Cnido era un'antica città greca dell'Anatolia, situata nella regione della Caria di fronte ad Alicarnasso. Fondata dai Dori del Peloponneso sotto la guida del mitico Triope, faceva parte della confederazione della Esapoli dorica (dal V secolo a.C. Pentapoli dorica); commerciava con l'Egitto e aveva costruito un edificio detto "Tesoro degli Cnidi" nel santuario di Delfi.
(GRC)
«Τὸ ὧν δὴ ὀλίγον τοῦτο ἐὸν ὅσον τε ἐπὶ πέντε στάδια ὥρυσσον οἱ Κνίδιοι, ἐν ὄσῳ Ἅρπαγος τὴν Ἰωνίην κατεστρέφετο, βουλόμενοι νῆσον τὴν χώρην ποιῆσαι.» |
(IT)
«[...] in questo piccolo tratto dunque, che è di circa cinque stadi, gli Cnidi mentre Arpago sottometteva la Ionia scavarono un canale, volendo fare del paese un'isola.» |
(Erodoto, Le storie, I 174 3, a cura di Colonna e Bevilacqua, Torino, UTET, 2006.) |
(GRC)
«Ἰσθμὸν δὲ μὴ πυργοῦτε μηδ' ὀρύσσετε |
(IT)
«Non fortificate e non scavate l'istmo, |
(Erodoto, op. cit.) |
Cnido fu retta inizialmente da una struttura oligarchica composta da sessanta membri, successivamente ebbe un governo di tipo popolare.
La città ebbe un notevole sviluppo economico dovuto a una ingente attività commerciale; i suoi abitanti godettero di un considerevole benessere, superiore alla loro capacità politica. Cnido partecipò, anche se tardivamente, a quella diaspora colonizzatrice che portò alla formazione della Megále Hellás, la Magna Grecia costituendo delle colonie nelle Eolie e nell'Illirico. Un gruppo di suoi abitanti ha fondò, insieme ai Rodi, Lipara, oggi Lipari, nell'ercipelago eoliano a nord della costa settentrionale della Sicilia.
A Cnido nel 394 a.C. si svolse una battaglia navale nella quale gli Ateniesi, comandati da Conone e aiutati dai Persiani, distrussero la flotta spartana.
Durante l'epoca ellenistica Cnido fu la sede di una scuola medica, ma la teoria ottocentesca secondo la quale questa scuola sarebbe già esistita all'inizio dell'epoca classica si è rivelata infondata.
Durante la guerra tra Roma e il seleucida Antioco III Megas, Cnido fu alleata di Roma. Fu inclusa nella provincia d'Asia quando questa fu creata nel 129 a.C., rimanendo tuttavia una città libera dentro la provincia stessa, secondo quanto dice Plinio il Vecchio. Prima del 67 a.C. fu attaccata dai pirati cilici, come lo fu anche Samo ma dal 67 a.C. in poi con la sconfitta dei pirati da parte di Pompeo godette di una certa tranquillità.
(GRC)
«ἔστι δὲ τὸ Τριόπιον ἅκρα τῆς Κνιδίας προύχουσα, Ἀπόλλωνος ἱερόν» |
(IT)
«Il Triopio è uno sporgente promontorio del territorio di Cnido, sacro ad Apollo» |
(Tucidide, La guerra del Peoloponneso, VIII 35, 2, trad. Ferrari, Milano, BUR, 2004.) |
Da Cnido partirono due correnti colonizzatrici verso occidente, una fondò la colonia di Corcira Melaina, Curzola, sulle coste illiriche, l'altra diretta inizialmente in Sicilia al Lilibeo, sotto la guida di Pentatlo, colonizzò, dopo una sconfitta subita in Sicilia, le isole Eolie, 580 a.C.
Della colonizzazione delle Eolie parla dettagliatamente Diodoro Siculo nella sua Biblioteca Storica e Strabone nella sua Geografia.
Le Eolie cnidie, con il loro centro Lipari, assunsero un'importanza eccezionale per la posizione strategica in cui si trovavano, da esse infatti si poteva controllare il traffico marittimo che si svolgeva nel Tirreno e quello che transitava attraverso lo stretto di Messina. Sono noti gli scontri con i Tirreni (o Etruschi). La colonia prosperò tanto da poter inviare ricche decime al Santuario di Delfi.
Dell'antica Cnido sopravvivono alcuni reperti monumentali che ricoprono una grande area. Assieme a delle mura ciclopiche e resti di due porti sono rimasti due teatri e le tracce di un grande edificio, forse un tempio.
Sono stati identificati l'agorà, il teatro, un tempio di Dioniso, uno delle Muse, uno di Afrodite e un gran numero di edifici minori.
Prassitele fece per Cnido la sua più famosa statua, l'Afrodite di Cnido, sfortunatamente andata perduta; una sua copia, ritenuta la più fedele, si trova nei Musei Vaticani. Una statua di Demetra si trova ora al British Museum.