La chiesa dei Santi Apostoli di Cristo, comunemente chiamata 'dei Santi Apostoli', è un edificio religioso della città di Venezia situato nel sestiere di Cannaregio. Sorge sul campo omonimo, all'inizio della Strada Nova.
La leggenda, narrata dallo storico Flaminio Corner, racconta che venne eretta da San Magno, vescovo di Oderzo, che in estasi vide i dodici apostoli che gli ordinarono di costruire una chiesa a loro dedicata nel punto dove avesse trovato dodici gru.
Questa è stata una zona di Venezia tra le prime a essere colonizzate e si ritiene che una chiesa esistesse già nel IX secolo, ma l'unico dato certo è che nel 1021 la chiesa subì una totale ricostruzione.
Nel quattrocento l'architetto Mauro Codussi aggiunse alla struttura preesistente della chiesa un porticato sulla facciata laterale, la sacrestia, e la cappella della famiglia nobile Corner.
Nel 1575 la chiesa venne ricostruita quasi completamente: vennero riutilizzati i muri portanti e salvati parte degli affreschi trecenteschi e la cappella Corner. Incaricato dell'opera fu Alessandro Vittoria.
Quando nel 1489 Caterina Corner, regina di Cipro, donò i suoi posseddimenti alla Repubblica di Venezia portò con sé la salma di Sant'Ametisto, santo cipriota e la fece tumulare nella chiesa, tanto cara ai suoi antenati.
Lei stessa venne tumulata ai Santi Apostoli, quando morì il 10 luglio 1510, per doja di stomaco. Nel 1575 però, quando la chiesa venne riedificata, anche il suo corpo venne spostato nella chiesa di San Salvador, dove tuttora si trova, malgrado la sua volontà fosse di riposare nella chiesa dei Santi Apostoli.
L'interno è costituito da una navata a doppio ordine di pilastri.
Subito sulla destra l'altare con la pala Cristo fra gli Apostoli di Sebastiano Santi, 1828 circa, segue la quattrocentesca cappella Corner, con marmi e decorazioni molto pregiati ospitano le salme e i monumenti funebri, di Marco e Giorgio Corner, rispettivamente padre e figlio di Caterina Corner. Bellissimo l'altare con la Comunione di Santa Lucia di Giambattista Tiepolo, circa del 1748.
Il secondo altare del lato destro ospita la pala La nascita della Vergine, del 1599, di Giovanni Contarini, mentre nel presbiterio si ergono le statue di San Pietro e di San Paolo, entrambe di Francesco Lazzari. Ai lati di questo l'Ultima Cena di Cesare da Conegliano, 1583, e La caduta della manna, attribuita a Paolo Veronese e terminata, dopo la sua morte, dagli eredi di Paolo.
Nelle due cappelle laterali si sono salvati, anche se in condizioni non ottimali, gli affreschi trecenteschi.
Sul lato sinistro pale di Gaspare Diziani e di Domenico Maggiotto. Tra di esse il pulpito e il fonte battesimale. Sul comparto centrale del soffitto le opere di Fabio Canal, Comunione degli Apostoli e Esaltazione dell'Eucarestia, VII secolo.
Il campanile è del 1672 ma venne finito da Andrea Tirali nel XVIII secolo, che progettò la cella campanaria e la cuspide.