Torre Annunziata è un comune italiano di 44.220 abitanti della provincia di Napoli in Campania.
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default desc none</imagemap> Torre Annunziata |
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Campania | ||||||||
Provincia: | Napoli | ||||||||
Coordinate: | Coordinate: | ||||||||
Altitudine: | 9 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 7,33 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 6490,17 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Cipriani, Rovigliano, Sannino, Terragneta | ||||||||
Comuni contigui: | Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Pompei, Torre del Greco, Trecase | ||||||||
CAP: | 80058 | ||||||||
Pref. telefonico: | 081 | ||||||||
Codice ISTAT: | 063083 | ||||||||
Codice catasto: | L245 | ||||||||
Nome abitanti: | torresi, oplontini<ref>Oplontini da Oplontis città romana corrispondente all'attuale Torre Annunziata.</ref> e nunziatesi <ref>Nunziatesi dal nome stesso della città.</ref> | ||||||||
Santo patrono: | Madonna della Neve | ||||||||
Giorno festivo: |
22 ottobre (Festa Votiva) 5 agosto (Festa patronale) |
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Sito istituzionale | |||||||||
Visita il |
« Pranzammo
a Torre Annunziata con la tavola disposta proprio in riva al
mare. Tutti coloro erano felici d'abitare in quei luoghi, alcuni affermavano che senza la vista del mare sarebbe impossibile vivere. A me basta che quell'immagine rimanga nel mio spirito. »</div> |
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(Wolfgang Goethe, 13 marzo 1787, da
"Viaggio in Italia". )
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Torre Annunziata è un comune italiano di 44.220 abitanti della provincia di Napoli in Campania.
Si trova ai piedi del Vesuvio (nella c.d. "zona rossa"<ref>La "zona rossa" è quella più vicina al Vesuvio e quindi a maggior rischio nel caso di ripresa dell'attività eruttiva del vulcano. Comprende 18 Comuni: quelli del Parco oltre a Cercola, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata. Vedi la voce Vesuvio.</ref>) e si affaccia sul Golfo di Napoli, precisamente in una piccola insenatura (nel "Ventre della Vacca"<ref>Si dice "nel ventre della vacca" per significare uno stato di particolare benessere. Vedi Corriere della Sera.</ref>) che ha un importante ruolo, infatti ha reso Torre Annunziata il terzo porto della regione Campania. Stazione termale (terme vesuviane) e balneare (Marina del Sole, Marina della Salera e Marina di Rovigliano), in passato fu la capitale dell'"arte bianca" (centinaia di pastifici fino all'incirca al 1950 ad oggi è attiva soltanto un'azienda, "Pasta Setaro"<ref>Il sito del "Pastificio F.lli Setaro S.r.l.".</ref>), e sede di industrie metalmeccaniche (Deriver, Dalmine) e altre, tante e tali che fu appellata sia la Manchester del Sud che la Sesto San Giovanni del Mezzogiorno. Oggi ospita industrie nautiche (Aprea Ferretti) e farmaceutiche (Novartis). Il sindaco attuale è Giosuè Starita.
D'azzurro al castello al naturale, aperto di nero, merlato alla guelfa e fiancheggiato da due torri finestrate di nero e parimenti merlato, terrazzato sulla pianura di verde attraversata in palo dalla strada di accesso al naturale. Il tutto sormontato da una stella d'argento a cinque punte (Vedi lo stemma sulla voce omonima inglese).
Per approfondire, vedi la voce Oplontis. |
Località segnata sulla Tabula Peutingeriana con la simbologia usata per i siti termali. I primi abitanti della costa vesuviana e della valle del Sarno furono i Sarrastri mescolati ai Pelasgi, poi gli Osci. Nell'VIII secolo a.C. seguirono i Greci e poi gli Etruschi. Verso la fine del V secolo iniziò in Campania la dominazione dei Sanniti, spazzata via dai Romani solo nell'89 a.C.
