La Chiesa di San Michele (in tedesco: Michaeliskirche) è un edificio rappresentativo dell'architettura ottoniana e si trova a Hildesheim, in Germania. Dal 1985 fa parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, insieme alla Cattedrale della città.
Coordinate:
Bene protetto dall'UNESCO | |
Patrimonio dell'umanità | |
Cattedrale
di Santa Maria e
Chiesa di San Michele a Hildesheim St. Mary's Cathedral and St. Michael's Church at Hildesheim |
|
Tipologia | Culturali |
Criterio | (i) (ii) (iii) |
Pericolo | Non in pericolo |
Anno | 1985 |
Scheda UNESCO |
inglese francese |
Patrimoni dell'umanità in Germania |
La Chiesa di San Michele (in tedesco: Michaeliskirche) è un edificio rappresentativo dell'architettura ottoniana e si trova a Hildesheim, in Germania. Dal 1985 fa parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, insieme alla Cattedrale della città.
La chiesa venne costruita fra il 1001 e il 1031 sotto la direzione del vescovo Bernward, come cappella del suo monastero benedettino. Bernward dedicò il nuovo edificio alla figura dell'Arcangelo Michele, che nel Cristianesimo rappresenta l'angelo della morte che porta i defunti in cielo: questo perché, dopo la sua morte, pianificava di farsi seppellire nella chiesa<ref> http://www.findcity.de/31171b/?p=00000002</ref>. Ciò non fu possibile poiché Bernward morì nel 1022, cioè undici anni prima della consacrazione della chiesa avvenuta nel 1033. Il successore di Bernward, Godehard, trasferì le spoglie del vescovo nella cripta della chiesa una volta che essa fu ultimata.
Quando, nel 1542, a Hildesheim venne adottata la riforma, la chiesa di San Michele divenne protestante, ma il monastero benedettino continuò ad esistere fino al 1803, quando venne secolarizzato. I monaci continuarono ad utilizzare la chiesa e la cripta, che ancor oggi è cattolica. L'edificio venne distrutto da un bombardamento alla fine della seconda guerra mondiale, ma venne restaurato fra il 1950 e il 1957.
La chiesa di San Michele, risalente all'inizio dell'XI secolo, è uno dei migliori esempi di passaggio tra l'arte ottoniana e l'arte romanica. L'edificio, che presenta analogie con la più antica chiesa abbaziale di Saint-Riquier, è costituito in pianta dallo schema geometrico con tre quadrati: uno relativo al corpo centrale a tre navate, due simmetrici con transetti e due cori, con una torre quadrata in ognuno dei punti d'intersezione. Il coro occidentale è enfatizzato da un deambulatorio e dalla cripta. Tutta la pianta della costruzione quindi segue rigorose norme geometriche, con rapporti ben precisi fra le dimensioni della navata e dei transetti. Anche l'alzato è calcolato su proporzioni armoniche di tipo matematico (1/1, 1/2 o 1/3) e si ha una visione come di solidi geometrici definiti dalle murature lisce e compatte che si intersecano in un gioco di vuoti e pieni. Vi sono inoltre due ingressi in ogni abside e 4 ingressi sui lati settentrionale e meridionale della chiesa.
Nell'interno pilasti e colonne si alternano tra le navate ed alle estremità dei tensetti si trovano i cosiddetti cori degli angeli, con finestre che decrescono in alto secondo rapporti matematici.
Oltre al coro ed al chiostro, la parte più nota della chiesa è rappresentata dalla cella in legno dipinto (risalente al 1230) che si trova all'interno dell'edificio e che mostra l'albero genealogico di Gesù. Sotto il tetto si trova un cleristorio con finestre ad arco che illuminano l'interno.
La chiesa è lunga quasi 75 metri, con due transetti lunghi 40 metri e larghi 11; la cripta è lunga 18 metri e le tre navate sono larghe in tutto quasi 23 metri. I muri hanno uno spessore di 1,63 metri.
Un'eccezionale testimonianza di scultura in bronzo, risalente all'inizio dell'XI secolo, sono le due grandi porte bronzee della chiesa, montate nel 1015. Vi sono raffigurate otto scene del vecchio testamento su ciascuna, lavorate a in altrettanti riquadri incolonnati. La narrazione si dispiega su ciascun episodio in maniera sciolta, con un equilibrato disporsi delle figure nello spazio, secondo schemi decorativi del Salterio di Utrecht e delle bibbie miniate della scuola di Tours.
Gli elementi architettonici e paesistici sono a bassissimo rilievo, mentre le figure umane emergono anche ad alto rilievo, conferendo drammaticità alla rappresentazione.
Delle stesse maestranze resta anche una colonna istoriata a spirale, realizzata qualche anno prima per la stessa chiesa, dove viene ripreso il modello delle colonne romane (come la Colonna Traiana), aggiornato ai temi cattolici, con la narrazione delle storie di Cristo, dal battesimo fino alla crocefissione, in uno stile solenne e dal notevole risalto plastico.