Omaha Beach

Omaha Beach è il nome in codice dato dagli alleati ad una delle cinque spiagge su cui avvennero gli sbarchi il 6 giugno 1944. La spiaggia, dell'ampiezza di 8 chilometri, si snoda da Sainte-Honorine-des-Pertes a Vierville-sur-Mer nel dipartimento del Calvados, nella Bassa Normandia.

Le prime truppe a sbarcare sulla spiaggia furono quelle appartenenti alla 29ª Divisione di Fanteria americana, nei settori occidentali, e l'oramai esperta 1ª Divisione di Fanteria, anch'essa americana, nei settori orientali. Entrambe le divisioni erano inquadrate nel V Corpo d'armata statunitense al comando del generale Omar Bradley, a bordo dell'incrociatore Augusta.

Su questa spiaggia gli alleati registrano il maggior numero di perdite.

Ordine di battaglia

Stati Uniti d'America

  • 1ª Divisione di Fanteria
  • 29ª Divisione di Fanteria
  • 75º Reggimento Rangers

Germania

  • 716ª Divisione di Fanteria
  • 352ª Divisione di Fanteria

Obiettivi

L'obiettivo del V Corpo statunitense era di stabilire una testa di ponte sicura tra Port-en-Bessin-Huppain e il fiume Vire, dalla quale sarebbero avanzati a sud verso Caumont e Saint-Lô. Gli americani sarebbero giunti sulla spiaggia in due gruppi:

  • Force O: formata dalla 1ª Divisione di Fanteria più altri quattro reggimenti di fanteria con artiglieria, corazzati e elementi del genio militare. La Force O era quindi composta dal 16º e dal 18º Reggimento della 1ª Divisione, dal 116º e 115º Reggimento della 29ª Divisione e da parte del 2º e del 5º Battaglione Ranger. In totale 34142 uomini e 3306 veicoli.
  • Force B: secondo i piani sarebbe giunta sulle spiagge dopo mezzogiorno ed era composta da 25117 uomini e 4429 veicoli. Essi erano i membri restanti della 29ª Divisione di Fanteria, ovvero il 175º Reggimento più il 26º Reggimento della 1ª Divisione.

Piani dell'assalto anfibio

La fanteria che prese parte all'invasione era munita di ogni sorta di arma ed ogni unità era stata addestrata a compiere uno svariato numero di operazioni, mentre l'Aviazione e la Marina dovevano demolire le difese costiere: era delle unità di fanteria il compito di smantellare e penetrare le linee tedesche. La spiaggia di Omaha fu divisa, secondo i piani alleati, in settori suddivisi, a loro volta, in sotto-settori. La 1ª Divisione avrebbe impiegato il 16º Reggimento negli sbarchi nei due sotto-settori più orientali (Easy Red e Fox Green - estese assieme tre chilometri) con un battaglione ciascuno mentre un battaglione di supporto sarebbe sbarcato, sempre a Easy Red, alle ore H+70 (l'ora dello sbarco più settanta minuti). Gli altri sotto-settori, Dog Green, Dog White, Dog Red e Easy Green (altri tre chilometri di spiaggia), sarebbero stati invasi dal 116º Reggimento (29ª Divisione), mentre il battaglione di supporto sarebbe giunto nei tre settori più occidentali. Tre compagnie del 2º Battaglione Ranger avrebbero scalato la scogliera a Pointe du Hoc (H+30), per distruggere delle batterie costiere mentre un'altra compagnia sarebbe sbarcata a fianco del 116º. Se l'assalto alla scogliera avesse avuto successo, il resto del 2º Battaglione e il 5º sarebbero giunti a Pointe du Hoc, altrimenti sarebbero sbarcati ad Omaha (Dog Green, H+70) e avrebbero raggiunto la batteria costiera via terra, a cinque chilometri dalla spiaggia. Alle ore H-5 sarebbero sbarcati i primi carri armati Sherman DD (carri modificati per sbarcare autonomamente dal mare) su Dog White e Dog Green. Tali mezzi corazzati avrebbero ingaggiato il nemico sulla scogliera e avrebbero supportato la forza d'invasione principale. All'ora H altre unità corazzate sarebbero giunte su Dog Red e Easy Green e anch'esse avrebbero supportato la fanteria del 116º Reggimento. Quest'ultima avrebbe iniziato l'invasione con quattro compagnie che sarebbero sbarcate a Dog Green, Dog White, Dog Red e Easy Green, alle ore H+1. Il fuoco della fanteria (che non avrebbe potuto agire come insieme di compagnie finché queste ultime non si fossero raggruppate nell'entroterra), assieme a quello dei carri avrebbe distratto i tedeschi dall'azione della Task Force del Genio, che sarebbe sbarcata tra le H+3 e le H+8. L'obiettivo del Genio era di ripulire la spiaggia dagli ostacoli per permettere l'afflusso dei rifornimenti senza incontrare difficoltà logistiche dovute ad essi: per farlo avrebbero avuto mezz'ora di tempo. Poi sarebbe giunta la seconda ondata, divisa in cinque "sotto-ondate" ogni mezz'ora, a partire dalle ore H+30. Dalle H+90 alle H+120 sarebbero giunte sulla spiaggia le unità d'artiglieria, di contraerea e anticarro, ma sarebbe stato alle H+180 che il vero afflusso di veicoli sarebbe cominciato e per le H+240 era prevista la completa organizzazione di una vera e propria base militare sulla spiaggia stessa. Su Easy Red e Fox Green, il 16º Reggimento ed i suoi supporti sarebbero sbarcati secondo un piano analogo. L'afflusso di veicoli su questi ultimi due sotto-settori sarebbe cominciato però con un quarto d'ora di ritardo rispetto al piano del 116º Reggimento, ovvero alle H+195. Il 18º Reggimento avrebbe seguito il 16º proprio alle H+195 (su Easy Red), mentre il 115º Reggimento avrebbe supportato i compagni del 116º, alle H+180.

