Le mura medioevali di Rieti, risalenti al XIII secolo, circondano la città di Rieti per un intero lato e comprendono numerose torri e portali.
Più volte modificate e restaurate durante i secoli, sono ancora oggi ampiamente visibili e costituiscono un'importante attrazione per la città. Possono essere annoverate tra le meglio conservate del Lazio e d'Italia, nonostante alcuni tratti della cinta muraria siano stati deliberatamente demoliti e in alcuni punti siano stati aperti varchi per questioni di viabilità.
Non sono comunque queste le prime mura ad essere state erette a difesa del centro: le prime, infatti, vennero edificate a seguito della conquista romana nel III secolo a.C., ma di queste rimangono solo alcune tracce, come i blocchi in travertino in via Pescheria.
La cinta muraria venne iniziata nel 1252 e completata intorno al 1320; fu più volte restaurata, grazie a sussidi concessi dai Papi. Nel corso del tempo sono state più volte modificate per adeguarle alle sempre più efficaci tecniche d'attacco.
Lungo il suo percorso si aprivano molti varchi, dei quali molti scomparsi e murati nel corso dei secoli, ed alcuni ancora visibili.
Durante il XIX e il XX secolo le mura andarono incontro a una serie di modifiche e demolizioni: è il caso della zona antistante l'allora appena costruita stazione ferroviaria di Rieti, che nel 1882/83 perse il suo tratto di mura, o la zona tra S. Benedetto e Porta D'Arci che subito dopo la seconda guerra mondiale venne cancellata per costruire case popolari; accanto all'attuale porta d'Arci, inoltre, nel 1956 vennero aperti alcuni archi per permettere il passaggio del traffico, ma molti di questi oggi rimangono inutilizzati e restano come una cicatrice.
In alcune fotografie dell'inizio del Novecento è possibile vedere nel suo lato interno alla cinta muraria, una finestra trifora, essa fu aperta nel corso dei gli anni ma venne poi rimossa restituendo alla struttura l’aspetto iniziale visibile nella foto a lato. Anche porta D’Arci non passò indenne il periodo della seconda guerra mondiale e nuovi lavori di ristrutturazione furono intrapresi per salvarla. Oggi purtroppo il portale in legno non è più presente. Per esigenze di traffico sotto di essa quotidianamente scorrono i veicoli che percorrono le strade di Rieti e purtroppo nel corso degli anni sono stati aperti altri archi nelle mura adiacenti, tre dei quali per di più risultano oggi inutilizzati. Osservando la porta dal lato interno sulla sinistra è presente una fontanella. In passato era affiancata da un’altra porta detta di S. Agnese che venne poi chiusa.
Ha una forma molto regolare, praticamente una torre massiccia a forma di parallelepipedo merlato con un arco anteriore a tutto sesto che costituisce la parte superiore della porta propriamente detta, e due archi, sempre a tutto sesto posti nella parte posteriore, l’uno sopra l’altro. Nella parte anteriore e anche visibile una piccola apertura posta a circa due terzi dalla sommità.
Nella parte inferiore sono ancora visibili le caratteristiche della parte più antica della cinta muraria, con un arco ogivale e e bugne squadrate con precisione. Sopra all'arco, invece, si può osservare la tecnica muraria più "recente", risalente agli interventi del 1447. La porta era dotata di un ponte levatoio per attraversare il canale difensivo antistante.
La porta fu chiusa e murata all'inizio del Cinquecento, per costruire la chiesa di San Salvatore. Sulla destra della porta vera e propria, oggi si apre vicolo Fra Fedele Bressi.
La porta venne riprogettata completamente in pietra nel 1866 dall'ingegnere reatino Eugenio Duprè. In seguito a questo intervento era costituita da due torri merlate, munite sui lati di piccole finestre, e fra le due si poneva un cancello in ferro, realizzato dalla fonderia Gregorio Catini nel 1870.
Ma il destino che era stato della precedente fu proprio anche di questa nuova struttura, che andò perduta nel 1944 quando fu minata dai tedeschi in ritirata; non venne mai ricostruita. La zona conserva ancora il nome dell'antica porta, al posto della quale sorgono oggi due grigi palazzi in stile razionalista, in mezzo ai quali scorre il traffico, “saldati” con le mura medievali poste ai loro fianchi.
Nel 2009 il cancello in ferro è stato ricollocato nella parte più vicina alla porta dell'odierna Piazza Marconi, davanti a due grandi alberi (immediatamente accanto ai due palazzi oggi presenti), in seguito a un'opera di riqualificazione della piazza stessa.
Pare che fosse una porta del borgo Sant'Antonio, dunque fuori delle fortificazioni della città. Probabilmente sorgeva dove oggi si trova il monumento ai caduti durante il bombardamento della II Guerra Mondiale, lungo la via Salaria, che in quel tratto divide la città vecchia dal borgo.