Qatnā (in arabo: قطنا) è un'antica città dell'Età del Bronzo, sita nell'odierna Siria, presso il villaggio di Tell el-Mishrife (in arabo "المشرفة"), posto sulle rive del Wadi l-Aswad, un affluente del fiume Oronte, a metà strada fra Damasco e Aleppo, le due più importanti città dell'area. In epoca preclassica, si trovava all'incrocio fra importanti vie carovaniere, posizione strategica che ne fece, nel II millennio a.C., insieme ad Aleppo e Mari, uno dei maggiori regni e centri commerciali della Siria.
Attualmente è stato esplorato solo il 5-10% della superficie della antica città.
Già intorno alla metà dell'Ottocento, gli archeologi avevano localizzato questa zona come foriera di rovine risalenti all'antichità, però solamente nel 1924, vennero effettuati i primi progetti di esplorazioni archeologiche, grazie all'opera del conte francese Robert du Mesnil du Buisson.
Grazie ai reperti rinvenuti all'epoca, tavolette cuneiformi e documenti esterni al sito, gli esperti riuscirono a identificare il centro con la città di Qatna, centro siriano di rilevanza politica ed economica, in pieno rigoglio intorno alla prima metà del II millennio a.C. (Bronzo Medio), che insieme ad Ebla risulta abbandonata a partire dal Tardo Bronzo.
Gli studi stratigrafici e la datazione hanno indotto gli specialisti a stimare intorno al 3200 a.C., in corrispondenza del Bronzo Antico, l'epoca dei primi insediamenti umani.
La decadenza della città coincise con l'Età del ferro, valutabile tra il 900 a.C. e il 550 a.C., dato che il centro perse l'indipendenza e venne assorbito dal regno di Hamā. Verso la fine dell'Età del ferro la città venne abbandonata, probabilmente per una graduale e progressiva crisi idrica, e solamente nel XIX secolo un nuovo villaggio è stato edificato sopra le antiche rovine.
La scelta dell'insediamento originario non fu casuale, in quanto a quel tempo la zona garantiva numerosi corsi d'acqua oltre a vaste foreste fluviali, che già allora innescarono un lungo processo di deforestazione, visto il notevole fabbisogno di legno da parte dei cittadini.
Le indagini sui resti animali hanno evidenziato un largo consumo, intorno al 2000 a.C., di bovini, suini, ovini.
Le attività primarie per il sostentamento alimentare, erano soprattutto agricole, in particolar modo era molto intensa la coltivazione di cereali, come orzo e grano, la raccolta di uva e olive, oltre al latte ed alla carne provenienti dalla produzione animale.
Risalgono proprio a quell'epoca costruzioni difensive e opere architettoniche di una certa importanza, oltre ad una fiorente produzione ceramica e di altri manufatti.