Il Ponte Milvio è un ponte edificato sulla città di Roma. Fu costruito lungo il percorso delle vie Flaminia e Cassia per oltrepassare il Tevere, fuori dalla città antica di Roma. Vi confluivano anche le vie Clodia e Veientana.
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Il Ponte Milvio è un ponte edificato sulla città di Roma. Fu costruito lungo il percorso delle vie Flaminia e Cassia per oltrepassare il Tevere, fuori dalla città antica di Roma. Vi confluivano anche le vie Clodia e Veientana.
La prima menzione del ponte risale al 207 a.C., in relazione al ritorno dalla battaglia del Metauro nel corso della seconda guerra punica. Il ponte doveva essere a quest'epoca ancora in legno e la sua costruzione deve essere attribuita ad un Molvius (appartenente alla gens Molvia, attestata dalle fonti).
Nel 110-109 a.C. il censore Marco Emilio Scauro ricostruì il ponte in muratura. Nel 312 vi ebbe luogo la battaglia tra Costantino I e Massenzio nota come battaglia di Ponte Milvio o battaglia di Saxa Rubra; qui, secondo la leggenda, Costantino ebbe la visione della scritta nel cielo: "In hoc signo vinces" che lo incoraggiò alla battaglia. Del ponte romano restano le tre arcate centrali.
Il ponte era stato danneggiato dalle vicende belliche medioevali (vi era stata inoltre costruita sull'imboccatura settentrionale una fortificazione di forma triangolare nota come "Tripizzone" sulla base di una torre difensiva del III secolo) ed era conosciuto come Ponte Mollo. Nel 1429 si ebbero i primi restauri sotto papa Martino V e i lavori furono affidati a Francesco di Gennazzano. Nel 1458 furono eliminate delle parti in legno e fu demolita la fortificazione medioevale.
Nel 1805 sotto papa Pio VII altri lavori di restauro furono affidati a Giuseppe Valadier: questi ricostruì le arcate alle estremità, che erano state sostituite da ponti levatoi in legno ed edificò all'imbocco settentrionale una torre in stile neoclassico.
Il ponte fu fatto saltare da Garibaldi nel 1849 per ostacolare l'avanzata delle truppe francesi e fu restaurato sotto papa Pio IX nel 1850. In questa occasione vi fu aggiunta una statua dell'Immacolata, opera dello scultore Domenico Pigiani, mentre già ne esisteva una di San Giovanni Nepomuceno. Un gruppo raffigurante il Battesimo di Gesù collocato all'imbocco sud, è stato ora spostato nell'atrio del Museo di Roma a Palazzo Braschi.
Nel 1951 fu realizzato il ponte Flaminio che ne ha ridotto la funzionalità. Dalla fine degli anni '70 è chiuso al traffico veicolare.
Nel 2003, per la prima Notte Bianca romana, la torretta del Valadier che apre Ponte Milvio è stata oggetto dell'installazione di luce opera dell'artista Fabrizio Crisafulli. Quella notte, 28 settembre, si verificò il blackout nazionale che privò dell'elettricità gran parte dei comuni italiani fino al giorno successivo. Il Ponte, dotato per l'occasione di un generatore autonomo, continuò la sua performance luminosa.
Per qualche tempo c'è stata la consuetudine per i giovani innamorati di mettere un lucchetto sul lampione centrale del ponte e gettare le chiavi nel Tevere. Nel luglio 2007, a seguito della rottura dei lampioni a causa dell'eccessivo peso dato dall'enorme quantità di lucchetti, il Comune di Roma ha installato in prossimità di ogni lampione dei pilastri sui quali sono state agganciate delle apposite catene alle quali applicare i lucchetti. Oggi i lucchetti vengono applicati a queste catene preservando così l'integrità dei lampioni.