L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. distrusse tutto, dando inizio ad un periodo oscuro di circa un millennio durante il quale comparve una fitta vegetazione, il luogo fu così denominato, Silva Mala, poiché infestata da belve e ladroni. Il territorio fu altresì razziato da Genserico (da qui il culto della Festa dei Gigli di Nola); subì devastazioni durante la Guerra gotica (535-553) e le incursioni dei Saraceni, che saccheggiarono il monastero di Rovigliano nel 989. Verso l'anno 1000 si ebbero alcuni stanziamenti di abitanti presso il mare, dediti alla pesca e all'agricoltura, che man mano ripopolarono tutta la zona. E i boschi del sito divennero riserva reale di caccia. Il quartiere Terravecchia è sorto sul territorio di Sylva Mala (poi "Bosco delle tre Case") e il quartiere Grazie in quello di "Nemus Regalis" (Bosco Reale) e il quartiere Annunziata al centro tra i due da cui era separato da due rii.
Il 19 settembre 1319, Carlo d'Angiò donò con diploma emesso in Aversa per Don Bartolomeo di Capua Ministro di Stato e Protonotario del Regno, quattro moggia di terra a dei fedeli, Guglielmo di Nocera, Puccio Franconi di Napoli, Andrea Perrucci di Scafati, Matteo di Avitaya (Avitabile) che fondarono una chiesa dedicata alla Vergine Annunziata, un piccolo monastero e un ospizio nel luogo detto "La Calcarola".
Durante la dominazione Angioina, Raimondo Orsini del Balzo conte di Nola fece costruire una prima Torre per la difesa. Tutto il casale (uno dei 33 casali di Napoli) prese, quindi, il nome di "Torre dell'Annunciata" e si sviluppò a fianco di quello di "Terra Vecchia", a nord, parte dello Stato di Valle, feudo dei Piccolomini. Nel periodo Aragonese (1415) la regina Giovanna II d'Angiò donò il Casale e parte della Silva Mala, in feudo a un amalfitano,Conte Nicolò D'Alagno o d'Alagna, primo feudatario (padre di Lucrezia favorita del re Alfonso d'Aragona), che costruì una seconda Torre ben più robusta. Al dominio come feudo rustico della famiglia d'Alagna (1419-1512) si successero i Galluccio di Tora (1512-1517), gli spagnoli de Bucchis italianizzato in Bucca (1517-1592-1608), i franco-normanni Tuttavilla conti di Sarno (1592- 1614).
Nel XVII secolo si susseguirono le famiglie romane dei Colonna principi di Gallicano e duchi di Zagarolo (1624-1653) e dei Barberini principi di Palestrina (1662-1705) che comprano all'asta il 26 dicembre 1662.
Ultimi feudatari i toscani Massarenghi (1705-1714) e gli amalfitani Dentice del Pesce principi di Frasso (1714-1806). Il feudo si estese furono costruiti mulini e la Real Zecca alla foce del Canale del Sarno (1597, consulente l'architetto Domenico Fontana) per sfruttare le sue acque. La borgata di Torre dell'Annunziata si ampliò urbanisticamente con la costruzione, prima di nuove chiese e poi di case e opifici, la Real Polveriera (1652). L'eruzione del Vesuvio del 1631 distrusse quasi completamente tutta la zona e le borgate, ma la ricostruzione iniziò subito, richiamando gente principalmente dalla costiera Sorrentina e da tutte le parti d'Italia, finanche dall'estero. Carlo III, diede un importante impulso industriale facendovi costruire nel 1758 la "Real Fabbrica d'armi" (che vide luce grazia prima a Francesco Sabatini, della scuola vanvitelliana e poi a Ferdinando Fuga), la Real Ferriera (1791), che si affiancò allo sviluppo dei mulini e dei pastifici per l'afflusso sempre maggiore di popolazione, segnando così l'inizio del 1800, secolo d'oro della città.