Piani delle manovre nell'entroterra

Secondo i piani d'invasione, il 116º e il 16º Reggimento avrebbero dovuto sfondare le difese della spiaggia entro le prime due ore dallo sbarco e si sarebbero dovuti riorganizzare nel luogo di raduno previsto, a circa cento metri nell'entroterra. Da lì avrebbero proceduto verso gli obiettivi successivi attraverso le varie Uscite, siglate E o D in base al settore in cui erano ubicate (Dog o Easy).

Nella zona orientale, il 2º Battaglione del 16º Reggimento doveva conquistare Colleville-sur-Mer e tenere la posizione bloccando ogni contrattacco nemico. Il 3º Battaglione si sarebbe diretto verso est per conquistare le fortificazioni costiere tedesche presso Sainte-Honorine-des-Pertes, proteggendo così il fianco sinistro della 1ª Divisione. Il 1º Battaglione, in supporto, avrebbe conquistato Formigny e tenuto la posizione per prevenire contrattacchi nemici. Il 18º Reggimento avrebbe rafforzato le posizioni per difendere la testa di ponte mentre il 26º Reggimento, che sarebbe giunto nel primo pomeriggio, avrebbe preso contatto con le divisioni britanniche più a est.

Sul fronte occidentale, il 1º Battaglione del 116º Reggimento avrebbe dovuto conquistare Vierville e, assieme ai Ranger, avrebbe eliminato la resistenza tedesca dalla spiaggia fino all'estuario del fiume Vire, oltre a conquistare Isigny e il ponte sul fiume per potersi unire alle truppe di Utah Beach. Il 2º Battaglione avrebbe conquistato Saint-Laurent e la piana a sud-ovest del paese, mentre il 3º Battaglione avrebbe conquistato Longueville e si sarebbe preparato ad avanzare su Isigny. Il 115º Reggimento, in supporto alla 1ª Divisione, si sarebbe aggregato al 116º Reggimento rinforzandone le difese.

La spiaggia

Il terreno

Solo poche zone in Normandia permettono di effettuare uno sbarco su vasta scala. Ostacoli naturali, scogliere ripide e le ampie maree sono alcune delle difficoltà che i soldati alleati dovettero affrontare. La zona di spiaggia prescelta per l'operazione del V Corpo era lunga solo otto chilometri, circondata da alte scogliere, di cui solo sei e mezzo saranno effettivamente usati. In giugno era previsto una variazione della marea di circa cinque metri e mezzo che, di media, esporrebbe i soldati a duecentosettantacinque metri di spiaggia, dalla battigia fino alle scogliere. I tedeschi avevano piazzato diversi ostacoli sott'acqua e molti sulla spiaggia, come reti di filo spinato paralleli al mare, larghi da settanta a centoventi centimetri. La spiaggia terminava passando dalla spiaggia alla ghiaia che si estendeva fino ad una altezza di due metri e mezzo slm. In alcune zone si estendeva per una quindicina di metri e le pietre raggiungevano le dimensioni di sette otto centimetri di diametro. Nei due terzi di spiaggia a est, le vere e proprie dune di ghiaia costituivano un ostacolo insormontabile per i veicoli mentre nella zona restante a ovest vi era inizialmente della muratura in pietra (vicino Vierville-sur-Mer - Uscita D-1) per passare poi al legno. Il muro in muratura era alto da un metro e mezzo circa a tre metri e mezzo con un'apertura di diversi metri dentro la quale entra l'alta marea che finisce contro la ghiaia e i terrapieni. In seguito allo sbarco le difese tedesche furono smantellate per creare vie d'accesso all'entroterra, dando vita a delle vere e proprie vie di comunicazione tra l'Uscita D-1 e l'Uscita D-3, sulle quali procedevano i camion con i rifornimenti. Nell'entroterra sorgevano, a meno di un chilometro di distanza dalla spiaggia, tre paesini, Vierville-sur-Mer, Saint-Laurent-sur-Mer e Colleville-sur-Mer. Essi sorgevano sulla rete stradale che unisce Grandcamp-Maisy con Bayeux perciò erano il centro delle difese costiere tedesche. Oltre i villaggi, venti chilometri più a sud, vi era la foresta Cerisy, la quale era un obiettivo fondamentale una volta assicurata una testa di ponte, infatti poteva nascondere l'artiglieria nemica e fornire copertura alla fanteria tedesca. La zona a ovest della spiaggia doveva essere obbligatoriamente conquistata velocemente per poter unire le forze di Omaha con quelle sbarcate a Utah Beach e conquistare Carentan. Sulla strada per quest'ultima vi era Isigny-sur-Mer, uno dei cardini principali sulla strada che collega Cherbourg con Parigi che fa di essa un obiettivo principale per il V Corpo. Un'altra via di comunicazione principale è la strada che attraversa la foresta Cerisy e che collega Bayeux con Saint-Lô anch'essa però, come la prima, non era adatta al passaggio di un esercito. Per questo motivo gli americani dovettero far grande uso del genio militare per trasformare queste piccole vie di comunicazione locali in vere e proprie arterie stradali. I campi coltivati della Normandia erano tutto ciò che si poteva vedere del paesaggio. Tra le strade e i villaggi sparsi in tutte le regioni vi erano questi campi ampi da 10 a 100 acri (di media più o meno 75 acri), separati da siepi, nei quali si poteva coltivare o far pascolare i greggi. Questo terreno rendeva molto difficile per gli attaccanti poter avanzare. Le siepi nascondevano ciò che stava dietro, dove poteva nascondersi il nemico; inoltre l'uso dei carri era molto ridotto. I tedeschi erano invece avvantaggiati: potevano nascondere l'artiglieria e i mortai, oppure tendere imboscate al nemico. Il nemico inoltre si nascondeva nei villaggi e nelle case, usando gli edifici come protezione e come punti d'osservazione. Per poter avanzare gli americani dovettero combattere quasi casa per casa, soprattutto nei primi giorni dell'invasione.

