La Triennale di Milano ospitata all'interno del Palazzo dell'Arte, è un'istituzione culturale internazionale che produce mostre, convegni ed eventi di arte, design, architettura, moda, cinema, comunicazione e società. Organizza mostre di grande visibilità e attenzione come quelle dedicate all'arte contemporanea, agli architetti e designer di fama nazionale e internazionale, ai grandi stilisti che hanno cambiato il gusto e il costume, ai temi sociali.
Dal 2007 è sede del Triennale Design Museum un museo che cambia, attento alla storia e all'intero sistema del design (imprese, distretti produttivi, territorio, ricerca, editoria e formazione).
Dal 2011 ospita il Teatro dell'Arte, tra i più significativi del panorama milanese, nuovo punto di riferimento per progetti culturali e arti performative.
La Triennale di Milano è stata fondata a Monza nel 1923 in
occasione della I Biennale delle arti decorative dell'ISIA ad opera
di Guido Marangoni.
È stata trasferita a Milano nel 1933, anno della costruzione del
Palazzo dell'Arte di Giovanni Muzio, realizzato grazie alla volontà
ed ai fondi dell'industriale tessile Antonio Bernocchi.
Il designer Gualtiero Galmanini è stato il progettista selezionato per realizzare lo scalone d'onore della Triennale di Milano nel 1947 che coinvolse anche Luigi Pollastri. La Triennale si pone come obiettivo, sin dalla sua nascita, lo stimolo dell'interazione tra industria, mondo produttivo e le arti applicate. In questa ottica, negli anni, la Triennale ha assunto un ruolo di amplificatore mediatico per l'innovativo ambiente italiano, catalizzando anche il confronto tra le varie correnti che man mano andavano sviluppandosi.
Il ruolo innovativo dell'esposizione vi è manifestato sin dalle prime esposizioni, tanto che già nell'edizione del 1933 artisti come Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Massimo Campigli e Carlo Carrà parteciparono esponendo loro opere. L'attenzione alla realtà contemporanea ha coinvolto la Triennale anche nell'opera di ricostruzione post-bellica, durante la quale ha assunto un ruolo preminente nella realizzazione del quartiere QT8 di Milano. Proprio da questa esperienza è nato l'interesse della Triennale per la pianificazione urbanistica e le innovazioni tecnologiche applicate all'edilizia, che diventeranno uno dei temi fondamentali degli anni cinquanta. La Triennale diventa negli stessi anni un punto di riferimento per il Disegno industriale, ospitando, tra le varie, le esposizioni del Premio Compasso d'oro.
Inaugurato nel 2007, il Triennale Design Museum è il primo museo del design italiano e ne rappresenta la molteplicità di espressioni. All'interno del museo sono presenti due spazi permanenti: il Teatro Agorà, progettato da Italo Rota, e il CreativeSet, progettato da Antonio Citterio. Nel primo, interamente realizzato in legno, si svolgono eventi, conferenze, e performance. Il secondo è destinato a mostre temporanee ed eventi dedicati alla promozione e valorizzazione del design contemporaneo.
Progettato da Gualtiero Galmanini con Giovanni Muzio e situato al piano seminterrato, il teatro è stato concepito per ospitare rappresentazioni di arte sperimentale, riunioni, conferenze e proiezioni cinematografiche.
La sala, che misura 24x24,60 m e ha un'altezza di 12,20 m, è capace di 499 posti distribuiti nella platea inclinata, nella balconata che la circonda e nella gradinata ad anfiteatro. Al di sotto della gradinata e all'interno della sala sono ricavati i disimpegni, le scale e il guardaroba. Un particolare studio è stato eseguito per il palcoscenico e i suoi servizi: la cavea dell'orchestra può essere chiusa per utilizzare lo spazio sovrastante o per aumentare la capienza della sala o per esigenze speciali di spettacolo; il palcoscenico, che ha una profondità complessiva di 22 m, un'altezza utile di 21 m, è dotato di sipario metallico e illuminato direttamente da grandi finestroni. Notevole importanza tecnica riveste il soffitto del teatro, che è anche pavimento delle sale superiori per le esposizioni.
