Hatra arabo: , al-Ḥaḍr è un'antica città in rovine del Governatorato di Ninawa, nella regione irachena della Jazira, a 80 km a Sud di Mossul. È oggi chiamata al-Hadr, e si trova nell'antica provincia Persiana di Khvarvaran. La città si trova 290 km a nord-ovest di Baghdad.
Coordinate:
Bene protetto dall'UNESCO | |
Patrimonio dell'umanità | |
Hatra Hatra |
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Tipologia | Cultura |
Criterio | (ii) (iii) (iv) (vi) |
Pericolo | Bene non in pericolo |
Anno | 1985 |
Scheda UNESCO |
inglese francese |
Patrimoni dell'umanità in Iraq |
Hatra arabo: , al-Ḥaḍr è un'antica città in rovine del Governatorato di Ninawa, nella regione irachena della Jazira, a 80 km a Sud di Mossul. È oggi chiamata al-Hadr, e si trova nell'antica provincia Persiana di Khvarvaran. La città si trova 290 km a nord-ovest di Baghdad.
Hatra venne fondata come città assira dalla dinastia seleucide<ref>Rawlinson, George; The Seven Great Monarchies Of The Ancient Eastern World, Vol 1 [1]</ref> durante il III secolo a.C.. Fiorì durante il I e II secolo a.C. come centro commerciale e religioso dell'impero dei Parti. In seguito la città divenne capitale del primo regno Arabo nella catena di città che andavano da Hatra, a nord-est, attraverso Palmira, Baalbek e Petra, a sud-ovest. La regione controllata da Hatra fu il regno di Araba, un regno semi-autonomo ai confini occidentali dell'impero Partico, governato da principi arabi.
Hatra divenne un'importante città fortificata di frontiera che resistette a ripetuti attacchi portati dall'impero romano, giocando un importante ruolo durante la seconda guerra partica. Respinse l'assedio di Traiano (116/117) e quello di Settimio Severo (197/198). Hatra sconfisse i Persiani nella battaglia di Shahrazoor nel 238, ma cadde sotto l'assalto dei Sasanidi di Sapore I nel 241, da cui venne rasa al suolo. Le storie tradizionali della caduta di Hatra parlano di an-Nadira, figlia del re di Araba, che tradì la città consegnandola nelle mani di Sapore. La storia racconta di come Sapore uccise il re sposando an-Nadira, ma in seguito uccise anche lei.
La città guadagnò fama per la sua fusione di pantheon greci, sumeri, siriani ed arabi, noti in aramaico come Beiṯ Ĕlāhā ("Casa di Dio"). La città contiene templi dedicati a Nergal (sumero ed Akkade), Ermes (greco), Atargatis (Siro-arameo), Allat e Shamiyyah (arabo) e Šamaš (il dio sole sumero).
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