Le difese tedesche

Dal fiume Vire a Port-en-Bessin i tedeschi posizionarono trentadue fortificazioni (dodici delle quali a difesa diretta della costa), oltre a fortificare l'estuario del fiume, Port-en-Bessin stessa e Grandcamp-Maisy. I tedeschi riconobbero la spiaggia come ottimo luogo per un possibile sbarco così stabilirono le linee difensive in modo da respingere ogni assalto anfibio o, perlomeno, ritardare l'avanzata alleata per permettere ai rinforzi di giungere sulla spiaggia e annientare gli invasori. I tedeschi piazzarono sulla battigia una serie di ostacoli per impedire l'avanzata dei mezzi nemici. La costruzione di questa serie di difese cominciò nell'aprile del 1944 e il 6 giugno erano ancora in fase di preparazione. A circa duecentocinquanta metri dal livello dell'alta marea i tedeschi posizionarono le prime difese, chiamate Elementi C, ovvero delle strutture in ferro con dei supporti anch'essi in ferro su rulli. Tre metri più a monte furono posizionate delle travi con delle mine Teller impermeabilizzate sui montanti mentre, venti venticinque metri più nell'entroterra, furono piantati dei grossi tronchi, sostenuti da rinforzi, puntati verso il mare spesso con attaccate delle mine. La successiva linea difensiva prevedeva l'utilizzo di ostacoli quali i cavalli di Frisia. Nessuna di queste fasce difensive era regolare e continua su tutta la spiaggia, infatti in rare zone erano assenti, inoltre un altro vantaggio per gli invasori era l'assenza di mine sotto la sabbia della spiaggia. Gli alleati scoprirono la presenza di queste linee difensive solo negli ultimi mesi e furono costretti a prendere forti contromisure per non mettere a rischio l'intera invasione. Se gli alleati fossero riusciti a superare le prime difese avrebbero dovuto attraversare degli stretti passaggi per risalire le scogliere. Per questo motivo, sulla ghiaia di questi passaggi (chiamati Uscite), i tedeschi piazzarono una serie di linee di filo spinato. In molte zone dietro al filo spinato erano stati predisposti dei campi minati. Le postazioni di fuoco tedesche erano state posizionate in modo che i soldati sparassero direttamente sulla spiaggia con ogni tipo di arma. Tali postazioni era un insieme di elementi difensivi come casematte, postazioni aperte per il fuoco leggero della fanteria e il fuoco di trincea. Tutte le postazioni erano collegate l'una con l'altra e con i magazzini nelle retrovie e con il QG, tramite trincee profonde o tunnel. A differenza delle difese sulla spiaggia, ogni metro di quest'ultima era sotto tiro del nemico, infatti i soldati armati di mitragliatrici e artiglieria di differente calibro potevano sparare su tre lati delle casematte. Oltre queste ultime difese i tedeschi non avevano posizionato alcun ostacolo all'avanzata alleata, contando sull'arrivo dei rinforzi. A difesa della spiaggia vi era la 716ª Divisione di Fanteria, di cui una grande parte dei soldati erano prigionieri russi o ucraini, che preferirono combattere piuttosto che finire nei campi di prigionia. Essi però avevano un basso morale e poca voglia di resistere al nemico a differenza dei soldati tedeschi. I restanti componenti erano tedeschi sopra i quarant'anni. L'altra divisione che fece fronte all'invasione a Omaha Beach era la 352ª Divisione di Fanteria, stanziata trenta chilometri nell'entroterra, composta stavolta da veterani del fronte sovietico, quindi soldati molto esperti e ben armati, e da adolescenti appena reclutati dalla Hitlerjugend.

Lo sbarco

Bombardamento pre-assalto

Tra la mezzanotte e l'alba del 6 giugno, la RAF britannica bombardò a tappeto tutta la costa francese dall'estuario della Senna a Cherbourg. Nella mezz'ora precedente l'inizio dell'invasione la Marina e l'Aeronautica bombardarono pesantemente le coste nel tentativo di infliggere il maggior numero di danni alle difese e demoralizzare i soldati nemici. Sulla spiaggia di Omaha, dalle H-30 alle H-5 quattrocentoottanta B-24 sganciarono le loro bombe su tredici aree strategiche. Dalle H-40 alle H-3, la Marina americana bombardò la costa con diverse navi, tra cui le navi da battaglia USS Texas e USS Arkansas, le quali aprirono il fuoco da quindici chilometri dalla costa.

Pre-assalto

Dalle tre alle quattro ore prima dell'ora H, i soldati furono imbarcati sui mezzi da sbarco LCVP e LCA. Mentre venivano trasportati sulla spiaggia da tali mezzi, gli uomini venivano colpiti dalle ondate fredde dell'oceano agitato e, inoltre, la maggior parte di essi soffrirono il mal di mare. Gli uomini del 16º Reggimento incrociarono diversi uomini che galleggiavano in mare sui salvagente: erano i soldati dei carri Sherman DD che dovevano coprire la fanteria sulla spiaggia e per questo motivo erano partiti alle H-50. I mezzi corazzati furono le prime vittime del mare mosso, tanto che nel settore orientale solo cinque su trentadue carri sopravvissero. Nei settori occidentali, gli ufficiali decisero di trasportare gli altri trentadue carri (in appoggio al 116º Reggimento) con gli LCT. Giunti a pochi chilometri dalla spiaggia, il fumo e la polvere alzati dal bombardamento navale resero impossibile riconoscere le zone assegnate allo sbarco delle truppe. La forte corrente di quella mattina infine deviò verso est i mezzi da sbarco spostando così l'intera invasione verso oriente di un centinaio di metri. Dal mare si poteva intuire dal paesaggio che le difese erano state neutralizzate dai bombardamenti precedenti ma, con l'avvicinarsi dei mezzi alla spiaggia, i tedeschi cominciarono ad aprire il fuoco con mitragliatrici ed artiglieria che divenne sempre più intenso con il diminuire della distanza. Era chiaro che le difese erano ancora intatte e ciò fu confermato quando i soldati americani misero piede sulla spiaggia.