Dal 1810 al 1815 Torre Annunziata divenne Gioacchinopoli (fusione dei casali di Torre Annunziata e Terravecchia), regnando a Napoli Gioacchino Murat; nel 1806 regnante Giuseppe Bonaparte cessò ogni dominio feudale.
Nel 1844 sotto la restaurazione Borbonica si prolungò la ferrovia da Portici fino a Torre Annunziata e poi fino alla Calabria. Con il Regno d'Italia, nel 1871, furono terminati i lavori del porto e dello scalo marittimo delle ferrovie. Si ebbe un notevole sviluppo commerciale con importazione di grano e carbone, e un'esportazione mondiale di paste alimentari. Si aggregarono al comune di Torre Annunziata le frazioni Oncino e Grazie. Alla fine dell'800 Torre Annunziata era un immenso pastificio che assorbiva il 60% della forza lavoro. Nel 1887 nasce la Ferriera del Vesuvio e nel 1898 la ferrovia Circumvesuviana. Le attività industriali fiorirono fino alla Seconda guerra mondiale, nonostante le eruzioni del Vesuvio del 1906 e la Prima guerra mondiale. Il 13 aprile 1928 si costituì il comune autonomo di Pompei, Torre Annunziata cedette le frazioni La Civita di Valle e Pontenuovo, ovvero l'intero territorio degli Scavi archeologici di Pompei fino al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Il 1943 fu l'anno della crisi dell'"arte bianca". Nel 1946 i comuni di Boscotrecase e Boscoreale, aggregati in precedenza alla "Grande Torre Annunziata", seconda città della Campania per popolazione e sviluppo, riottennero l'autonomia, la richiesta di compensazione territoriale con l'aggregazione delle frazione Santa Maria La Bruna (Torre del Greco) e di Trecase, all'epoca frazione di Boscotrecase non ebbe esito.
Purtroppo la storia recente è stata scenario di innumerevoli atti criminosi collegati alle cosche camorristiche locali che hanno oscurato la cittadina e ne hanno impedito ogni possibile sviluppo sociale ed economico. Oggi la città è abbandonata a se stessa. Negli anni ottanta, dagli ambienti della malavita torrese e non solo, fu portato a compimento l'omicidio del giornalista Giancarlo Siani.
L'intervento pubblico a partire dagli anni novanta per fronteggiare la crisi economica e sociale che ha riguardato l'intera area con la chiusura dei principali stabilimenti localizzati a Torre Annunziata si è espresso attraverso la Programmazione negoziata, ovvero la stipula con le parti sociali di un Contratto d'Area "Torrese-Stabiese" al fine di riutilizzare le aree industriali dismesse con nuove iniziative imprenditoriali e fronteggiare la disoccupazione a livello locale. Il contratto d'area è stato gestito dalla TESS<ref>Il sito ufficiale della "TESS COSTA VESUVIO s.p.a.".</ref> che attualmente, divenuta agenzia di sviluppo locale, si occupa di un'area più vasta denominata "Costa del Vesuvio" che unisce l'area torrese-stabiese e quella attigua precedentemente interessata dal Patto territoriale del Miglio d'Oro.
Abitanti censiti <timeline> Colors= id:lightgrey value:gray(0.9) id:darkgrey value:gray(0.7) id:sfondo value:rgb(1,1,1) id:barra value:rgb(0.6,0.7,0.8)
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TextData= fontsize:S pos:(20,20) text:fonte ISTAT - elaborazione grafica a cura di Wikipedia
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Per approfondire, vedi la voce Scavi archeologici di Oplonti. |
Nell'area di Torre Annunziata sono stati rinvenute diverse costruzioni risalenti all'epoca romana segni dell'antica città di Oplontis: i primi scavi sporadici iniziarono nel XVII secolo anche se la fase più consistente si avrà solo a partire dal 1968. Sono state riportate alla luce diverse costruzioni tra cui una delle più ricche e sfarzose ville di epoca romana, risalente al I secolo a.C. e presumibilmente appartenuta alla Gens Poppea e forse dimora estiva di ricchi pompeiani: in particolare si crede che tale villa sia appartenuta a Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone. In anni più recenti è stata scavata e riportata alla luce un'altra imponente costruzione rustica d'epoca romana, chiamata villa di Lucio Crasso Tertius, tra le cui mura sono stati rinvenuti gioielli e monili forgiati con ammirevole tecnica orafa: la villa non aperta al pubblico. Si conosce inoltre la presenza di un ulteriore villa, quella di Lucio Crasso Tertius, rinvenuta durante la costruzione della ferrovia Napoli - Salerno, in seguito nuovamente sotterrata ed oggi ancora interrata.
