Rovigno (in croato: Rovinj, in istrioto: Ruvèigno) è una città dell'Istria sud-occidentale, in Croazia. Sorge su una costa frastagliata e fronteggiata da scogli ed isolotti a sud del Canale di Leme, tra Parenzo e Pola.
Il centro ha origini pre-romane. Assunse importanza sotto il dominio romano solo nei primi secoli dell'Era volgare quando il suo nome era Arupinum o Mons Rubineus e successivamente anche Ruginium e Ruvinium, da cui poi si è giunti al nome attuale. Fu per secoli città, fra le più importanti d'Istria, appartenente alla Serenissima Repubblica di Venezia. Dopo la caduta di quest'ultima e la parentesi napoleonica, passò nelle mani dell'Impero Austro-Ungarico, a cui rimase sino la fine della Prima Guerra Mondiale.
Appartenne all'Italia fino al Trattato di Parigi del 1947, data in cui fu ceduta alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Tale fatto, come nel resto dell'Istria, causò l'esodo della maggioranza della popolazione italiana autoctona.
In origine la penisola su cui sorge il centro cittadino era un'isola, separata dalla terraferma da un canale e cinta da una spessa muraglia e da torrioni: a ponente vi era la porta di san Damiano con il relativo torrione (ora la Torre dell'Orologio), a levante la porta di Valdibora con il suo torrione (divenuta nel XVIII secolo casa di proprietà della famiglia Bognolo) e nel mezzo il famoso Portone del Ponte, munito di ponte levatoio, sul quale campeggiava una lapide con la scritta Lo Reposso dei Deserti. Tale porta fu demolita ed il canale interrato nel 1763, per espandere l'antico abitato.
Vi ha sede il Centro di Ricerce Storiche di Rovigno, un'istituzione del Consiglio d'Europa.
Fino al 1945 gli Italiani costituivano la quasi totalità degli abitanti di Rovigno (circa 10.000 persone). Negli anni seguenti, in seguito all'annessione alla Jugoslavia, gran parte degli italiani esodarono (circa l'85%) e furono rimpiazzati da cittadini jugoslavi di varie etnie, prevalentemente croati.
Oggi Rovigno è un comune a statuto bilingue, le lingue ufficiali sono il Croato e l'Italiano. Rovigno è abitata prevalentemente da croati ma vi risiede anche una forte minoranza italiana di circa 1650 persone riunite nella locale comunità degli italiani di Rovigno, altri gruppi etnici sono costituiti da Serbi, Bosniaci, sloveni e Albanesi. Dato che numerose persone (la maggior parte italiani) nasconde la propria identità non si è sicuri della percentuale effettiva delle varie etnie.
In base al censimento del 2001 gli italiani costituiscono a livello comunale il 11,5% della popolazione totale, tuttavia la popolazione iscritta nelle liste relativa alla comunità italiana raggiunge il 17% il che fa supporre che numerose persone non esprimano la loro appartenenza nazionale in maniera onesta. A Rovigno è anche presente una scuola secondaria superiore in lingua italiana.
La comunità degli italiani di Rovigno conta 2381 soci con diritto di voto ai quali si aggiungono numerosi bambini e ragazzi, il presidente della comunità è Elio Privileggio.
In città, pur se in drastico calo dal secondo dopoguerra, causa l'esodo dei parlanti e l'erosione del patrimonio linguistico italiano in favore del Croato, è ancora usato da taluni il tipico dialetto Istrioto nella sua variante Ruvignese: questa è una parlata Romanza del gruppo Italico, autoctona e propria di queste terre d'Istria.
Il comune di Rovigno è diviso in 2 insediamenti (naselja):
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Il clima rovignese si presenta molto mite, inverni piovosi ma miti ed estati afose ma mitigate dalla corrente del mare.
In base ai dati dell’Ente per il Turismo della Contea (Regione) Istriana, Rovigno, per il numero di pernottamenti realizzati, è la seconda destinazione turistica della Croazia. Tra i paesi d’origine dei più numerosi ospiti della città di Rovigno ci sono la Germania, l’Italia, l’Austria e l’Olanda. Sul territorio della città di Rovigno si contano 10 alberghi.
L'Arco dei Balbi, costruito nel 1680 è l'antica porta della città, in stile chiaramente veneziano. La Chiesa di Sant'Eufemia fu costruita nel 1736 utilizzando materiale proveniente da due antichi edifici preesistenti: sul fondo della navata laterale destra si trova la statuetta di Santa Eufemia mentre il suo sarcofago, risalente al VI secolo, è collocato alle spalle dell'altare maggiore. La più antica chiesa cittadina è però la romanica Chiesetta della Santissima Trinità, a pianta eptagonale, collocata in Piazza del Lago. È presente una piccola pinacoteca che mostra principalmente quadri di origine veneta (XVIII secolo), ed un acquario.