Il Palazzo dei Camerlenghi è un palazzo rinascimentale di Venezia ubicato nel sestiere di San Polo ed affacciato sul Canal Grande, ai piedi del ponte di Rialto.
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Fu edificato tra il 1525 ed il 1528 su progetto di Guglielmo dei Grigi, ispiratosi al Codussi ed ai Lombardo. Era sede di magistrature finanziarie, tra le quali i Camerlenghi, i Consoli dei Mercanti ed i Sopraconsoli dei Mercanti. Data questa importante funzione economica, il piano terra del palazzo era destinato a prigione per i debitori insolventi, come testimoniato dal toponimo Fondamenta de la preson. Questa esposizione dei prigionieri in piena Rialto serviva da severo avvertimento per quanti passavano.
Caduta la Repubblica di Venezia, l'edificio ospitò negli anni la Corte d'Appello, uffici del Demanio e del Registro . Oggi è tornato ad ospitare magistrature finanziarie, in quanto sede della sezione regionale della Corte dei Conti.
Il palazzo si sviluppa con una pianta pentagonale per seguire la curva del Canal Grande e, in altezza, su tre piani. Presenta alte finestre centinate separate da lesene e coronate da interessanti fregi. In quanto "forziere" dello Stato era arricchito esternamente con marmi policromi e porfido, perduti col tempo.
Era tradizione della Serenissima che un magistrato, terminando l'incarico, lasciasse in dono un dipinto a soggetto religioso con un suo ritratto o con il suo stemma. Il Palazzo dei Camerlenghi era quindi ricchissimo di opere d'arte, prima che sotto il Regno Italico andassero disperse per l'Europa; fortunatamente molte di esse sono ritornate a Venezia, anche se non in questo palazzo.