Nella zona inoltre è possibile riconoscere altri tipi di ritrovamenti come i ruderi delle terme di Marco Crasso Frugi, situati nei pressi delle attuali terme Vesuviane oppure Saline Erculee, poste lungo la costa verso la foce del fiume Sarno: qui sorgeva il pago delle saline, cioè il sobborgo delle cave di sale. Dal 1997 il sito archeologico di Oplontis è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO
Quartieri Terravecchia, Fuori porta e Oncino
Quartieri Annunziata, Grazie, Carminiello
Costruito nel 1830 e benedetto nel 1832.
Le edicole votive, talvolta veri tempietti sono oltre cento, tra quelle affrescate, maiolicate, in cotto, in bronzo, contenenti statuine e dipinti.
A Torre Annunziata sono presenti diversi periodici: "La Voce della Provincia" dal 1968, "Lo Strillone" dal 1994, Torre Sette dal 2003, "Noi Ex", "Tg Cooper" e "Alè Savoia", ed è diventata dal 2007 sede del quotidiano regionale "Metropolis", che prima aveva sede nella vicina Castellammare di Stabia<ref>"Metropolis" Sede del quotidiano: Via Provinciale Schito, 131 - 80058 - Torre Annunziata (Napoli) Telefono: 081 5370685 - Fax 081 8621865. È presente anche in internet.</ref>.
Un'antica tradizione narra che nel XIV secolo alcuni pescatori
torresi videro una cassa galleggiare sulle onde del mare presso lo
scoglio di Rovigliano; la raccolsero ed in essa rinvennero, con
grande meraviglia, un'icona di Maria. L'immagine era di terracotta,
di tipo greco, a busto: la Madonna stringeva con il braccio
sinistro il Bambino Gesù. Poiché nello spazio di mare in cui fu
trovata la sacra immagine si trovavano anche alcuni pescatori della
vicina Stabia, questi pretendevano che l'icona fosse trasportata
nella loro città perché era stata ritrovata in acque stabiesi.
Si accese una lite che si risolse con l'assegnazione dell'icona da
parte di un magistrato del tempo ai pescatori oplontini. L'immagine
fu trasportata nella chiesetta della SS. Annunziata. Non avendo un
segno o una scritta che indicasse il nome dell'icona, il popolo
torrese decise di attribuirle il nome di S. Maria ad Nives
poiché il ritrovamento si era verificato il 5 agosto, giorno
dedicato alla Vergine in ricordo della neve prodigiosa caduta a
Roma nell'anno 352 sul
colle Esquilino, dove
sarebbe poi sorta la basilica
di Santa Maria Maggiore.
Nel 1448 il conte Nicola D'Alagno senior fece erigere l'attuale chiesa di Ave Gratia Plena che fu affidata, con un annesso convento, ai Padri celestini. La sacra immagine, tenuta per lungo tempo nascosta, fu trasferita nella nuova chiesa. Nell'ottobre del 1872, nel corso del restauro, si scoprì la vera, antica immagine della Madonna, quale oggi si vede. All'icona, infatti, era stata sovrapposta un'altra immagine su tela. Si suppone che la copertura sia avvenuta nel periodo in cui la Madonna fu tenuta nascosta, presumibilmente in occasione del restauro del 1743.
La chiesa dell'Annunziata è considerata la culla del popolo torrese, molto devoto al culto mariano.
