Il mausoleo di Lenin (in russo Мавзолей Ленина, Mavzolej Lenina) è un monumento funerario situato sulla Piazza Rossa a Mosca. Esso accoglie le spoglie mortali di Vladimir Il'ič Ul'janov (Lenin).
Dopo la morte di Lenin, avvenuta il 21 gennaio 1924, la salma del padre della Rivoluzione sovietica fu imbalsamata per poter restare esposta al pubblico in permanenza. Il procedimento fu attuato dal patologo Aleksej Abrikosov, mentre il sarcofago veniva disegnato da Konstantin Mel'nikov, e una prima struttura lignea, destinata ad accogliere i resti del leader sovietico, era commissionata all'architetto Aleksej Ščusev.
La costruzione fu ampliata a causa dell'enorme afflusso di visitatori nelle immediatezze del decesso. In seguito, nel 1929, apparendo possibile una lunga conservazione della salma, si decise di erigere una struttura permanente marmoreo-granitica. L'edificio venne realizzato da un'équipe di architetti guidata dallo stesso Ščusev. Dal 1953 al fianco di Lenin fu esposta la salma di Stalin, finché il successore di questi Nikita Chruščëv la fece rimuovere nell'ambito del processo di destalinizzazione.
Il numero di visitatori della tomba è stimato dell'ordine dei dieci milioni fra il 1924 e il 1972, e le visite si protraggono fino ai nostri giorni, anche se il loro senso è generalmente mutato: da omaggio al capo della Rivoluzione a semplice finalità di turismo. Ciò nonostante, la conservazione della mummia, giudicata eccezionalmente lunga in rapporto al suo ottimo stato, ha ingenerato a più riprese il sospetto della sua sostituzione con una statua di cera. Dopo la caduta dell'Unione Sovietica il presidente russo El'cin propose inutilmente la chiusura della struttura e la contestuale sepoltura di Lenin.
Il mausoleo di Lenin ispirò la costruzione di opere analoghe per altri leader socialisti, in specie il mausoleo di Mao.