L'isola è attraversata dal 180° meridiano. La Linea internazionale del cambio di data è spostata ad est dell'isola, in modo tale da evitarla assieme al Distretto autonomo di Čukotka, sul continente. L'isola misura circa 125 km di larghezza e copre un'area di circa 7.300 km². Il massimo rilievo presente è il Monte Sovetskaya, con 1.096 m d'altezza.
L'unico insediamento sull'isola è quello di Ušakovskoe.
Profilo
L'isola, principalmente rocciosa, ospita un solo insediamento umano permanente, oltre che una stazione meteorologica. Essa è un importante luogo di riproduzione per l'orso polare, il quale è qui presente in alte densità; sulll'isola vivono inoltre numerose foche e lemming, mentre durante l'estate, molte specie di uccelli vi nidificano. Durante l'ultima era glaciale, sull'isola viveva una sottospecie nana del mammut lanoso, il mammut nano. Rispetto alle altre isole artiche ed a qualsiasi territorio della tundra di eguali dimensioni, l'isola di Wrangel ospita più del doppio di specie vegetali (417); per questo motivo, nel 2004 l'isola è stata proclamata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, divenendo così il sito più settentrionale a fregiarsi con questo titolo.
Storia
L'isola deve il nome al barone Ferdinand Wrangel (1797–1870), il quale, dopo essersi documentato su delle storie di una massa di terraferma narrate dai Chukci, organizzò una spedizione del 1820 per verificare l'attendibilità di tali storie. La spedizione terminò quattro anni dopo, senza successo. Nel 1849 Henry Kellett, capitano della nave HMS Herald, approdò su un'isola, che fu denominata Herald Island, e da qui affermò di aver visto un'altra isola ad ovest; quest'ipotetica massa di terra fu chiamata "terra di Kellet" Nel 1867 Thomas Long, capitano di una balenietra statunitense, avvistò l'isola e le diede il nome attuale in ricordo allo sfortunato Ferdinand Wrangel, che spese 3 anni della sua vita nel tentativo infruttuoso di trovarla. Nel 1879 George W. Delong, durante una spedizione in direzione del Polo Nord, cercò di attraversare la terra di Kellet in direzione est, pensando che essa si estendesse fino all'Artico: la sua nave, tuttavia, si incagliò nel ghiaccio ed affondò.
Il primo approdo conosciuto sull'isola si ebbe nel 1881, quando una spedizione mandata per soccorrere l'equipaggio di George W. Delong attraccò sull'isola e la dichiarò annessa agli Stati Uniti. Della spedizione faceva parte anche John Muir, che per primo descrisse l'isola.
dell'isola di Wrangel, fatta nel 2001]]
Nel 1911, il primo gruppo di russi approdò sull'isola di Wrangel e tre anni dopo vi attraccarono dei marinai canadesi ammutinati da una spedizione verso il polo Nord. Cinque coloni (un canadese, tre statunitensi ed un Inuit) furono lasciati sull'isola, in modo tale che nel 1921 il Canada potesse esporre dei diritti di annessione del territorio. Nonostante fossero stati scelti uomini esperti ed abituati a condizioni disagevoli di freddo, nel 1923 l'unico sopravvissuto del nucleo di coloni era l'Inuit Ada Blackjack, che fece ritorno in partia; al suo posto, rimase un nuovo gruppo costituito da dodici Inuit ed un americano. Nel 1924, però, l'Unione Sovietica scacciò il nucleo di coloni e portò sull'isola occupanti russi, che andarono a costituire il nucleo abitato che sopravvive a tutt'oggi sull'isola.
Secondo i documenti statunitensi, otto isole artiche (fra cui l'isola di Wrangel) sono rivendicate dagli USA; tuttavia, gli Stati Uniti ribadiscono che nessuna di queste rivendicazioni esiste.