava la luce nelle ore diurne.
Noto anche come Usume-udun, il Nike-udun in origine era la residenza del monarca. Costruito nel 1765, fu in seguito allargato verso sud nel 1874. L'edificio sorge su di un declivio, è composto da due piani ed ha un tetto in tegole. Il primo piano ospitava i magazzini ed il personale femminile, mentre al piano superiore si trovavano le stanze principali.
Altri edifici erano presenti all'interno del castello Shurijo, sebbene non si abbiano dettagliate informazioni su di essi (Sashikiden, Odaijo, Ryouriza, Zenigura, ecc.)
I contatti tra le isole Ryukyu e la Cina iniziarono nel 1372 e si protrassero per 5 secoli fino al 1879, quando fu istituita la Prefettura di Okinawa. Quando stava per insediarsi un nuovo re, l'imperatore cinese inviava dei funzionari, i quali partecipavano alla cerimonia di investitura presso il castello Shurijo. Attraverso quest'ultima, il regno delle Ryukyu rinsaldava il suo legame con la Cina, sia sotto l'aspetto commerciale che culturale. Tale usanza conferiva al sovrano delle isole una sorta di riconoscimento internazionale tra i paesi dell'Asia dell'est.
La delegazione cinese prevedeva circa 500 persone, compreso un capo ed un rappresentante, entrambi nominati dall'imperatore cinese tra i funzionari più anziani. Gli inviati lasciavano Pechino e si dirigevano via terra verso Fuzhou, nella provincia del Fujian, da dove si preparavano a salpare verso le isole Ryukyu. Il viaggio per mare avveniva su dei vascelli detti Ukanshin ("navi della corona"). Tra i primi doveri della delegazione cinese vi era quello di presiedere ad una funzione religiosa (Yusai) in memoria del defunto re. Nel tempio Sogenji venivano pronunciate parole di cordoglio da parte dell'imperatore cinese. Nel cortile Una del castello si svolgeva poi la cerimonia di investitura. In tal frangente si erigevano due piattaforme, dette Kettei (riservata ai funzionari dell'imperatore) e Sendokudai, rispettivamente davanti al Seiden ed al Nanden. Il funzionario imperiale recitava la formula di nomina del nuovo re delle Ryukyu e questi si inchinava profondamente al suo cospetto. In seguito, dentro il castello, si teneva un "banchetto dell'investitura", a cui poi si accodava un "banchetto di metà autunno", accompagnato da canti e balli; questi ultimi erano allestiti su di una piattaforma temporanea davanti al palazzo nord (Hokuden), da dove assistevano gli inviati imperiali. Il 9 settembre del calendario lunare veniva organizzato presso il lago Ryutan e nel castello il "banchetto Choyo", nel corso del quale si svolgevano una gara di barche e delle esibizioni musicali, sempre in presenza della delegazione cinese. Venivano quindi organizzati in successione due banchetti di commiato presso il castello, davanti l'Hokuden, ed infine un banchetto nel Tenshikan, in cui il re donava alla delegazione cinese un ventaglio d'oro, segno di buon auspicio per il rientro.
(JA, EN) Sito ufficiale del castello Shurijo