Per ciò che riguarda il rapporto con la città e la sua ubicazione, nel quadro dell'intero sistema milanese delle strutture per lo spettacolo e, più in generale nel panorama europeo, il Teatro dell'Arte è ascrivibile in uno degli esempi più aggiornati ed evoluti, prendendo la strada del concetto di centro culturale.
Si tratta di attrezzature virtualmente flessibile adattabili a tutti gli usi, anche simultaneamente, offrendo un vero e proprio palcoscenico da consacrare alla narrazione dell'arte, del design e della cultura del progetto.
La Biblioteca del Progetto, inaugurata nel marzo 2005, è la sede istituzionale di ordinamento, raccolta e incremento dei materiali cartacei, plastici, modelli e audiovisivi prodotti dalla Triennale di Milano, presso il Centro di Documentazione (ex Centro Studi Triennale) e l'Archivio Storico. La collezione che conta circa 14000 volumi si è arricchita del contributo di numerosi fondi privati. All'iniziale fondo Augusto Morello, proveniente da un fondo privato di circa 7000 volumi di arte, architettura, design ma anche filosofia ed estetica, si sono progressivamente aggiunti quelli di Casa Vogue, il fondo Alessandro Mendini, la preziosa raccolta dell'artista argentino Tomás Maldonado e il fondo Architectura & Natura. La raccolta della Biblioteca del Progetto comprende anche il Centro di Documentazione (ex Centro Studi Triennale) composto dai cataloghi delle esposizioni e delle mostre e dalle altre pubblicazioni ufficiali. Le varie edizioni della Triennale sono documentate da più di 400 volumi che testimoniano come l'Istituzione, in novanta anni di storia, abbia contribuito alla crescita del dibattito culturale italiano e internazionale nell'ambito delle arti, dell'architettura e del design. La raccolta dei periodici comprende circa 700 annate di riviste specialistiche italiane e straniere inserite nel catalogo nazionale dei periodici. La realizzazione degli ambienti della Biblioteca del Progetto è stata realizzata anche grazie ai fondi del Gioco del Lotto, in base a quanto regolato dalla legge 662/96.
Archivio Storico. L'archivio storico conserva documenti prodotti dalla Triennale o ottenuti da enti esterni, nell'ambito di esposizioni e ricerche a partire dagli anni venti. Comprende la Raccolta grafica che custodisce le locandine e i manifesti che costituiscono l'immagine di ogni edizione e testimoniano l'evoluzione della grafica nel campo della promozione culturale, la serie Planimetrie, prospetti e sezioni con circa 3000 progetti per l'allestimento delle sezioni del Palazzo dell'Arte e delle esposizioni realizzate al suo interno e nel parco. Fanno parte della raccolta storica anche la Rassegna Stampa, che testimonia attraverso articoli di giornale e i saggi su riviste dei settori dell'architettura e delle arti visive, l'accoglienza e le reazioni alle proposte delle diverse edizioni da parte della critica e del pubblico, e la serie dei documenti e carteggi che raccoglie la documentazione storica e amministrativa sulla preparazione e l'allestimento delle singole esposizioni. Il Fondo è in fase di ordinamento e archiviazione.
Archivio Fotografico. Documenta l'attività dell'istituzione dalla sua nascita ai giorni nostri. Esso raccoglie immagini delle tre Biennali e della IV Triennale, tenutesi alla Villa Reale di Monza dal 1923 al 1930, e delle successive Triennali di Milano. Conserva 20.000 immagini tra le quali stampe in bianco e nero, negativi, diapositive a colori, e un discreto numero di lastre di vetro. Il Fondo è in fase di ordinamento e catalogazione.
Archivio Audiovideo. Raccoglie circa 70 pellicole cinematografiche (per la maggior parte in formato 16 mm) e 350 videocassette su supporti diversi per un totale di un migliaio di filmati e più di 400 audiocassette. Il materiale video è costituito da filmati prodotti o commissionati dall'Istituzione, concernenti mostre ed eventi organizzati presso la Triennale, oltre che da documentari, interviste, cortometraggi e video in mostra. La documentazione visiva sulla Triennale comprende anche i cinegiornali dell'Istituto Luce dagli anni venti agli anni quaranta che descrivono le singole esposizioni, incluse la costruzione del Palazzo dell'Arte e le visite delle principali autorità. L'archivio video, integralmente digitalizzato, è consultabile presso la Biblioteca del Progetto.
