Il Lago Albano, chiamato anche Lago di Castelgandolfo o, più comunemente, Lago di Albano, trae il suo nome dal latino "Albanus", la cui radice *alp- si ritiene sia correlata etimologicamente alle caratteristiche alture del territorio circostante. D'altronde la principale città latina, Alba Longa, si trovava nelle vicinanze.
Coordinate:
Il Lago Albano, chiamato anche Lago di Castelgandolfoo, più comunemente, Lago di Albano, trae il suo nome dal latino "Albanus", la cui radice *alp-si ritiene sia correlata etimologicamente alle caratteristiche alture del territorio circostante. D'altronde la principale città latina, Alba Longa, si trovava nelle vicinanze. Si tratta del lagovulcanico più profondo d' Italia(170 m), posto nel territorio dei Colli Albania sud di Roma, lungo circa 3,5 km, largo 2,3 km, con un perimetro di circa 10 km ed un volume della massa liquida di circa 460 milioni di metri cubi d'acqua. È nato dall’unione di due crateri vulcanici, origine testimoniata dalla forma ellittica del lago e, sul fondo, da una strozzatura mediana di 70 metri indicante il limite tra i due crateri.Le pendici vulcaniche del Monte Cavo (949 m) dividono il lago Albano dall'altro lago vulcanico del complesso, il lago di Nemi. Comunque i due crateri di Albano e di Nemi sono soltanto i più recenti edifici vulcanici di una lunga ed antica serie.
Entrambi si trovano ai bordi del complesso vulcanico dei Colli Albani, il Vulcano Laziale identificabile dall'edificio Tuscolano-Artemisio. I limiti della zona vulcanica sono delimitati da un grande cerchio che, partendo da Albano Laziale, passa per Castel Gandolfo, Marino, Grottaferrata, Rocca Priora, Velletri e Genzano di Roma.
Durante la fase terminale dell'attività vulcanica, l'incontro tra masse di magma e falde acquifere favorì la formazione di numerosi laghi, dei quali il Lago Albano ed il Lago di Nemi sono gli unici rimasti fino ad oggi <ref>Agro Romano.</ref>
L’attività eruttiva è cessata ormai da millenni, ma in questa zona è ancora possibile registrare fenomeni vulcanici sia pure di entità modesta, emanazioni gassose velenose, deformazioni del suolo e frequenti piccoli terremoti (alcuni dei quali distruttivi in passato).
Il lago Albano costituisce dal punto di vista ambientale un caso speciale: infatti, il bordo del cratere lo rende una sorta di microcosmo isolato dal paesaggio circostante. Anche se in età antica era stato costruito un emissario artificiale, come tutti i laghi vulcanici, il lago Albano non dispone di fiumi immissari o emissari attivi che possano garantire un consistente ricambio idrico. Il lago riceve l'acqua solo dal bacino imbrifero e da alcune sorgenti sottolacustri. Un recente studio dell'Istituto Superiore di Sanità si è occupato della caratterizzazione ecologica dell'habitat all'interno del Parco regionale dei Castelli Romani, prendendo in considerazione parametri biologici, chimici, idrologici ed ecosistemici. I risultati ottenuti hanno mostrato una situazione alquanto compromessa. Le analisi della componente fitoplanctonica nelle acque lentiche lacustri, in particolare, hanno addirittura permesso il rinvenimento di alcune specie di alghe che, oltre che indicatrici di inquinamento organico, appartengono a generi produttori di tossine<ref>P. Formichetti, N. Rossi e L. Mancini, Le acque del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani (Roma), Rapporti ISTISAN 07/8, Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2007, ISSN 1123-3117 [1].</ref>. Le rive e le acque del lago sono afflitte da seri problemi di inquinamento (ossigeno disciolto nell'acqua, coliformi, rifiuti dispersi nell'ambiente), per cui vige molto spesso il divieto di balneazione in varie zone. <ref>Comune</ref>. Tra gli anni sessanta e il 2003, il livello delle acque si è abbassato di quasi 3 metri. Il fenomeno (che interessa anche il vicino Lago di Nemi) viene attribuito al consumo d'acqua: la notevole antropizzazione e lo sviluppo dell'agricoltura intensiva avrebbero comportato un sovrasfruttamento della falda acquifera albana.
, 1869]] Paradossalmente, proprio i problemi ambientali della zona (isolata dal resto del paesaggio dai bordi del cratere) hanno finalmente contribuito a focalizzare maggiormente l’attenzione sul bacino del lago Albano e del lago di Nemi. La loro importanza (botanica, archeologica e storica), durante il dopoguerra, era stata trascurata.
Attorno al 395 a.C., all'epoca delle lotte di Roma contro Veio, era stato costruito un tunnel di scarico, attraverso le pareti del cratere, che fungeva da emissario qualora il livello del lago avesse superato l'imbocco. Si trattava di un'opera di ingegneria idraulica particolarmente interessante per i tempi, la cui costruzione, secondo lo storico Tito Livio, sarebbe stata originata da una profezia dell' oracolo di Delfi: la vittoria dei Romani contro Veio sarebbe stata possibile solo nel giorno in cui le acque del lago fossero state incanalate e utilizzate per irrigare i campi<ref>Tito Livio, Ab Urbe Condita, V, 15-16.</ref>. La quota dell'emissario è di 293 m s.l.m., circa 70 m inferiore a quella precedente. Il tunnel, lungo 1200 m, largo 1,20 m ed alto 2 m, sbocca in località "Le Mole" sotto Castel Gandolfo.
Durante e dopo l’epoca degli antichi romani si svolgevano sul lago delle naumachie, ossia degli spettacoli sotto forma di battaglie navali, sicché anche il fondolago è ricco di reperti.
Interessante dal punto di vista ambientale ed archeologico è il sentiero che si snoda all'interno del bosco presso la sponda est del lago, dove tra l'altro è possibile ammirare i ruderi di una villa romana. Da parte della mano pubblica, gli sforzi atti a rivalorizzare la zona vengono intrapresi dai comuni vicini, dal Parco regionale dei Castelli Romani e dalla Provincia di Roma.
Lago Albano | |
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Nazione | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Coordinate | |
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Tipologia | vulcanico |
Dimensioni | |
Superficie | 6 km² |
Altitudine | 291 m s.l.m. |
Profondità massima | 170 m |
Immissari principali | nessuno |
Emissari principali | nessuno |