Mistra o Mistrà (in greco Μύστρας , Μυζηθράς Mizithras o Myzithras nella cronaca di Morea) era una città fortificata nel Peloponneso meridionale (chiamato nel medioevo Morea), alle pendici del monte Taigeto, vicino all'antica Sparta. Dista circa 8 km dalla moderna città di Sparti.
, monumento presente a Mistra.]]
Nel 1249, Mistrà divenne sede del principato latino di Acaia, creato nel 1205 dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei crociati nel corso della Quarta crociata. Il principe Guglielmo II di Villehardouin, pronipote dello storico della Quarta crociata, Goffredo di Villehardouin, vi costruì un palazzo.
Nel 1261 Mistrà fu ceduta dai latini insieme ad altre piazzeforti, come riscatto per Guglielmo II, che era stato catturato nella battaglia di Pelagonia. Michele VIII Paleologo, imperatore bizantino, fece della città la sede del Despotato di Morea. Rimase la capitale del despotato, sotto il controllo dei parenti dell'imperatore, sebbene i veneziani controllassero la costa e le isole. Mistrà e il resto della Morea conobbero una certa prosperità , se comparata alla situazione del resto dell'Impero bizantino nel 1261. Sotto il despota Teodoro, Mistrà divenne la seconda città più importante dell'impero dopo Costantinopoli e il palazzo di Guglielmo II divenne la seconda residenza imperiale.
Mistrà fu anche l'ultimo centro di erudizione bizantina: qui infatti visse il filosofo neoplatonico Giorgio Gemisto Pletone fino alla morte, avvenuta nel 1452. E furono loro ad influenzare poprio da Mistrà il Rinascimento italiano, specialmente dopo che egli aveva accompagnato l'imperatore Giovanni VIII Paleologo a Firenze nel 1439.
L'ultimo imperatore bizantino, Costantino XI Paleologo (che venne ucciso durante la presa di Costantinopoli da parte dei Turchi ottomani nel 1453), era stato in precedenza despota di Mistrà. Demetrio Paleologo, ultimo despota di Morea, si arrese e consegnò la città all'imperatore ottomano Mehmed II nel 1460. I veneziani conquistarono Mistrà nel 1687 e la tennero fino al 1715. Nuovamente riconquistata dai turchi, rimase nelle loro mani fino al 1832, quando fu abbandonata allorché Ottone I di Grecia decise di ricostruire l'antica città di Sparta. Mistrà si spopolò lentamente e tuttora è abitata solo da non più di 1500 persone (4 mila nell'intero territorio comunale). Nel 1989 Mistrà, oggi monumento nazionale greco e mèta di visite turistiche, è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco.