Cattedrale della Natività.]] Il Cremlino di Suzdal' (in russo: Суздальский кремль?) rappresenta la porzione più antica della città russa di Suzdal', risalente al X secolo d.C.. Come gli altri cremlini russi, sorse originariamente come cittadella fortificata e rappresentò il centro religioso ed amministrativo della città. L'edificio di maggior pregio all'interno del Cremlino di Suzdal' è sicuramente la Cattedrale della Natività.
Insieme a diversi edifici nella vicina città di Vladimir, il Cremlino di Suzdal è entrato nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO dal 1992. Un insediamento (il 'posad', in russo: посад?) posto ad est divenne la sede per la popolazione civile - mercanti e artigiani - mentre il Cremlino vero e proprio ospitava esclusivamente il principe, l'arcivescovo e l'alto clero.. Durante la seconda guerra mondiale, a partire dal gennaio del 1943, fu trasformato in un campo di concentramento per prigionieri di guerra (campo n. 160). Vi vennero rinchiusi inizialmente soldati Italiani e Romeni, catturati i primi sul fiume Don, i secondi a nord ovest di Stalingrado, e, successivamente, militari Ungheresi. La mortalità fu molto elevata. La maggior parte dei caduti Italiani nel campo (2600 su 2800) morirono nei primi tre mesi, soprattutto a causa di una epidemia di tifo petecchiale, peggiorata dalla mancanza di cibo e dal freddo. Le condizioni migliorarono sostanzialmente a partire dal mese di aprile dello stesso anno. Fonte: Emilio Vio Sopranis. ARMIR. La tragica avventura dell'Armata Italiana in Russia. Mursia 2012.
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