Prima ondata

Novantasei carri, la Task Force del Genio e otto compagnie di fanteria (1 450 uomini) furono la prima ondata d'assalto, giunta alle ore 06:30. Nella zona occidentale, ventiquattro carri su trentadue giunsero sulla spiaggia, alcuni proprio di fronte Vierville, mentre nella zona orientale solo cinque su trentadue riuscirono ad arrivare sulla spiaggia.

Delle sedici squadre della Task Force del Genio, solamente metà riuscirono ad arrivare sulla spiaggia e appena cinque centrarono il luogo prestabilito per lo sbarco. Ciò provocò una quasi assenza di genieri sul settore Dog mentre altri genieri finirono dove non vi erano fanteria o carri a proteggerli. I genieri infatti, carichi di materiale di ogni genere, erano un facile bersaglio per il nemico, soprattutto nell'acqua profonda, venendo così massacrati in certi settori dello sbarco. Nonostante tutto i genieri cominciarono il loro lavoro dovunque fossero sbarcati e con qualunque materiale fossero riusciti a salvare anche se la fanteria, giunta in ritardo, ostacolava il loro lavoro. I genieri riuscirono ad aprire le prime difese delle spiagge lungo sei tratti, due dei quali nei settori del 116º Reggimento e il restante a Easy Red. Le vittime tra i genieri furono il 41%, di cui la maggior parte nella prima mezz'ora.

La fanteria era divisa in sei mezzi per ogni compagnia, contenenti trentun uomini più un ufficiale, tutti ben equipaggiati. Gli uomini giunsero sulla spiaggia con l'acqua che arrivava ancora alle ginocchia e subito furono colpiti da ogni sorta di arma nemica. Alcuni sopravvissuti testimoniarono di aver udito i colpi delle mitragliatrici colpire la rampa prima ancora che fosse calata, in modo che quando fosse stata abbassata i colpi avrebbero centrato in pieno i soldati. Alcuni uomini dovettero calarsi in acqua dalle pareti laterali dell'imbarcazione per salvarsi. Molti soldati attraversarono i duecento metri di spiaggia praticamente camminando per quanto erano sfiniti dal viaggio turbolento in mare e dal peso che dovevano portare sulle spalle, e tutto sotto il fuoco pesante del nemico. Ciò non accadde però dovunque: infatti a diverse centinaia di metri a ovest di les Moulins, la spiaggia fu oscurata dal fumo di granate fumogene che impedirono ai tedeschi di vedere il nemico. In altri punti i soldati americani sbarcarono in veri "punti ciechi" delle difese nemiche, subendo perdite minime. Nel complesso però le perdite furono pesanti.

Seconda ondata

La seconda ondata ebbe inizio alle 07:00. I soldati del 116º Reggimento giunsero sulla spiaggia trovando il fuoco nemico non ancora neutralizzato. Allo stesso modo si ripeté ciò che accadde alla prima ondata: in alcune zone i soldati trovarono un fuoco intenso in altre invece subirono meno perdite. Cinque delle otto compagnie del reggimento erano giunte sulla spiaggia e subirono perdite relativamente leggere, con la situazione peggiore a Dog Green dove sbarcarono i Ranger. Alle 07:30 sbarcarono le unità di comando a Dog White, compreso il generale Cota che diresse le operazioni successive. Sul versante orientale il 16º Reggimento cominciò a fluire dalle ore 07:00 per circa un'ora. La seconda ondata subì perdite minori probabilmente dovute al maggior numero di bersagli "offerti" al nemico che non riuscì a concentrare il fuoco su tutti. Dalle 07:00 alle 08:00 cominciarono ad affluire sulle spiagge i primi veicoli che finirono subito sotto al fuoco dell'artiglieria nemica. Precedentemente anche molto del materiale dei genieri e della fanteria fu danneggiato o reso inutilizzabile, sia dal nemico che dall'acqua. Molti dei soldati che trovarono un riparo dovettero ripulire le armi dalla sabbia e asciugarle dall'acqua, molte radio furono danneggiate dall'acqua e molti genieri persero la vita nel tentativo di salvare il loro materiale. Come la prima ondata anche la seconda perse molti uomini tra cui parecchi ufficiali, tanto che molte compagnie, finite fuori zona, si ritrovarono a dover combattere senza guida. Le unità sulla spiaggia spesso erano formate da uomini provenienti da diverse unità: fanteria, genio militare e marinai che guidavano i mezzi da sbarco che furono affondati e non poterono così rientrare. In tale caos la disorganizzazione fu inevitabile, aggravata dalla mancanza di comunicazione tra le unità che dovettero risolvere diversi problemi singolarmente. Uno degli effetti della drammatica situazione delle unità americane fu il basso morale. Le gravissime perdite che i soldati dovettero vedere attorno a loro demoralizzarono gli uomini che riuscirono a raggiungere la fine della spiaggia, molti dei quali giovanissimi e alla prima esperienza di guerra. Dietro a loro la marea cominciò a salire, trasportando a riva i cadaveri e intrappolando i feriti che non potevano muoversi. I soldati che raggiunsero la fine della spiaggia si ripararono dietro le difese naturali costituite dalla scogliera, in modo da essere protetti dai cecchini e dalle mitragliatrici anche se ancora esposti ai mortai e all'artiglieria. Secondo i rapporti tedeschi, questi ultimi alle ore 08:00 credevano di essere riusciti a bloccare l'invasione a Omaha, anche se in alcuni punti della spiaggia gli americani avevano sfondato le difese nemiche.