La pietà popolare ha ripetutamente attribuito all'intercessione della Madonna della Neve il buon esito di vicende drammatiche occorse nella storia cittadina. Nel caso, ad esempio, delle incursioni piratesche guidate da Ariadeno Barbarossa (1534), da Dragut Rais (1549), dal Pascià Mustafà (1558) e della spedizione del Duca di Guisa (1615) gli aggressori, dopo aver messo a sacco le città litorali del golfo, fallirono nei loro piani di assoggettare Torre Dell'Annunciata, la cui salvezza era stata implorata dal popolo alla Madonna.
Allo stesso modo durante la lunga carestia del 1764 i torresi stremati ricorsero a Maria: si narra che una nave carica di grano di cui erano sconosciuti la provenienza e il padrone approdò nel porto oplontino. Di nuovo nel 1777 le campagne cittadine erano arse per la siccità che si prolungava da ben cinque mesi: mentre si portava in processione la sacra icona, si vide una nuvoletta che espandendosi divenne pioggia ristoratrice. Maria SS. della Neve fu invocata anche nelle grandi epidemie del 1817, del 1836 e del 1837.
La protezione della Vergine è stata invocata anche in occasione
delle frequenti eruzioni del Vesuvio. La mattina del
22 ottobre 1822, dopo due giorni di convulsa attività vulcanica,
Torre Annunziata era avvolta in un'oscurità intensa interrotta da
lampi accecanti. La caduta di cenere e lapilli non diminuiva di
intensità: una colata lavica minacciava la zona limitrofa di
Boscotrecase. Il
popolo, atterrito, corse ai piedi della Madonna. Dalla chiesetta
dell'Ave Gratia Plena fu improvvisata una processione che andò a
fermarsi in Piazza Ernesto Cesaro.
Mentre il sacerdote Rocco Baly esortava i torresi ad aver fiducia
in Maria, le tenebre furono squarciate da un raggio di sole che
andò a posarsi sul volta della Madonna. Torre Annunziata era salva.
Il "miracolo" del 22 ottobre 1822 viene ricordato ogni anno con
solenni celebrazioni e tale data è consacrata, con deliberazione
dell'autorità comunale, come festa votiva della città. Il 22
ottobre 1922, nel primo centenario dell'evento, per decreto del
Capitolo Vaticano l'immagine sacra fu solennemente incoronata da
monsignor Carlo Gregorio Grasso, Arcivescovo Primate Di Salerno e
Amministratore Apostolico di Nola.
Episodi simili sono registrati anche in occasione di eruzioni successive. L'8 aprile del 1906, portata in processione l'immagine, la lava si fermò a cinquanta metri dal cimitero locale, dopo aver circondato, senza danneggiarlo, il serbatoio dell'acquedotto civico: una lapide apposta sul luogo ricorda l'avvenimento. Il popolo di Torre Annunziata offrì alla Madonna in segno di riconoscenza un prezioso tempietto d'argento, opera del cesellatore napoletano Centone. Quel tempietto ancora oggi custodisce l'icona sacra. Un episodio simile a quello del 1822 ebbe luogo in occasione dell'eruzione del 1944.
Il 21 gennaio 1946, nella stazione marittima delle ferrovie, prese fuoco un treno di oltre venti vagoni carichi di munizioni e di altro esplosivo. Le deflagrazioni provocarono la distruzione dell'intero quartiere marinaro nonché crolli e danni in tutta la città. La stessa chiesa parrocchiale dell'Ave Gratia Plena fu seriamente danneggiata, ma al suo interno la cappella della Madonna della Neve era rimasta indenne.
Nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 1977 il tabernacolo fu profanato e l'immagine trafugata. La sera de 14 gennaio fu ritrovata lungo la strada litoranea di Torre Del Greco e ricollocata nella chiesa cittadina.
