Il Castello di Smolenice (in slovacco Smolenický zámok) è un castello che si erge sopra la città di Smolenice, nel versante orientale dei Piccoli Carpazi, in Slovacchia.
La costruzione originaria del Castello di Smolenice risale alla metà del 15° secolo. All'inizio del 16° secolo, il castello venne acquistato dalla famiglia Országh. Il castello subì parziale distruzione durante la guerra di indipendenza di Francesco II Rákóczi (1703-1711) e completa durante le Guerre napoleoniche.
La vita all'interno del castello cominciò a svilupparsi quando ne divenne proprietaria la famiglia Erdődy. Il primo che lo abitò stabilmente fu Tamás Erdődy con la sua consorte Anna Maria Ungnadová; Gabriel Erdődy (1615-1650) con sua moglie Maria Pállffyová, vissero nel castello in modo permanente e qui morirono. I loro corpi sono sepolti all'interno della chiesa di Smolenice.
Nel 1777 il conte Jan Palffy da Pezinok ha ereditato l'intero villaggio di Smolenice ma non risiedeva nel castello a causa del suo cattivo stato di conservazione e il decadimento che subì durante la vita di Krištof III, ultimo erede della famiglia Erdődy. Il castello è stato ricostruito solo nel 20° secolo, per ordine del conte Jozef Pálffy. L'architetto Jozef Hubert ha progettato il nuovo castello utilizzando come modello il castello di Kreuzenstein, vicino a Vienna. L'edificio principale dispone di due ali e una torre ed è realizzato in cemento armato .
Il castello è stato danneggiato nella primavera del 1945, durante la seconda guerra mondiale e in quello stesso anno divenne proprietà statale. Alcune ricostruzioni sono state fatte dopo il 1950 e dal 26 giugno 1953 il castello è di proprietà della Accademia slovacca delle scienze. Il castello è ora utilizzato come centro conferenze ed è aperto al pubblico solo nei mesi di luglio e agosto.
Štefan Jastrabík, Smolenice, Veda - vydavateľstvo Slovenskej akadémie vied, 1975.