Assalto alle scogliere

I primi spiragli dell'avanzata nell'entroterra si ebbe nelle zone più deboli delle difese tedesche, dove i carri o i bombardamenti erano riusciti nel loro intento. L'avanzata iniziale fu opera di piccole unità, al massimo venti, trenta soldati, isolate tra loro che riuscirono a sfondare le linee nemiche in brevi tratti di spiaggia, come accadde per esempio su Fox Green. Anche i genieri contribuirono nei combattimenti, infatti, dove non era più necessario il loro impiego come guastatori, affiancavano la fanteria negli scontri a fuoco. Dovunque però fu fondamentale il ruolo dei comandanti di queste piccole unità, ufficiali o sottufficiali che guidarono i propri uomini durante tutta l'avanzata. Quest'ultima spesso non avvenne però attraverso le varie Uscite, previste dalla pianificazione dello sbarco, ma nelle zone tra di esse, dove le difese erano minori.

L'avanzata a Dog White

L'avanzata a Dog White, condotta dal generale Cota, ebbe inizio con il movimento dalla Compagnia C, del 116º Reggimento, e dal 5º Battaglione Ranger, più altri elementi del reggimento e alcuni genieri, entrambi in buone condizioni e con un numero ridotto di perdite. La loro zona da sbarco fu una delle meno difese e sul fianco orientale fu alzata una cortina di fumo che impedì al nemico di vedere i soldati sbarcati che dovettero affrontare centocinquanta metri di spiaggia senza copertura. Di fronte agli americani la scogliera era ripida e nuda, tanto che i soldati dovettero scalarla, trovando i tedeschi a difendere la zona con i fucili e qualche nido di mitragliatrice collegati da trincee e situati proprio sulle creste delle scogliere.

L'avanzata della Compagnia C cominciò alle 07:50 quando furono aperti dei varchi tra il filo spinato con i siluri bangalore. I primi soldati che attraversarono le vie aperte furono colpiti ma alcuni riuscirono ad avanzare ed a ricongiungersi poco oltre. Nel giro di cinque, dieci minuti, altri soldati attraversarono il filo spinato e l'avanzata poté proseguire attraverso l'erba alta e i cespugli. Quando furono giunti in cima alle scogliere, il fumo li proteggeva ancora ma l'avanzata fu bloccata per alcuni minuti per paura di incappare in un campo minato. I soldati proseguirono in colonne, dove i primi soldati tastavano il terreno con la baionetta per individuare eventuali mine, non trovando però alcun soldato tedesco nelle trincee. Avanzarono così per diverse centinaia di metri finché non furono arrestati dal fuoco di mitragliatrici. Dopo aver raggiunto le scogliere, la Compagnia perse solo sei uomini.

Il 5º Battaglione Ranger cominciò l'avanzata poco dopo il 116º Reggimento e fu ordinato ai vari plotoni di avanzare singolarmente per ricongiungersi secondo i piani a sud di Vierville. L'avanzata cominciò alle 08:10. Come i loro compagni della 29ª Divisione, anche i Ranger usarono i bangalore per aprirsi la strada tra il filo spinato e scalarono la scogliera fino alla cima. Raggiunta la cima alle 08:30 i vari plotoni si fermarono per riorganizzarsi dopo aver perso appena otto uomini.

L'avanzata su Dog White ebbe luogo in un'area di appena trecento metri dalla quale giunsero, in seguito, nell'entroterra altre unità che proseguirono l'avanzata verso sud, dopo aver esteso ulteriormente la breccia nelle difese tedesche (entro le 09:00). Non fu però possibile congiungersi con la 1ª Divisione, più a est.

L'avanzata tra le Uscite D-3 e E-1

Il 3º Battaglione del 116º Reggimento sbarcò in un'area estesa circa un chilometro, ovvero la maggior parte di Easy Green e l'estremità occidentale di Easy Red. Anch'esso ricevette l'ordine di superare le difese in piccoli gruppi e riorganizzarsi dietro le difese nemiche, in un'area prestabilita. Alle 09:00 tutte e quattro le compagnie di fucilieri del battaglione erano già riuscite ad aprire diverse vie nell'entroterra.

Gli uomini della Compagnia I procedettero in linea retta fino alla cima delle scogliere ritrovandosi così di fronte a St. Laurent, a ovest dell'Uscita D-3, senza incontrare truppe nemiche né amiche.

La Compagnia K incontrò alcuni inconvenienti, ovvero alcune mine sulle pendici e delle mitragliatrici in cima alla scogliera le quali colpirono alcuni uomini sulla spiaggia, perdendo da quindici a venti uomini. La stessa sorte toccò alla Compagnia L che, superate le scogliere, si diresse verso gli obiettivi prestabiliti, incontrando però sporadiche resistenze nemiche.

La Compagnia M giunse nei pressi dell'Uscita E-1 subendo pesanti perdite dovute alla forte resistenza organizzata dai tedeschi in quell'area. I soldati riuscirono a raggiungere una lieve burrone per avere un po' di protezione e dove poterono posizionare quattro mitragliatrici e due mortai. La Compagnia rimase comunque bloccata finché non giunsero i rinforzi in tarda mattinata i quali permisero di sbloccare la fase di stallo.

L'avanzata da Easy Red

Tra le Uscite E-1 ed E-3 sbarcarono tre compagnie. L'area di sbarco si estendeva per circa cento metri e nell'entroterra vi erano alcune zone paludose. In quest'area sbarcarono parte della Compagnia E e l'intera Compagnia G, del 16º Reggimento, e parte della Compagnia E del 116º Reggimento. Gli uomini del 16º attraversarono la spiaggia sotto un intenso fuoco nemico, finendo davanti ad un campo minato che dovettero attraversare per giungere oltre le linee nemiche, attraverso un'Uscita secondaria. La medesima sorte toccò agli uomini del 116º, più a ovest e senza contatti con il 16º. La Compagnia G, assieme ad alcuni genieri, aprì alcune brecce nel filo spinato e riuscì ad avanzare fino al campo minato sulle pendici del rilievo, incontrando gli uomini della Compagnia E, sul loro fianco destro. I soldati americani riuscirono comunque a superare la collina, tra le 07:30 e le 08:30, e proseguire verso sud, eliminando ogni resistenza. La breccia aperta dalla Compagnia G fu usata dalle truppe americane come imbuto per l'entroterra per tutta la mattina. Il comando del 16º Reggimento giunse in due riprese: la prima, alle 07:20, perse trentacinque uomini e l'ufficiale in comando, mentre la seconda, giunta alle 08:15, portò con sé il colonnello Taylor, comandante del Reggimento, che guidò le truppe nell'entroterra dove subirono il fuoco nemico sui fianchi e l'esplosione di alcune granate da mortaio. Nonostante tutto l'avanzata continuò e furono ristabiliti i contatti con la Compagnia G, tanto che la Compagnia A, sbarcata tra le 07:30 e le 08:00 presso l'Uscita E-1, dovette attraversare il campo minato proprio attraverso la strada che usarono gli uomini della Compagnia G.