Nei dintorni di Torre Annunziata
Aree verdi cittadine
Sindaco | Inizio mandato | Fine mandato |
---|---|---|
Nicolantonio Salvatore (de) Dino | 1835 | 1837 |
Domenico Pagano | 30 agosto 1860 | 9 settembre 1866 |
Sindaco | Inizio mandato | Fine mandato |
Avvocato Matteo Galdi | 1861 | 1864 |
Federico De Luca | 1864 | 1866 |
Luigi Stasi (Regio Delegato Straordinario) | 1866 | 1867 |
Deputato Ferdinando Salvatore Dino | 1867 | 1867 |
Vincenzo Morrone | 1867 | 1870 |
Gaetano Fiorenza | 1870 | 1874 |
Avvocato Vincenzo Gambardella | 1874 | 1879 |
Ciro Ilardi (primo mandato) | 1879 | 1884 |
Cavaliere Commendatore Giuseppe Avallone (primo mandato) | 1884 | 1886 |
Ciro Ilardi (secondo mandato) | 1886 | 1889 |
Aldo Goretti (Regio Commissario Straordinario) | 1889 | 1889 |
Gabriele Buonocore | 1889 | 1890 |
Ciro Ilardi (terzo mandato) | 1890 | 1890 |
Agostino La Rana | 1890 | 1891 |
Cavaliere commendatore Giuseppe Avallone (secondo mandato) | 1891 | 1892 |
Assuero Carullo (Regio Commissario Straordinario) | 1892 | 1892 |
Cavaliere commendatore Giuseppe Avallone (terzo mandato) | 1892 | 1894 |
Saverio Castrucci (Regio Commissario Straordinario) | 1894 | 1894 |
Giuseppe Calvino (Regio Commissario Straordinario) | 1894 | 1895 |
Ciro Ilardi (quarto mandato) | 1895 | 1898 |
Diodato Sansone (Regio Commissario Straordinario) | 1898 | 1898 |
Commendatore Ciro Ilardi (quinto mandato) | 1898 | 1900 |
Giuseppe Pannunzio (Regio Commissario Straordinario) | 1900 | 1900 |
Commendatore Ciro Ilardi (sesto mandato) | 1900 | 1901 |
Ingegnere Giuseppe Amodio (primo mandato) | 1901 | 1902 |
Alfredo Jossa (Regio Commissario Straordinario) | 1902 | 1902 |
Ingegnere Giuseppe Amodio (secondo mandato) | 1902 | 1903 |
Avvocato Pelagio Rossi (primo mandato) | 1903 | 1904 |
Tommaso De Rosa (Regio Commissario Straordinario) | 1904 | 1904 |
Commendatore Ciro Ilardi (settimo mandato) | 1904 | 1905 |
Avvocato Federico Orsini | 1905 | 1906 |
Ingegnere Antonio Amodio | 1906 | 1906 |
Avvocato Pelagio Rossi (secondo mandato) | 1906 | 1909 |
Avvocato Amato Bonifacio | 1909 | 1910 |
Avvocato Pelagio Rossi (terzo mandato) | 1910 | 1914 |
Raffaele Vigliarolo (Regio Commissario Straordinario) | 1914 | 1914 |
Avvocato Vittorio Fiore | 1914 | 1918 |
Adolfo Valentino (Regio Commissario Straordinario) | 1902 | 1903 |
Raffaele Sodano (Regio Commissario Straordinario) | 1919 | 1919 |
Luca Ghirelli (Regio Commissario Straordinario) | 1920 | 1920 |
Avvocato Gino Alfani | 1920 | 1923 |
Avvocato Pelagio Rossi (quarto mandato) | 1923 | 1924 |
Francesco Galli de Tommasi | 1924 | 1926 |
Grande ufficiale Angelo Cirillo (primo mandato) | 1926 | 1927 |
Vincenzo Perazzi (Commissario Prefettizio) | 1927 | 1908 |
Enrico Degli Atti (Commissario Prefettizio) | 1928 | 1928 |
Nicola Internicola (Commissario Prefettizio) | 1928 | 1929 |
Podestà | Inizio mandato | Fine mandato |
Avvocato Pelagio Rossi (quinto mandato) | 1929 | 1931 |
Roberto Brombeis (Commissario Prefettizio) | 1931 | 1932 |