Fondo Tomàs Maldonado. Deriva dalla donazione della Biblioteca personale di Tomàs Maldonado, una preziosa raccolta di oltre 1500 volumi e 160 annate di riviste, che copre un periodo che va dai primi anni del Novecento a oggi e che riguardano il design e la progettazione, l'architettura, gli approfondimenti critici e storici relativi.
Fondo Architectura & Natura. Proveniente dall'archivio dell'Associazione Architectura & Natura e dalla biblioteca personale dell'architetto Serena Omodeo, è costituito da circa 1200 volumi e oltre 1000 testate di periodici dedicati alla progettazione sostenibile. L'Associazione ha debuttato nel 1993 ideando e organizzando la prima mostra internazionale sull'ecologia del progetto tenuta in Europa (Architectura & natura: cose e luoghi per abitare il pianeta, Mole Antonelliana, Torino, 21 aprile - 4 luglio 1994).
Fondo Acquati-Garavaglia. Il fondo proviene dalla biblioteca privata dell'omonima famiglia e nasce dal lavoro imprenditoriale della stessa nel campo dell'arte grafica. È composto da più di un migliaio di cataloghi tra edizioni di architettura e di arte, volumi rari e raccolte editoriali di pregio.
Fondo Alessandro Mendini. Il deposito del maestro Mendini è costituito da 2451 disegni originali affidati al Museo del Design. Il Fondo raccoglie disegni progettuali, testi e schizzi preparatori documentando in modo esaustivo la sua metodologia di lavoro.
Fondo Paola Lanzani. Donazione dell'omonimo architetto, è costituita da un archivio che documenta i progetti per spazi pubblici e commerciali dal 1961 al 2006. Negozi italiani e internazionali, grandi magazzini per i quali l'architetto Paola Lanzani ha riorganizzato gli spazi interni, il design degli strumenti di vendita innovando l'immagine complessiva secondo schemi modulari applicati al design retail.
Fondo Casa Vogue. Nel 1969 una nuova rivista fa il suo ingresso nel panorama editoriale italiano, “Casa Vogue”, ideata da Isa Zunino Vercelloni con l'obiettivo di costituire un organo d'informazione dello stile italiano nel campo del design e dei modi di abitare attraverso l'immagine dei grandi fotografi di “Vogue”. La raccolta è stata donata da Gabriella Zunino alla Biblioteca del Progetto.
Fondo Gramigna. Nel 1985 la Triennale di Milano ha arricchito la Biblioteca grazie al lavoro di documentazione e catalogazione del materiale prodotto dalle aziende attive nel campo dell'arredo domestico, selezione effettuata dall'architetto Giuliana Gramigna. L'Archivio si è rivelato più volte di grande importanza, contenendo materiali pressoché introvabili altrove.
Sin dal 1923, anno d'istituzione della Prima “Esposizione Internazionale delle Arti decorative” con sede presso la Villa Reale di Monza, la manifestazione venne accompagnata e solennizzata con l'assegnazione, agli espositori, di premi e medaglie che testimoniassero la qualità dei prodotti e dei lavori presentati. La pratica venne abbandonata nel 1973 per diversi anni, tornando ad essere riproposta solo dal 2003.
Il Premio ha cadenza triennale ed è ripartito in Medaglia d'Oro all'opera, Premio Speciale all'opera prima, Premio Speciale alla committenza, Premio Speciale alla ricerca. Sono, inoltre, previste sei Menzioni d'Onore relative ad altrettante sezioni del costruire.
Progetti vincitori delle edizioni dal 2003
I Edizione, 2003: Umberto Riva con PierPaolo Ricatti, Magazzino Fincantieri, Castellammare di Stabia, Napoli
II Edizione, 2006: Renzo Piano Building Workshop (RPBW), Hight Museum of Art, Village of the Arts, Woodroof Arts Center Atlanta, Stati Uniti
III Edizione, 2009: Massimiliano & Doriana Fuksas, Zenith Music Hall, Strasburgo
IV Edizione, 2012: Vincenzo Latina, Padiglione di accesso agli scavi dell'Artemision, Siracusa
V Edizione, 2015: Massimo Carmassi con ISP e IUAV Studi e Progetti, Restauro del Panificio della Caserma Santa Marta in sede universitaria, Verona, Italia 2014
Le prime quattro esposizioni del ciclo si tengono presso la Villa Reale di Monza a cura dell'ISIA con il titolo di Biennale delle arti decorative e con la partecipazione di artisti fra i quali Fortunato Depero, Felice Casorati, Mario Sironi e di architetti fra cui il binomio Figini e Pollini.
