Le mura di Hexamilion si trovavano sull'Istmo di Corinto (Grecia) e furono fatte erigere da Teodosio II di Bisanzio per far fronte alle invasioni barbariche del V e VI secolo.
L'Imperatore bizantino Manuele II di Bisanzio le fece parzialmente ricostruire, a partire dal 1415, durante un suo lungo soggiorno in Morea, per fare in modo di proteggere la regione dagli attacchi dei latini che risiedevano ancora ad Atene dal periodo della quarta crociata, e soprattutto da quelli dei turchi.
Le mura di Hexamilion furono erette nel periodo fra il
408 ed il 450, durante il regno di Teodosio II di Bisanzio, mentre
nell'impero romano imperversavano le invasioni barbariche.
L'attacco di Alarico alla Grecia del 396 od il
sacco di Roma da parte dei Visigoti del 410 possono averne motivata
la costruzione, che comprendeva torri, bastioni marini e almeno una
fortezza. La sola fortezza conosciuta aveva due porte,
settentrionale e meridionale, la seconda delle quali fungeva da
ingresso formale al Peloponneso. Le mura furono costruite con malta
e pietrisco al centro e pietra squadrata ai lati. Non è noto quanto
tempo fu impiegato per completare l'opera, ma l'importanza ad essa
attribuita è evidente dalle dimensioni della medesima: lo
Hexamilion è la più grossa struttura archeologica greca.
Ogni struttura della regione fu successivamente cannibalizzata per
recuperarne la pietra o per incorporare nuove opere nella struttura
stessa, come è stato per il tempio di Poseidone a Istmia od,
infine, per ricavarne con il calore l'ossido di calcio, come fu per
il santuario di Era a Perachora e per altre antiche statue di
Corinto. Sotto
Giustiniano I, le mura furono fortificate con torri addizionali che
raggiunsero così il numero di 153. L'utilizzo militare pare essersi
arrestato verso il VII secolo e per i quattro secoli successivi vi
furono erette all'interno strutture ad uso privato.
Sotto il despota Teodoro II Paleologo figlio di Manuele II Paleologo, le mura furono ripristinate. L'Hexamilion era costato ingenti spese al moribondo impero bizantino del XV secolo, fu distrutto una prima volta nel 1423 da Murad II, e ricostruito alcuni anni dopo dal despota Costantino Dragazes, futuro Costantino XI Paleologo ultimo imperatore di Costantinopoli. Il 10 dicembre del 1446 l'Hexamilion fu espugnato e distrutto un'ultima volta dai potenti cannoni turchi di nuova concezione. La conquista definitiva del Peloponneso o Morea, fu completata 14 anni dopo la caduta di quest'ultima opera difensiva.