La grotta di Nerja (in spagnolo: Cueva de Nerja) è un insieme di cuniculi situati nei pressi del villaggio spagnolo di Maro (comune di Nerja, Provincia di Málaga), nella Sierra Almijara, in Andalusia, e scoperti nel 1959.
Il complesso è sito di interesse geologico, biologico ed archeologico ed è stato dichiarato "monumento storico artistico" e "bene di interesse culturale".
La grotta ha una lunghezza di 4,283 chilometri e l'area ha una superficie complessiva di 35.484 mq.
La grotta è suddivisa in varie sale, tra cui la Sala del Vestibolo, la Sala dei Fantasmi, la Sala del Cataclisma, la Sala del Presepe e la Sala della Torca.
Il complesso è noto per le particolari formazioni calcaree.. Tra queste spicca la più grande stalattite del mondo, della lunghezza di 62 metri.
Nella grotta sono state inoltre rinvenute tracce di insediamenti umani preistorici, quali incisioni rupestri, armi, ossa e gioielli, databili tra i 43.000 e i 12.000 anni prima di Cristo. Complessivamente, si possono ammirare 321 cicli pittorici.
È aperto al pubblico soltanto un terzo dei cuniculi, segnatamente la zona chiamata Galerías Bajas.. In alcune sale hanno anche luogo dei concerti durante il periodo estivo: in particolare vi si svolge a luglio un festival di danza e musica.
Le formazioni geologiche della zona sono di origine carsica e risalirebbero a milioni di anni prima di Cristo .
Contribuirono alle particolari formazioni le piogge dell'Alto Miocene e del Basso Pleistocene.
La grotta di Nerja fu scoperta il 12 gennaio 1959 da cinque giovani di Maro, Francisco Navas Montesinos, José Luis Barbero de Miguel, José Torres Cárdenas e i fratelli Manuel e Miguel Muñoz Zorrilla.
La popolazione locale era già a conoscenza dell'esistenza di una cavità sotterranea, che era conosciuta come mina del cementerio, ovvero "miniera del cimitero".
Quel giorno di gennaio i cinque giovani decisero di seguire alcuni pipistrelli che uscivano da una stretta fessura. I cinque giovani si addentrarono sino a quella che è conosciuta come "Sala dei Fantasmi", dove rinvenirono alcuni scheletri umani.
Qualche giorno dopo, i cinque ragazzi tornarono nella grotta assieme ad alcuni dei loro insegnanti.
Dopo che la scoperta fu resa nota pubblicamente, il 16 aprile dello stesso anno fu organizzata una spedizione ufficiale, a cui prese parte anche un giovane fotografo di Nerja, José Padial Bobadilla. Grazie proprio alle foto scattate da Bobadilla, la grotta di Nerja acquisì la fama in tutto il mondo.
Nel novembre dello stesso anno, una nuova spedizione, guidata da Francisco Navas Montesinos permise di raggiungere la cavità più profonda sinora nota, la Sala del Cataclismo.
Successivamente, ebbero luogo ulteriori spedizioni, patrocinate dalla sezione di speleologia del Museo Archeologico della Provincia di Málaga.
Ad un anno e mezzo dalla scoperta, il 16 giugno 1960, terminarono i lavori di adeguamento del complesso che lo resero accessibile al pubblico.
Il 25 maggio 1961, la grotta di Nerja fu dichiarata dal decreto n° 988 "monumento storico artistico".
Nella cosiddetta "Sala del Vestibolo" si trova una vetrina in cui sono esposti dei resti umani.
Nella cosiddetta "Sala della Torca" sono visibili disegni rupestri che ritraggono figure antropomorfiche.
Nella cosiddetta "Sala dei Fantasmi" si possono ammirare disegni rupestri che ritraggono figure simboliche e animali.
Nella cosiddetta "Sala del Presepe" si può invece ammirare una sepoltura del 6.300 a.C. .