La cadenza è biennale per gli anni 1923, 1925 e 1927, mentre l'ultima edizione monzese del 1930 ne vede la trasformazione in triennale.
Stile - Civiltà: Esposizione triennale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
La sede stabile dell'esposizione è trasferita da Monza nel nuovo Palazzo dell'Arte di Muzio a Milano e si tiene dal 10 maggio al 30 settembre 1933. Nel 1931 la Triennale diventa un ente autonomo con personalità giuridica. (L 21/12/1931 n. 1780. Conversione in legge del RDL 25/6/31 n. 949 concernente la istituzione di un Ente autonomo denominato “Esposizione triennale internazionale delle arti decorative ed industriali moderne e dell'architettura moderna” Gazz uff 6/2/32 n. 30). Le esposizioni sono: la mostra di arte decorativa, l'esposizione di architettura, la pittura murale che orna gli ambienti monumentali, la mostra dell'abitazione moderna che comprende ben 25 padiglioni di cui quasi la metà sono case per vacanze. Importante la presenza di Gio Ponti, che porta nella Triennale il Razionalismo italiano, e quella di Mario Sironi, che propone la pittura murale. Fra i più importanti padiglioni eretti per questa edizione ci sono: la Casa in Struttura d'acciaio di Giuseppe Pagano, Franco Albini, Renato Camus, Giancarlo Palanti, Mazzoleni and Minoletti, il Padiglione della Stampa di Luciano Baldessari (con la partecipazione di Mario Sironi), la Villa Studio per un Artista di Figini e Pollini, Casa del sabato per gli sposi di BBPR e Piero Portaluppi, Elementi di Case Popolari di Piero Bottoni. Partecipano 10 paesi stranieri: Gran Bretagna, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera, Germania, Austria, Finlandia, Belgio, Ungheria e Francia.
L'abitazione: Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Si tiene al Palazzo dell'Arte di Milano dal 31 maggio al 14 novembre 1947.
È indiscutibilmente legata alla figura di Piero Bottoni. Il tema è la ricostruzione come problema sociale. Impresa dell'edizione è la creazione del quartiere QT8, un quartiere sperimentale di Milano.
L'attualità: Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Si tiene al Palazzo dell'Arte di Milano, nel parco e nel Quartiere Sperimentale (QT8) dal 12 maggio al novembre 1951.
L'esposizione comprende gli ambienti di rappresentanza (ingresso, atrio, scalone d'onore, vestibolo del primo piano e mostra dei concorsi per il Duomo), le mostre di architettura al pian terreno (Architettura a misura dell'uomo, Abitazione, Architettura del lavoro, Ospitalità, Arti grafiche e pubblicità, Architettura dello spettacolo, Mostra storica dell'architettura), le mostre al piano primo (Mostra della sedia italiana antica, Studi delle proporzioni, Arredamento dei mobili isolati) e i padiglioni stranieri, fra cui i principali sono Regno Unito, Spagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca.
Prefabbricazione - Industrial Design: Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Si tiene al Palazzo dell'Arte di Milano dal 28 agosto al 15 novembre 1954.
Partecipano 14 Paesi stranieri: Spagna, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Israele, Paesi Bassi, Belgio, Austria, Svizzera, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia.
La casa e la scuola: Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Si tiene al Palazzo dell'Arte nel 1960, mentre prende il via in Italia il dibattito sulla riforma del sistema scolastico nazionale.
Partecipano 13 Paesi stranieri: Cecoslovacchia, Giappone, Polonia, Messico, Paesi Bassi, Svezia, Belgio, Norvegia, Austria, Finlandia, Svizzera, Danimarca e Germania. Degna di nota è anche la Mostra Commemorativa su Frank Lloyd Wright.
