Crespi d'Adda è un villaggio operaio che si trova nel comune di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo.
Crespi d'Adda | ||||||||
Vista di Crespi d'Adda | ||||||||
Stato: | Italia | |||||||
Regione: |
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Provincia: |
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Comune: |
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Coordinate: | Coordinate: | |||||||
Altitudine: | 180 m s.l.m. | |||||||
Abitanti: |
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Nome abitanti: | crespesi | |||||||
Santo patrono: | Ss. Nome di Maria | |||||||
Giorno festivo: | 12 settembre | |||||||
Pref. telefono: | 02 | CAP: | 24040 | |||||
Visita il |
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Patrimonio dell'umanità | |
Crespi
d'Adda Crespi d'Adda |
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Tipologia | architettonico industriale |
Criterio | C (iv) (v) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Anno | 1995 |
Scheda UNESCO |
inglese francese |
Patrimoni dell'umanità in Italia |
Crespi d'Adda è un villaggio operaio che si trova nel comune di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo.
Il villaggio venne costruito durante l'ultimo quarto del XIX secolo dalla famiglia Crespi, che scelse quest'area, vicina al fiume Adda, per costruire una tessitura. La fondazione si fa risalire al 1877, anno in cui il bustocco Cristoforo Benigno Crespi acquistò 85 ettari di terra dai comuni di Capriate San Gervasio e Canonica d'Adda. I lavori di costruzione vennero affidati all'architetto Ernesto Pirovano e all'ingegnere Pietro Brunati.
L'ambizioso progetto di Crespi prevedeva di affiancare agli stabilimenti un vero e proprio villaggio che ospitasse gli operai della fabbrica e le loro famiglie. Il neonato insediamento venne dotato di tutte le comodità. Oltre alle villette delle famiglie operaie (complete di giardino ed orto), e alle ville per i dirigenti (che vennero costruite in seguito), il villaggio era dotato di chiesa (copia identica, ma più piccola, del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio), scuola, cimitero, ospedale, campo sportivo, teatro, stazione dei pompieri e di altre strutture comunitarie.
Il cimitero di Crespi d'Adda, realizzato dall'architetto Gaetano Moretti (cui i Crespi avevano commissionato anche i lavori di realizzazione della centrale idroelettrica di Trezzo sull'Adda), è dominato dalla tomba della famiglia Crespi: una piramide con scalone monumentale che domina sul lungo viale alberato. Le tombe più ricche sono quindi disposte intorno a questo imponente mausoleo, mentre quelle più semplici, segnalate da croci di pietra, sono più distanti, come concreta memoria della stratificazione sociale della comunità che qui vi riposa. Il cimitero è circondato da un muro circolare che racchiude in sé tutte le tombe e che vuole simboleggiare l'abbraccio della famiglia Crespi a tutti gli operai del villaggio.
Alla fine del 2008 Crespi d'Adda è stata utilizzata come location di uno spot pubblicitario della Vodafone: Vinci una Mercedes SLK, passato in televisione all'inizio del 2009.<ref>Шаблон:Cita web</ref>
In anni recenti Crespi d'Adda è diventato famoso anche per un altro motivo. L'aria spettrale che si respira in paese di notte (soprattutto nella stagione autunnale/invernale) ha fatto diventare Crespi una meta classica per ragazzini alla ricerca d'avventura. Quasi sempre l'obiettivo principale è percorrere il "viale del cimitero", un stradina molto buia e stretta delimitata ai bordi, da alberi di cipresso. Anche la setta satanica più famosa d'Italia, le cosidette Bestie di Satana hanno ammesso durante un interrogatorio, di esserci stati per compiere i loro riti.
Intorno all'inizio degli anni 1990 nel Comune di Capriate San Gervasio venne proposto un piano regolatore che prevedeva nuove edificazioni nell'area del villaggio operaio. Il Centro Sociale Fratelli Marx (CSFM), una associazione culturale locale conscia dell’eccezionale valore della company town, volle contrastare questa volontà politica, decidendo di tentare l’iscrizione del sito di Crespi d’Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Il CSFM costituì - con Legambiente e alcuni abitanti del villaggio - la Consulta per Crespi, che iniziò un’opera di informazione e pressione sui politici e gli organi di informazione locali per scongiurare l’applicazione del piano urbanistico. L’operazione di lobbying ebbe successo: l’Amministrazione si convinse a non realizzare le edificazioni previste nell’area storica del villaggio e addirittura decise di appoggiare la richiesta di inserimento nella Lista. Nel 1994 incaricò formalmente il CSFM di redigere il dossier di nomination da presentare all’Unesco: gli estensori furono Andrea Biffi ed Enzo Galbiati (con Roberto Pedroncelli ed Emilio Cornelli). La nomination venne presentata nel corso di un convegno internazionale a cui partecipò tra gli altri Giancarlo Riccio, ambasciatore diplomatico e all’epoca Condirettore del Centro per il Patrimonio Mondiale UNESCO di Parigi (che si sarebbe rivelato determinante per l’inserimento di Crespi nella Lista). Nel 1994 i siti italiani candidati all’ingresso nel Patrimonio Mondiale furono il centro storico di Siena, Napoli, Ferrara e il villaggio operaio di Crespi d'Adda (tutti e quattro furono poi inseriti nella Lista). Un po' di folklore: pare che Giancarlo Riccio – che faticò non poco a convincere la Germania ad accettare 4 siti italiani in una sola volta – per dare una mossa al comitato napoletano per la nomination (il cui main sponsor fu Carlo Azeglio Ciampi) nel corso di una telefonata abbia urlato: “Datevi una mossa! Quattro ragazzetti spettinati di Crespi hanno fatto meglio di voi, rappresentanti di una delle maggiori città italiane…”
Il 5 dicembre 1995 il Villaggio operaio di Crespi è entrato a far parte della Lista del Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. È uno degli esempi meglio conservati di villaggio operaio industriale che esistano al mondo. Contrariamente a siti analoghi, la parte industriale è stata funzionante fino al 2004 e le abitazioni sono tuttora utilizzate.
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