Grande ufficiale Angelo Cirillo (secondo mandato) | 1932 | 1934 |
Giuseppe Casella (Commissario Prefettizio) | 1934 | 1934 |
Avvocato Gaetano Filippone | 1934 | 1936 |
Giuseppe Casella (Commissario Prefettizio) | 1936 | 1937 |
Dottor Roberto Fusco (Commissario Prefettizio) | 1937 | 1938 |
Avvocato Giuseppe De Simone | 1938 | 1941 |
Pietro Rizzo (Commissario Prefettizio) | 1941 | 1941 |
Felice Piciocchi (Commissario Prefettizio) | 1941 | 1941 |
Avvocato 'Carlo Emanuele Maresca | 1941 | 1943 |
Sindaci | Inizio mandato | Fine mandato |
Ingegnere Michele Caravelli (Commissario Prefettizio) | 1943 | 1944 |
Nicola Medici | 1944 | 1946 |
Alberto Dini (Commissario Prefettizio) | 1946 | 1947 |
Giuseppe Visconti (Commissario Prefettizio) | 1947 | 1947 |
Sindaci | Inizio mandato | Fine mandato |
Dottor Pasquale Monaco | 1947 | 1955 |
Professore Francesco Pinto | 1955 | 1956 |
Raul Modesti (Commissario Prefettizio) | 1956 | 1957 |
Professore Luigi Lettieri (primo mandato) | 1957 | 1961 |
Salvatore Varriale (Commissario Prefettizio) | 1961 | 1962 |
Professore Luigi Lettieri (secondo mandato) | 1962 | 1964 |
Capasso Giuseppe (primo mandato) | 1964 | 1965 |
Matrone Luigi (primo mandato) | 1965 | 1965 |
Lettieri Luigi (terzo mandato) | 1965 | 1968 |
Quartuccio Giovanni (primo mandato) | 1968 | 1970 |
Matrone Luigi (secondo mandato) | 1970 | 1975 |
Telese Ciro (primo mandato) | 1975 | 1976 |
Vitiello Antonio (primo mandato) | 1976 | 1981 |
In ambito sportivo le due compagini calcistiche cittadine, il Football Club Savoia 1908 e l'Atletico Savoia si dividono l'interesse degli appassionati torresi. Vedi anche Sport (Torre Annunziata). Molto importanti sono anche le associazioni di Boxe quali: la Pugilistica Olponti e la Boxe Vesuviana. Tra gli sportivi torresi illustri ricordiamo Ernesto Bergamasco, olimpionico, e Vincenzo Pinto vice campione olimpico ad Atene 2004.
Il porto della città di Torre Annunziata, con funzioni commerciali, industriali, pescherecce e turistiche è stato inaugurato nel 1871 costruito interamente a spese dell'amministrazione comunale, fu intitolato al Principe Umberto di Savoia. Gemellato al porto spagnolo di Valencia, è dotato di 300 posti barca (lunghezza massima degli scafi 15 metri). Nelle acque antistanti sono presenti numerosi allevamenti ittici.
La città di Torre Annunziata è servita da tre stazioni ferroviarie di Trenitalia e una della Circumvesuviana. Dalla Stazione Centrale si dipartono quattro linee Trenitalia, Ferrovia Napoli - Salerno (linea per Napoli e linea per Salerno), Torre Annunziata - Cancello e Torre Annunziata - Castellammare di Stabia - Gragnano. E dalla Stazione di Torre Annunziata Oplonti si dipartono due linee della Circumvesuviana: Ferrovia Napoli-Castellammare di Stabia-Sorrento e Ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino.
Sono inoltre utilizzabili per raggiungere Torre Annunziata le stazioni poste ai suoi confini: