Le rovine della chiesa di San Paolo (portoghese: Ruínas de São Paulo, cinese: 大三 巴 牌坊, pinyin: Dasanba Paifang) sono i resti di un complesso eretto nel XVI secolo a Macao comprensivo di quelli che erano in origine il collegio di San Paolo e la chiesa della Madre di Dio, detta anche di San Paolo Apostolo. Ciò che oggi rimane è solo la scalinata e l'imponente facciata in stile barocco. Nel 2005 le rovine sono state inserite nell'elenco dei siti patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO, insieme a tutto il centro storico di Macao.
La prima chiesa fu distrutta da un incendio nel 1601, ma venne prontamente ricostruita tra il 1602 ed il 1637, prendendo come modello la chiesa del Gesù di Roma. Fu progettata e disegnata da padre Carlo Spinola e fu realizzata impiegando maestranze sia cinesi che giapponesi. Si ritiene che i lavoratori giapponesi fossero cristiani fuggiti dal Giappone a causa delle persecuzioni.
In seguito i gesuiti aggiunsero una scuola, ma vennero espulsi da Macao nel 1762. Nel 1835 un tifone ed un incendio distrussero completamente la chiesa e la scuola, lasciando intatta solo la facciata. Le fiamme distrussero anche la biblioteca, che al tempo era una delle maggiori dell'Estremo Oriente.