L'avanzata da Fox Green

Il settore Fox Green si affaccia su due Uscite, E-3 (presso Colleville) e F-1 più a est, ed entrambe erano fortificate. Al settore furono assegnate sette Compagnie, sbarcate sulla spiaggia alle 08:00. Parte della Compagnia E, del 116º Reggimento, parte della E, del 16º, e la Compagnia F, sempre del 16º, furono assegnate a questo settore, assieme al 3º Battaglione, 16º Reggimento. La maggior parte della potenza dell'assalto provenne dalla Compagnia L che sbarcò senza disperdersi troppo, ma fu fondamentale anche il supporto dei pochi carri sbarcati e dei cacciatorpediniere. Alcune unità della Compagnia L furono mandate a ovest per aggirare le difese presso l'Uscita F-1. Una volta giunte nell'entroterra, subendo poche perdite, le unità si divisero, alcune posizionarono delle difese, le altre accerchiarono e attaccarono da dietro le difese tedesche, riuscendo in seguito a ricollegarsi con i compagni rimasti sulla spiaggia. Furono fatti trentun prigionieri tedeschi e alle 09:00 l'Uscita F-1 fu resa libera, permettendo la successiva avanzata verso sud.

Sfondamento e arrivo dei rinforzi su Easy Red

La situazione iniziale dello sbarco fu drammatica per gli americani. Delle diverse Uscite dalla spiaggia, solo F-1 fu liberata ma essendo stata considerata la meno importante non vi era un piano preciso per il suo utilizzo nelle prime fasi dello sbarco. Le Uscite principale che sarebbero dovute essere liberate, E-1 e D-3, erano ancora in mano nemica e stavano ancora colpendo i soldati sbarcati sulla spiaggia di fronte a loro. Per le due ore successive infatti, i rinforzi cominciarono ad affluire e finirono sotto tiro dei colpi nemici, non potendo muoversi dalla spiaggia stessa. La grave situazione costrinse il Comando, alle 08:30, ad annullare lo sbarco dei veicoli. Il colpo decisivo però giunse a metà mattinata, quando un plotone della Compagnia E, del 16º Reggimento, attaccò da un fianco le fortificazioni tedesche presso l'Uscita E-1. Nel frattempo i genieri riuscirono ad aprire due brecce, con l'aiuto dei cannoni della Marina, sia a est che a ovest della stessa Uscita, creando così una via di uscita ai veicoli sulla spiaggia. Nelle ore successive i rinforzi giunsero sulla spiaggia e le fortificazioni furono sopraffatte dagli americani.

Il 18º Reggimento della 1ª Divisione cominciò le operazioni di sbarco alle 09:30, trovando i compagni e i veicoli già sbarcati in una fase di stallo sulla spiaggia. Coordinati con il fuoco della Marina, il 18º Reggimento, assieme al 16º, assaltò, facendo numerosi prigionieri, le rimanenti difese presso l'Uscita E-1 che alle 11:30 furono pressoché annientate. Nel giro di mezz'ora i genieri stavano già ripulendo l'Uscita dalle mine, facendo di essa la principale via per l'avanzata verso sud. Le manovre successive furono molto lente per via del traffico congestionato sulla spiaggia e della confusione creatasi in quelle ore, tant'è che l'avanzata vera e propria nell'entroterra ebbe inizio nel primo pomeriggio.

L'avanzata nell'entroterra

L'avanzata seguente la fase dello sbarco prevedeva l'assalto americano di tre aree con piccole unità sparse e spesso senza comunicazione tra loro. Le tre aree furono le zone circostante i tre principali paesi costieri di Omaha Beach: l'area di Vierville, l'area di St. Laurent e l'area di Colleville.

L'area di Vierville

Dalle 08:00 alle 09:00 più di seicento uomini riuscirono ad oltrepassare le linee tedesche nel settore Dog White, dei quali la maggior parte erano Ranger o soldati della Compagnia C, 116º Reggimento, e una volta giunti in cima alle scogliere impiegarono circa due ore per riorganizzarsi. L'avanzata riprese tra le 10:00 e le 11:00: i Ranger avrebbero accerchiato Vierville mentre il 116º si sarebbe diretto proprio su di esso.

La manovra dei Ranger fu bloccata dal fuoco di una mitragliatrice posizionata sulla principale via di comunicazione che essi dovevano attraversare e poterono continuare solo dopo aver eliminato la minaccia, aggirandola e colpendola alle spalle. Durante l'attacco però un'altra mitragliatrice, più a ovest, aprì il fuoco e in seguito una successiva, ancora più a ovest. Solo alle 14:00 i Ranger riuscirono a riprendere il cammino incolonnati verso Vierville.

Il 116º Reggimento, nel frattempo, si era già mosso verso sud ed aveva conquistato il paese già alle 11:00, trovando una leggera resistenza nei sobborghi. Quando il 5º Battaglione Ranger giunse a Vierville procedette verso ovest, assieme alla Compagnia C, 116º Reggimento, diretto a Pointe du Hoc. A mezzo chilometro da Vierville però furono bloccati da altri nidi di mitragliatrici posizionati sulla destra della strada, tra i cespugli. Nelle successive ore vi furono diversi scontri finché i Ranger non idearono una strategia d'attacco prevista per la sera, ma il Comando decise di rimandarla affinché i Ranger stessi costituissero la principale forza difensiva di Vierville.

Al calar della notte il fronte americano presso Vierville era il più debole di tutta la testa di ponte di Omaha. A Vierville non giunsero rifornimenti quel giorno e l'uscita di fronte al paese fu aperta quando il sole era ormai calato.

L'area di St. Laurent

La maggior parte del 3º Battaglione, 116º Reggimento, raggiunse la cima delle scogliere verso le 10:00. Durante l'avanzata verso sud i soldati americani trovarono una notevole resistenza a St. Laurent e nei pressi del paese stesso, tanto che alla sera il fronte era avanzato di meno di un chilometro. L'area tra la spiaggia e il paese infatti era costituita da una piana divisa da cespugli fitti che offrivano protezione al nemico. A mezzogiorno la Compagnia L era giunta nei pressi di St. Laurent da nord, lungo la strada che collega il paese stesso con Les Moulins, località che si affaccia sul mare. Le difese tedesche erano formate da diversi cecchini sparsi per le case diroccate ma il problema peggiore era un'intera Compagnia trincerata nella zona ovest del paese dalla quale sorvegliava l'incrocio principale e le mitragliatrici spazzavano tutta l'area circostante. Per tutto il pomeriggio diversi attacchi furono respinti dalle armi pesanti tedesche che mieterono molte vittime. Anche il 115º Reggimento, sbarcato verso mezzogiorno presso l'Uscita E-1, fu bloccato dalle forze tedesche a Vierville e non riuscì a proseguire verso sud, luogo dove era prefissato il rendez-vous del Reggimento.

L'area di Colleville

Una volta che la Compagnia G, 16º Reggimento, uscì dalla spiaggia alle 09:00 l'unica resistenza che trovò fu qualche cecchino e qualche campo minato, e ciò le permise di avanzare liberamente per un chilometro nell'entroterra. Alle 09:30 la Compagnia giunse al suo obiettivo, ovvero un bivacco tedesco a ovest di Colleville e fu attaccata dal fuoco di mitragliatrici e mortai su entrambi i fianchi. Per alcune ore, supportati da alcune unità giunte in seguito, un totale di centocinquanta americani uscì vittorioso nel combattimento casa per casa, perdendo appena dodici uomini e catturando una parte di Colleville. Nelle ore successive gli americani combatterono sulla difensiva contro quello che fu il primo contrattacco tedesco ad Omaha. Alle 15:00 la situazione si stabilizzò e dalla spiaggia giunse un battaglione del 18º Reggimento, in supporto agli uomini del 16º, conquistando entro le 16:15 Formigny e Surrain. Verso sera giunsero in supporto il 27º Reggimento e diciassette carri armati. Alle ore 19:00 sbarcò anche il generale Huebner.

Il pomeriggio

Per tutto il pomeriggio del 6 giugno, i cacciatorpediniere della Marina cannoneggiarono le fortificazioni costiere lungo tutta la spiaggia, riuscendo a distruggere le postazioni nemiche a Pointe de la Piercee e di fronte a Vierville. Il lavoro dei genieri continuò per tutto il giorno e le vie di uscita ottenute la mattina si moltiplicarono lungo tutto il fronte e il 35% degli ostacoli piazzati dai tedeschi erano stati smantellati entro la sera. La congestione dei veicoli sulla spiaggia cominciò a diminuire quando il 18º Reggimento eliminò l'opposizione, presso l'Uscita E-1. Anche l'Uscita D-1, vicino a Vierville, fu liberata nel pomeriggio ma il traffico fu bloccato d'artiglieria tedesca. Anche le Uscite D-3 (presso Les Moulins), E-3 e F-1 furono ripulite e rese sicure dai genieri a notte inoltrata. L'artiglieria americana cominciò a sbarcare dopo mezzogiorno presso l'Uscita E-1 e alcune unità subirono pesanti perdite ancora prima di sbarcare. Lentamente si cominciò ad organizzare le manovre per uscire dalla spiaggia. Uno dei punti cardini di smistamento delle truppe fu l'Uscita E-1 che per tutto il giorno venne attraversata dalle truppe sbarcate. Nel caos dello sbarco, la fanteria che all'alba aveva assaltato le coste e ora erano sparpagliati in tutta la zona cominciarono a cercare le proprie unità. Quella notte i soldati si trincerarono dove poterono e per la prima volta non avevano dietro di loro una retrovia.

Reazione tedesca

Durante la notte tra il 5 e il 6 giugno, messaggi da tutto l'LXXXIV Corpo d'Armata tedesco (distaccato in Normandia) riferì di sbarchi aviotrasportati (Operazione Chicago, Detroit e Tonga) nella regione e nella mattinata di diversi sbarchi tra l'Orne e Grandcamp. Anche la 352ª Divisione inviò dei messaggi al Comando ma le informazioni non furono ritenute pericolose. Alle 11:45 il Comando tedesco comprese che il fronte di sbarco andava dall'estuario del fiume Vire fino a Caen e mobilitò la 21ª Divisione Panzer. In appoggio della 716ª Divisione fu inviata la 30ª Brigata Mobile e a mezzogiorno lo sbarco alleato avvenuto tra il Vire e Bayeux (Omaha Beach) fu considerato respinto, fatto che fu confermato alle 13:35 dalla 352ª Divisione che dichiarò respinto in mare l'attacco alleato. Alle 18:00 però la medesima divisione informò il Comando dell'Armata che unità nemiche erano riuscite a superare le fortificazioni sulla costa ed avevano raggiunto la linea Colleville-Louvières-Asnières e che probabilmente erano diretti verso Bayeux. Successivamente divennero chiari i motivi del fallimento tedesco di respingere l'invasione: prima di tutto la ricognizione aerea e navale fallì totalmente nell'individuare l'eventuale nemico. In secondo luogo, le difese sulla spiaggia erano pressoché ovunque incomplete e l'artiglieria in appoggio alla spiaggia fu colpita duramente dai bombardamenti aeronavali pre-sbarco. Infine lo stesso supporto della Marina alleata nelle esigue fasi di contrattacco e resistenza tedesche fu fondamentale per l'avanzata americana verso sud. Gli stessi alleati sfruttarono ogni minimo punto debole delle difese nemiche e soprattutto l'assenza di una seconda linea fortificata nell'entroterra, assenza che permise loro di dilagare velocemente verso i loro obiettivi.