Il grande numero: Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Diretta da Giancarlo De Carlo, si doveva tenere al Palazzo dell'Arte di Milano dal 30 maggio al 28 luglio 1968, ma fu distrutta da una contestazione a poche ore dall'inaugurazione. La mostra, dedicata al tema del grande numero, affronta le diverse problematiche legate all'industrializzazione e ai mutamenti causati dall'incremento quantitativo, fenomeno che caratterizza, in ogni settore, la condizione contemporanea.
Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Nel 1979, l'Esposizione apre per la prima volta a nuove categorie come la moda e gli audiovisivi. Inoltre, da questa edizione l'attività si estende all'intero arco dei tre anni, prolungandosi di fatto sino al 1982. La Triennale si propone come centro stabile per la produzione di eventi legati alla cultura del progetto e, in questo contesto, viene programmato un fitto calendario di eventi e mostre distribuiti in tre cicli che seguono una maglia tematica di sette aree: Conoscenza della città, Il progetto di architettura, La sistemazione del design, Il senso della moda, Lo spazio audiovisivo, La galleria del disegno e il Catasto del disegno.
Le Città del Mondo e il Futuro della Metropoli - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Con un intervallo di 9 anni, si riapre la XVII Esposizione centrata sulla complessità delle città, che venne anticipata da una serie di mostre preparatorie organizzate su un arco di tre anni. L'allestimento complessivo fu progettato da Achille Castiglioni, Paolo Ferrari e Italo Lupi.
La Vita tra Cose e Natura: il progetto e la sfida ambientale - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
Nel 1992 la Triennale si focalizza su temi riguardanti il rapporto tra la vita, la tecnologia e l'ambiente. L'esposizione si svolge attraverso mostre tematiche e partecipazioni straniere, e viene realizzata la cosiddetta “Università degli 88 giorni” con un calendario di corsi, incontri e conferenze di livello internazionale.
Identità e differenze - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
La mostra si propose di affrontare il tema della pluralità delle forme e dei cambiamenti provocati dall'incontro/scontro fra culture locali e interessi sempre più globalizzati. Il concetto di diversità venne affidato all'interpretazione di 4 grandi nomi dell'architettura internazionale: Peter Eisenman, Hodgetts & Fung, Jean Nouvel e Juan Navarro Baldeweg.
La Memoria e il Futuro - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
La prima Triennale del nuovo millennio è un evento durato complessivamente tre anni. Dal 2001 al 2004 si tennero diciassette mostre tematiche; fra queste “Quotidiano sostenibile. Scenari di vita urbana”, a cura di Ezio Manzini e François Jégou con progetto di allestimento di Studio Azzurro, affrontava la questione della sostenibilità applicata alle alla vita quotidiana.
XXI Secolo. Design after design - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna
L'ultima edizione, in programma dal 2 aprile al 12 settembre 2016, ed intitolata "Design after Design" percorre temi che sono alla base della nostra società: l'affermarsi delle tecnologie di comunicazione, la crescita della mobilità individuale, il consolidamento del mercato alternativo della rete. L'evento si svolge non solo negli spazi del Palazzo dell'Arte e del Parco Sempione, (dove la Triennale ha lasciato segni importanti come la Torre del Parco, il Teatro Continuo di Burri, l'attuale Bar Bianco, la Biblioteca, i Bagni Misteriosi), ma è diffusa in tutta la città: dalla Fabbrica del Vapore all'Hangar Bicocca, dal Palazzo della Permanente al Museo Diocesano ed al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, dai Campus del Politecnico a quello della Iulm, dal Mudec – Museo delle Culture alla Villa Reale di Monza. Nell'occasione, la 9ª mostra annuale del Triennale Design Museum, intitolata "W. Women in Italian Design" viene dedicata al contributo femminile alla storia del disegno industriale.
Le grandi mostre e le esposizioni della Triennale di Milano sono frutto di un intenso lavoro del Comitato Scientifico, i cui membri sono figure di primo piano del mondo della cultura e della ricerca, professionisti capaci di cogliere con anticipo le tendenze della società, dell'arte e delle imprese.
Alcune delle principali esposizioni ospitate dalla struttura negli ultimi anni sono elencate di seguito.