Il monastero dell'Escorial, anche detto San Lorenzo del Escorial si trova in Spagna, nella comunità autonoma di Madrid, fu fatto costruire da Filippo II come residenza e pantheon dei re di Spagna, fu anche convento e chiesa dal 1563 al 1584. Nel 1984 è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità.
Il complesso monumentale progettato e iniziato nel 1563 da Juan Bautista de Toledo fu poi continuato con poche modifiche e finito nel 1594 dall'architetto Juan de Herrera, tanto da essere considerato un esempio di stile manieristico herreriano.
L'enorme costruzione, che si presenta esternamente in forma quadrangolare con quattro torri angolari e una facciata monumentale, è lunga 208 metri e larga 162, è costruita con granito grigio-bruno e coperta di lastre di ardesia blu e conta 2000 stanze, 2600 finestre, più di 1200 porte, 86 scaloni, 16 cortili, 15 chiostri e 88 fontane.
La pianta dell'edificio ha la forma di una graticola in ricordo del supplizio di morte subito da san Lorenzo arso vivo. L'impressione che si ricava è di austera freddezza nonostante la sua grandiosità e rispecchia l'ortodossia cattolica e la grandezza imperiale di Filippo II che ne seguì le fasi della costruzione. Il Re amava riposare in questo luogo e vi volle trascorrere i suoi ultimi giorni fino alla morte, avvenuta nel 1598.
È considerato a ragione un tempio della storia, della cultura e dell'arte dei secoli XVI-XVII, particolarmente felici per la Spagna. A costruzione completata furono chiamati dall'Italia e dalla Spagna gli artisti più accreditati del tempo: Pellegrino Tibaldi, Alonso Sánchez Coello, Leone e Pompeo Leoni, Tiziano, El Greco, Gómez de La Mora, Giovanni Battista Crescenzi, Diego Velázquez, Luca Giordano, Luca Cambiaso, Giovanni Battista Castello, Monegro, Carvajal, Francisco Navarrete, Granello, ed altri.
Il monumento si compone di diverse parti:
Pochi chilometri più a sud, a sinistra della strada per Ávila, sulla sommità di un colle roccioso, c'è la Silla del Rey (la sedia del re); un incavo nella roccia in cui Filippo II era solito sedere e osservare dall'alto i lavori della costruzione dell'Escorial. Nelle vicinanze di trova la Casita de Arriba, già piccola residenza e studio del principe Juan Carlos I di Spagna con mobili e arredi in stile impero.
Шаблон:Vedi anche A 9 chilometri è la Valle de los Caídos (valle dei Caduti) che prende il nome dal grandioso monumento ai caduti della guerra civile spagnola, in una zona solitaria e suggestiva di boschi di pini e di rocce di granito grigio. Il complesso monumentale è costituito da una grandiosa e grande basilica-cripta ad una sola navata con transetto e cupola. È scavata interamente nella roccia e sopra di essa sul costone roccioso s'innalza un'enorme croce di cemento armato alta 150 metri. Dietro alla croce c'è un vasto monastero benedettino di più recente costruzione. L'interno della chiesa, in cui si entra da una porta bronzea scolpita e poi attraverso un gigantesco cancello, è arredato riccamente alle pareti con otto enormi arazzi raffiguranti scene dell'Apocalisse tessuti a Bruxelles, con bronzi, marmi, statue e mosaici moderni; sulla cupola un grandioso mosaico moderno rappresentante Cristo fra angeli, santi, eroi e martiri di Spagna che si muovono verso la gloria divina. Ospita al centro sotto la cupola i sepolcri di Francisco Franco, dittatore capo dello stato dal 1938 al 1975 e di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange spagnola sovrastati da due semplici lapidi sepolcrali con il solo nome di ciascuno dei due.