Conclusione

Lo sbarco venne completato con successo ma con maggiori difficoltà del previsto. Il tempo impiegato a eliminare la resistenza presso le uscite dalla spiaggia e nell'entroterra frenarono l'impeto dell'assalto il quale riuscì ad avanzare al massimo di due chilometri vicino a Colleville e ancora meno nelle altre aree. Nonostante per alcuni giorni alcuni soldati rimasero dispersi, un successivo calcolo valutò un totale di 3 000 vittime, di cui 1 000 del 116º e altri 1 000 per il 16º Reggimento anche se in percentuale le unità con un numero di vittime maggiore furono le prime a sbarcare, ovvero genieri, carristi e artiglieri. Oltre ad essi furono persi ventisei pezzi d'artiglieria e cinquanta carri armati mentre la Marina perse cinquanta mezzi da sbarco e dieci vascelli più grandi, più molti altri danneggiati. Il problema principale dello sbarco fu la forte resistenza delle due divisioni nemiche che non regalarono alcun metro agli americani. Un vantaggio per questi ultimi fu inoltre l'assenza di ogni tipo di contrattacco probabilmente dovuta alla disorganizzazione della 352ª Divisione, sparsa per tutta la campagna circostante in piccoli gruppi (compagnie o battaglioni), i quali non poterono che offrire ai nemici una però solida resistenza.

Alla fine del 6 giugno gli obiettivi previsti dai pianificatori per quel giorno non erano ancora stati presi così nei giorni che seguirono le divisioni si adoperarono per portarli a termine. Il 7 giugno la 1ª Divisione conquistò Colleville, Formigny, Engranville, Surrain e l'area attorno a Mandeville-en-Bessin e Mosles, oltre all'area a sud-est di Port-en-Bessin, collegandosi con il XXX Corpo britannico. La divisione liberò inoltre Houtteville, Bellefontaine e Mosles. La 29ª Divisione riprese la via per Pointe du Hoc, liberando St. Laurent e Longueville. Furono occupate anche Vierville e, l'8 giugno, Englesqueville, La Cambe, Cardonville e Isigny, mentre Grandcamp fu conquistata il 9 giugno.

Entro il 9 giugno giunsero ad Omaha Beach diversi reparti d'artiglieria e altre due divisioni: la 2ª Divisione di fanteria e la 2ª Divisione corazzata statunitensi. Lo stesso 9 giugno la 2ª Divisione di fanteria attaccò la foresta Cerisy, mentre la 1ª Divisione le copriva il fianco sinistro e la 29ª il fianco destro, catturando Isigny e dirigendosi verso Carentan. L'11 giugno la testa di ponte era ormai consolidata, la foresta Cerisy era in mani americane e la linea del fronte occidentale teneva saldamente. La fase successiva vide un'avanzata globale su tutta la linea, soprattutto a est, dove la 1ª Divisione conquistò Caumont. L'obiettivo principale per la 2ª (fanteria) e la 29ª Divisione fu la Collina 192 (in inglese: Hill 192), che sarebbe stato il luogo d'inizio per l'assalto a Saint-Lô.

Dal 13 giugno si ritengono concluse le operazioni riguardanti Omaha Beach. Da quel giorno infatti il fronte alleato era ufficialmente unito in un'unica testa di ponte. Dopo una settimana di battaglie e scontri le divisioni sbarcate ad Omaha Beach penetrarono nell'entroterra per quindici-venti chilometri, respingendo verso sud la 352ª Divisione tedesca non dandole il tempo di riorganizzarsi. Durante tutti gli scontri le vittime americane furono 5 846 (1 225 morti), di cui metà solo il primo giorno. La 29ª Divisione perse 2 440 uomini, la 1ª 1 744 e la 2ª 855. 2 500 tedeschi furono fatti prigionieri e le perdite furono tali che la 352ª Divisione non poteva neanche essere considerata una divisione militare.

Oggi

Sulla spiaggia di Omaha sono ancora presenti e visitabili i resti delle fortificazioni tedesche. Sono inoltre presenti monumenti a ricordo della battaglia.

Al di sopra della spiaggia sorge il Cimitero Militare Americano di Colleville-sur-mer.

Filmografia

  • Il giorno più lungo
  • Salvate il soldato Ryan
  • Il grande uno rosso

Videogiochi

  • Medal of Honor: Allied Assault
  • Call of Duty: World War II

Bibliografia

Voci correlate

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Consigli e suggerimenti
Organizzato da:
Christoph Lühr
21 june 2017
Plenty of space. Good for parents with kids - let them roam free! Water is pretty shallow, though during low tides quite a distance away.
Andrea Cau
16 agosto 2015
Omaha Beach is a beautiful place with a touching Memorial. Here there are about 9.300 buried soldiers who have participated at D-Day.
UMDAlumniAssociation
25 july 2014
Day 4 - Taking in Omaha Beach and its memorial. Continuing along the Calvados coastline, the theater for Operation Overlord, and then seeing the U.S. Military Cemetery at St. Laurent-sur-Mer.
 ℋumorous
8 june 2014
Holidaymakers enjoy the sunshine, while on June 6, 1944 US reinforcements landed on Omaha beach during the Normandy D-Day landings.
Sierra Joyeros
2 september 2013
Impresionante la historia y la representación de todo lo ocurrido. el cementerio americano sin duda algo tan visto en películas que no deja de serprender
Rafael Gil de la Calleja Lluch
Un gran "pedazo de historia" que hay que visitar
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